lunedì 9 gennaio 2012

esercizi di traduzione_vegetarian nightmare

Breve panegirico
Mark Strand

Adesso che l’incubo vegetariano è finito
e siamo tornati alla nostra dieta di carne
di nuovo profondamente influenzati dalle nostre oscure, bellissime abitudini
e possiamo parlare con calma dell’essere sopravvissuti,
che l’alito del futuro tocchi e tocchi ancora i nostri ampi corpi affamati.
Rechiamoci svelti al mercato, ad abbracciare il macellaio;
mettiamoci alle spalle l’anno della carota, il mese della cipolla,
onoriamo l’arrosto o lo stufato che ancora una volta prendono posto
nel sacro centro del tavolo da pranzo.

l'originale è questo:

A Short Panegyric
Now that the vegetarian nightmare is over 
and we are back to our diet of meat 
and deep in the sway of our dark and beautiful habits 
and able to speak with calm of having survived, 
let the breeze of the future touch and retouch our large and hungering bodies. 
Let us march to market to embrace the butcher and put the year of the carrot, the month of the onion behind us, let us worship the roast or the stew that takes its place once again 
at the sacred center of the dining room table.

la traduzione è di chi scrive. notizie su mark strand qui

10 commenti:

paolo f ha detto...

Vedo che ora è ridiventato normale: risistemare questo post ha giovato, allora!
Rinnovo il saluto.

paolo f ha detto...

Naturalmente, mi compiaccio per la traduzione, di cui condivido il contenuto:-)

aa ha detto...

le ho inviato una mail di iper-ringraziamenti.
e, certo, basta con questo impero della carota e della cipolla! ;-))

paolo f ha detto...

Visto che ho cominciato a collezionare amici traduttori,
(http://lucioangelini.wordpress.com)
(http://iltiddi.wordpress.com)
m'installo molto volentieri anche in questo salotto :-)

Jago ha detto...

Ho letto molto ( e tradotto qualcosa) di Mark Strand; ne sono stato letteralmente affascinato. Questo " Breve panegirico" però mi delude abbastanza. A volte sembra quasi che Mark si diverta a mettere in difficoltà il lettore con le sue poesie non poesie.
Complimenti per la traduzione

aa ha detto...

grazie. a me il panegirico piace proprio perché è quasi non poesia, una caratteristica di strand. e poi mi piace questa celebrazione del ritorno al sontuoso, al tacchinone, alla tavola. leggerò i suoi blog.

Anonimo ha detto...

Vi sono alcune imprecisioni nell'ortografia del testo qua citato che non sono presenti nell'originale e che, in un caso, generano una traduzione altrettanto imprecisa:
"beautyful" e "scared" che nell'originale è "sacred".

m.m.

aa ha detto...

allora possiamo scrivere "prendono posto nel sacro centro del tavolo da pranzo", o "prendono posto nel sacrosanto centro del tavolo da pranzo", dove "sacrosanto" dà l'idea di riconquistare qualcosa che era stato usurpato?

grazie

Anonimo ha detto...

A dire il vero preferivo la versione precedente (pur fallata, migliore), più ironica e concreta. Ma son qua solo in veste di attento lettore, che posso dire?
Ogni sua traduzione è benfatta!

Prego

m.m.

aa ha detto...

eh, ma io ho verificato con l'autore, e scared è proprio sacred. ed è cambiato solo quello, insieme con la grafia di beautyful, che avevo scambiato per eccentricità ma si è rivelato un refuso. comunque tutto si ripristinare, se crede,

ma mi dica un po', noi nel mondo ci conosciamo?