martedì 29 giugno 2010

milano città di libri, eccome

da oggi, e fino al 25 luglio, tredici librai milanesi propongono un fitto programma di iniziative, di cui chi scrive aveva già dato notizia qui. la pagina facebook che riporta tutti gli appuntamenti è qui.
tutto è cominciato il primo aprile, con la prima presentazione di Milano città di libri - Guida alle librerie e ai librai indipendenti di Milano. io mi sento un po' come maria giovanna elmi, quando faceva la madrina di tutto.

libri pericolosi_l'esame di stefania

la dama qui accanto, purtroppo sui sedili del tram numero 33, ha molto lilla addosso, scarpe e occhiali compresi, nonché un formidabile paio di pantaloni di tessuto operato bianco e argento. consulta la quarta di copertina della Ragazza fantasma di Sophie Kinsella, un cartonato anch'esso in toni pastello, apparentemente innocuo. poi uno va su ibs.it e scopre che sophie, su certe ragazze universitarie, fa l'effetto seguente (il testo non è stato emendato dai refusi):

"Stefania (31-01-2010)
Libro bellisimo! l'ho letto tutto d'un fiato! Piuttosto di preparare un esame all'università mi sono messa a leggere tutto il giorno.. Pensavo "devo studiare, ancora un capitolo e chiudo", ma non riuscivo a staccarmi! E pensare che è stato un paio di mesi sullo scaffale della mia libreria. Non mi ispirava per nulla ma avendo letto tutti i libri dell'autrice non potevo non comprarlo! Davvero un ottima storia: brillante, frizzante e ironico! Leggetelo, davvero!"

e un fastidio m'ingombra la mente, ed uno spron quasi mi punge

non c'è niente da fare, in qualunque caso, non appena chi scrive ha occasione di vedere il suo astro favorito alle labbra salgono gli usurati versi immortali: "Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi che fai, silenziosa luna?", e alla mente il professore di italiano che raccomandava di allungare sulla seconda i di "silenziosa". l'immagine dell'astro a fianco si vedeva dalla mia finestra un paio di giorni fa: una visione che è stata in grado di calmare il feroce uzzolo che da qualche tempo mi prende, quello di errare alla ricerca di un nuovo appartamento, quel fastidio che da un poco m'ingombra la mente.

giovedì 24 giugno 2010

in mano all'arte

in questi giorni ho adorato una frase, pronunciata dallo scugnizzo nunzio nel Posto al sole per significare "fidati di me, ogni cosa che faccio è ben fatta": "se stai con me, stai in mano all'arte".

martedì 22 giugno 2010

musthave 9_per libri di campagna

nessun amante dei libri che si rispetti può non averla in casa; vorrei tanto conoscere l'inventore.

have a nice trip

sosta di due viaggiatori nella galleria esterna della stazione centrale, milano, ieri. entrambi fumavano beatamente un sigaro. che fossero adepti dell'accademia del fumo lento?

click on the pic_hot!

che titolo, ragazzi!

è l'invito alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa di una dozzina (per adesso) di librai di milano: per un mese ciascuno di loro presenterà al pubblico, nelle forme che riterrà opportune, alcune case editrici indipendenti che gli piacciono.

non male, per adesso, no? un po' di fantasia al potere ci voleva.

domenica 20 giugno 2010

l'enfer, c'est les autres

l'adolescentina ha deciso di portare Va', pensiero suonata al flauto per l'esame di musica di terza media, pertanto si esercita da più di un'ora. i miei vicini di casa, tre mantovani depressi dell'età media di ventidue anni, ascoltano a tutto volume Vedi cara di Francesco Guccini, una canzone che non avevo più sentito dal 1970. io, dove devo andare?

venerdì 18 giugno 2010

albanacco_when he's sixty-eight

oggi è il compleanno di sir paul mccartney.

martedì 15 giugno 2010

non proprio su tutta la terra_beatitudo

non so se le cose siano correlate, ma in casa di chi scrive non esiste il digitale terrestre – non ultimo perché chi scrive non ha idea di cosa sia veramente –, e a un certo punto alcuni canali, come raidue, retequattro e forse qualche altro, sono scomparsi per lasciare il posto a una bella schermata pointilliste in bianco e nero. spesso, allora, la sera, si apre l'armadio della tele e si cerca pigramente qualcosa da guardare, e altrettanto spesso non si trova nulla, o magari il programma cercato era sulla schermata fuggitiva, perciò si richiude l'armadio e chi scrive si mette a riordinare carte, mentre l'adolescentina legge o chatta con gli amici. in queste sere di quasi estate, con la schiera delle zanzare non ancora al completo e qualche temporale incipiente, mangiando cornetti dell'esselunga, bevendo müller thurgau, a tratti rispondendo alle mail di qualche amico lontano.

k di kasher

entrata per caso in una gelateria di via ravizza, al numero 5 – "il gelato ecologico" –, chi scrive ha oggi scoperto due cose: 1. l'esistenza del gusto "cioccolato dolce"; 2. che chi frequenta quel negozio ha la certezza di non mangiare uova macchiate di sangue, cosa che personalmente mi ha sempre fatto orrore: lì è tutto kasher, sotto la supervisione di rabbi shlomo bechor.

lunedì 14 giugno 2010

albanacco_saul steinberg

"Era l'ora in cui Saul Steinberg, nella sua camera sopra al bar del Grillo, dice: 'Picasso non è che un mio precursore'".
Aldo Buzzi, Cechov a Sondrio, Milano 2000.
domani ricorre il compleanno di saul, che nasceva nel 1914.

l'abitante di saturno e l'abitante di sirio

nel corso del viaggio che hanno deciso di intraprendere insieme, a un certo punto Micromega e il filosofo di Saturno si fermano sulla Terra e vedono gli uomini:
"Che piacere provò Micromega vedendo muoversi quelle piccole macchine, studiando i loro gesti strani, seguendoli in tutti gli atti! Che esclamazioni! Con che gioia mise uno dei suoi microscopi nelle mani del suo compagno di viaggio! 'Li vedo!' dicevano tutti e due insieme: 'non vedete che portano pesi, che si chinano, che si rialzano?' E nel dir così, tremavan loro le mani, per il piacere di vedere oggetti così nuovi e per la paura di perderli. L'abitante di Saturno, passando dalla troppa diffidenza a una troppa credulità, credette di vederli lavorare alla propagazione della specie: 'Ah!', diceva, 'ho colto sul fatto la natura”.
quello che legge Micromega di Voltaire (nella biblioteca di babele di franco maria ricci), sul tram numero trentatré, è il signore con la polo nera. la signora in seconda fila a sinistra legge Il nostro piccolo miracolo, un Harmony serie bianca, vale a dire con protagonisti ospedalieri, in cui l'autrice Carol Marinelli (presumo una finta autrice finta italoamericana) fa dire alla protagonista Molly (prendo dalla pubblicità del sito): " Luke è tornato, ma non è solo. Con lui ci sono i suoi due gemelli, i figli della donna che ha preferito a me. Io lo amo ancora, ma non credo che riuscirò a dimenticare tutto il male che mi ha fatto. E anche se quest'uomo meraviglioso riuscisse a guarire il mio cuore ferito, come potrei farmi accettare da questa nuova, piccola famiglia?". molto contemporaneo. la signora in pantaloni bianchi legge, di beryl bainbridge, Lo dice Harriet: di questo libro non so niente, ma deve essere accattivante perché la sua proprietaria, mentre lo legge, non si fa distrarre da nulla. questa signora indossa hogan argentate di una formidabile misura di piede, forse anche 41, e un grande paio di occhiali chanel. mostra supremo sprezzo per la regola che vuole il calzino abbinato al colore dei pantaloni o a quello delle scarpe (avrei qualche dubbio sul calzino argentato) e, ragazzi, che lettrice. di certo, poi, non ha alcuna difficoltà a correre appresso al tram in caso di necessità. cosa che non si può dire della signora in pantaloni bianchi e rossi vicino a lei: se penso allo squagliarsi dell'asfalto milanese con il caldo, immagino quei tacchi alti e sottile imprigionati nel catrame, e con essi l'improvvida signora. e comunque nel racconto sui mezzi pubblici, oggi, c'è un arcano che va sciolto. nelle mani del signore in alto a sinistra c'è un sacchetto del libraccio contenente l'Introduzione alla filologia greca di nesselrath e fornaro, e fin qui tutto regolare. lo stesso signore, tuttavia, prima di salire sul tram (è ritratto alla fermata) aveva guardato a più riprese in un vicino cestino della spazzatura. cosa andava mai cercando?

domenica 13 giugno 2010

signori professori

sono quelli che nel libretto dedicato dai ragazzi di una classe di terza media milanese a un professore di italiano che dall'anno prossimo sarà in pensione si meritano un testo come questo, scritto da un ragazzo proveniente da una qualche isola esotica, refusi e tutto: "Caro prof. S. so che lei è una personna meravigliosa, perché in prima non sappevo niente in italiano, è lei comunque mi dava una mano. Ora grazie a lei so qualcosa. Credo che se lei andrà via da questa scuola la scuola perdera il suo valore. So prof. che in questo testo ci sono piu di 100 errori ma spero che il contenuto sia sufficente.
Miracomando forza Milan!!!!
Con il questo spero di aver gli fatto capire che cosa voglio fargli capire.
Grazie ancora è si goda la sua vita.
Con una lacrima lo saluto soldato R. (è l'iniziale del nome di battesimo del professore, n.d.a.)
Da S.L.K.P."

capitano, mio capitano: fortunatamente, nella seconda vita che il suo allievo la invita a godersi, ci saranno anche i nostri cicchetti di bianco, al tavolo di qualche bar in zona garibaldi, verso le sette di sera.

si potrebbe provare

da rabbi tzvi freeman*: "Combattere il male è un'attività molto nobile, quando è il caso di praticarla. Tuttavia essa non è la nostra missione nella vita. Il nostro compito è quello di portare più luce".


*uno dei motivi per cui adoro rabbi freeman è il titolo di una delle sue rubriche su chabad.org: "ask the rabbi".

all'osteria della buona stampa

quello che segue è l'invito all'inaugurazione di una libreria di verona, diramato con molta energia da giovanni zenone, uno che si firma quasi come il doctor house, md, e che come house pare nutrire molte certezze. avrà mai, giovanni come gregory, qualche momento in cui – con sottofondo di qualche straziante canzone d'amore o d'amicizia – consente a un piccolo dubbio di insinuarsi nella sua fede &cultura? certo che anch'io, come lui, desidererei conoscere il segreto della buona stampa. c'è però una riga della sua réclame che si agita e fluttua sotto i miei occhi come uno spettro che invita alla fuga per la salvezza: l'imprenditore di dio crede che alla libreria di verona ne seguiranno altre, "tutte con il marchio doc fede&cultura". l'onnipotente ce ne scampi.

sabato 12 giugno 2010

Invito a Verona

Cari Amici di Fede & Cultura,
in quasi cinque anni di attività di apostolato culturale Fede & Cultura è diventata il punto di riferimento dei Cattolici, di quelli cioè che desiderano essere fedeli in modo intransigente alla Verità, cioè a Gesù Cristo, quindi al Papa. Ora la Provvidenza ci ha concesso di aprire due librerie Fede & Cultura, librerie dove chi entra sia certo di trovare solo cose valide, buone, formative, orientative, cioè cattoliche. Cosa non da poco!
Siete tutti invitati venerdì 18 giugno 2010 alle ore 19,00 all'inaugurazione e benedizione della prima Libreria Fede & Cultura a Verona, in viale della repubblica, 16 (in Borgo Trento, dietro all'Arsenale) (clicca qui per le indicazioni). Con un po' d'orgoglio mi sento di dire "La prima libreria cattolica del terzo millennio". Credo che altre ne seguiranno, tutte con il marchio doc Fede & Cultura. L'invito è esteso a tutti Voi e ai Vostri amici per ringraziare il Signore per la Sua benevolenza e per sostenere l'Apostolato della Carità intellettuale della Buona Stampa.

Con grata amicizia
In Domino
Prof. Giovanni Zenone Ph.D.
Direttore

giovedì 10 giugno 2010

albanacco_saul bellow

è il compleanno di saul, che oggi avrebbe novantacinque anni.

da Ravelstein: "Abe viveva delle sue idee. Il suo sapere era reale e lui poteva dimostrarlo punto per punto. Era qui per aiutare, chiarire e agitare le menti, e per assicurarsi, se poteva, che la grandezza dell'umanità non svaporasse completamente in benessere borghese eccetera. Nella vita di Ravelstein non c'era niente di ordinario. Lui respingeva la monotonia e la noia. E non tollerava la depressione. ... Aveva una certa insofferenza per uno stile di vita sano. ... Irregolare nelle abitudini e negli orari, di rado si faceva un'intera notte di sonno. Spesso a tenerlo sveglio era la preparazione dei corsi. Per guidare i suoi studenti dell'Oklahoma, del Texas o dell'Oregon attraverso un dialogo di Platone occorrevano doti eccezionali, come pure una sapienza esoterica. Abe dormiva sempre poco".

play it again, donald

"Gli oggetti culturali, il processo creativo a loro sotteso, la loro vendita, la loro fruizione e il loro commercio servono a molteplici scopi: hanno un valore simbolico, definiscono le identità, recano prestigio e fama, danno lavoro, informano e intrattengono. Soprattutto ci aiutano a passare il tempo. Il fatto di profondere tali sforzi alla ricerca di qualcosa che sembra di così scarsa importanza  – se paragonato a questioni rilevanti come la guerra e la pace, la lotta contro le malattie, la ricerca di cibo e di un riparo – è il tratto distintivo della civiltà umana".
Donald Sassoon, La cultura degli europei dal 1800 a oggi, Rizzoli, Milano 2008.

giovani neorodariani_se duecento giorni vi sembran molti

sono stata invitata in qualità di giurata a un concorso su venezia, indetto a conclusione di una gita di istruzione di terza media. alla classe era stata richiesta un'opera dell'ingegno in ambito letterario o figurativo (fotografie, dipinti, disegni). il mio co-giurato per la parte immagine era l'eccellente andrea battaglini, burbero benefico figlio di un libraio e fotografatore di città di libri sul genere di hay-on-wye. la scuola, grazie all'impegno di bravi professori, aveva fatto le cose in grande: premi di partecipazione per tutti, libri in quantità ai vincitori, grande aula allestita con tutti i lavori degli ados, come dicono i nostri cugini d'oltralpe. c'era persino lo sponsor, dato che il padre di uno dei ragazzi lavora in banca e ha fatto in modo che la scuola ricevesse un contributo di ben cinquecento euros. incaricata, come dicevo poc'anzi, di valutare i racconti, ho trovato una cornucopia di sorprese: ragazzi (maschi) che hanno tratteggiato con delicatezza l'amore romantico; invenzione di personaggi – ad esempio uno scrittore/giornalista dall'altissimo senso etico che muore dopo aver adempiuto il suo compito di libero informatore; gondole che si trasformano in astronavi in fuga, guidate da contemporanei arlecchini e colombine  (" da una casa esce Colombina, vestita di tulle e pizzi come una principessa: è bellissima e Arlecchino la accoglie sulla gondola con amore e entusiasmo") alla ricerca di nuovi mondi, via da una macchia nera che ha rovinato la laguna; relazioni contrastate tra amanti di diversa classe sociale; il tradimento della fiducia lavato solo con la morte, a rivelare un potente desiderio di sentimenti puri. ha vinto il ragazzo della gondola che si trasforma in astronave, una pagina scarsa di racconto intitolato semplicemente Una storia a Venezia, puro rodari, con la gondola che mi ha ricordato Il filobus numero 75, quello dotato di vita propria del ragionier giulio bollati. mi è molto piaciuto trovarmi di fronte a questi adolescenti che ascoltavano, attentissimi, giudizi e indicazioni sulle loro storie, dopo essersi molto impegnati per scriverle. god bless.
suggerirei al ministro gelmini di concentrarsi su qualche buona lettura, magari uno di questi racconti, invece che scervellarsi su come rosicare qualche giorno alla scuola per promuovere il turismo.

mercoledì 9 giugno 2010

read on ye gentlemen

salita sul tram numero due dopo diversi giorni di astinenza, trovo solo due lettori maschi. il signore con la giacca nera a sinistra è salito recando in mano La vedova scaltra di Goldoni in un'edizione, credo, mondadori. ecco la risposta di rosaura al conte che si lagna di averla trovata in conversazione con milord: "Ma che! Sono io cosa vostra? Mi avete forse comperata? Sono vostra moglie? Pretendete di comandarmi? Dichiaratevi, con qual autorità? Con qual fondamento? Conte, io vi amo, e vi amo più di quello che voi pensate, ma non voglio per questo sagrificarvi la mia libertà. La conversazione, quand'è onesta, è degna delle persone civili. La donna di spirito tratta con tutti, ma con indifferenza. Così ho fatto sinora, e se alcuno ho distinto, voi siete quegli, ma se ve ne abusate, io vi rimetterò nella massa degli altri, e forse vi sbandirò affatto dalla mia casa. (parte)". come non dare ragione a rosaura? non esiste motivo per sagrifizi del genere.
dopo aver immortalato dunque il nostro goldoniano chi scrive ha compiuto un'impresa assai perigliosa: il proprietario di quel bel naso dantesco nella foto a sinistra, infatti, non sedeva a più di due centimetri dalla sottoscritta. aveva ai piedi un sacchetto di plastica marchiato fnac, dal quale ha estratto Fahrenheit 451, che ha preso a sfogliare con grande concentrazione.

presto, dal 14 giugno, il tram numero due cambierà il suo percorso, e il mio tram quotidiano diventerà il trentatré: su questo mezzo ancora sconosciuto mi lancerò verso nuove avventure. vorrà dire che di tanto in tanto salirò sul due da totale flâneuse, per il puro gusto del vagabondaggio urbano.

mercoledì 2 giugno 2010

albanacco_donatien alphonse françois

mi chiedo se gli ominidi che nella notte tra il 29 e il 30 maggio hanno conciato malamente s.t., un postadolescente romano omosessuale, abbiano mai letto, dalla Filosofia nel boudoir di donatien alphonse françois de sade (oggi è il compleanno dell'autore, che nasceva il 2 giugno di 270 anni fa), il brano che segue, uno stralcio della conversazione tra il cavaliere e madame de saint-ange, che chiede a suo fratello notizie dettagliate su dolmancé: "Il cavaliere: Non ti nasconderò certo i miei capricci con lui: hai troppo spirito per biasimarli. In realtà, a me piacciono le donne, e non mi lascio andare a questi gusti bizzarri che quando un uomo me lo chiede. Non c'è niente che non faccia, in questo caso. Non ho certo quel ridicolo sussiego che fa credere ai giovani vanesii che bisogna rispondere a colpi di bastone a proposte del genere: l'uomo è forse padrone dei suoi gusti? Bisogna compiangere chi ne ha di particolari, ma non certo insultarlo: la sua è una colpa della natura; non è più responsabile di arrivare nel mondo con dei gusti differenti, di quanto lo siamo noi di nascere storpi o ben fatti. Vi dice forse qualcosa di sgradevole un uomo che vi dimostra il desiderio di godere con voi? No di certo; è un complimento che vi fa; perché dunque rispondere con ingiurie o insulti? Solo gli imbecilli possono pensare così; mai un uomo ragionevole parlerà di queste cose in modo diverso da come ho fatto io, ma il fatto è che il mondo è pieno di imbecilli ... Madame de Saint-Ange: Ah, amico mio, dammi un bacio! Non saresti mio fratello se pensassi diversamente. Ma dammi i particolari, ti scongiuro, sul fisico di quest'uomo e sui piaceri che si è preso con te. Il cavaliere: M. Dolmancé aveva saputo da un mio amico di quel superbo membro che tu sai che posseggo e si è fatto invitare a cena con me dal marchese di V ... Una volta là, bisognò bene che esibissi quel che portavo; sembrava dapprima che l'incentivo fosse la curiosità; l'offerta di un bel culo e la preghiera di approfittarne mi fecero capire che solo il desiderio aveva avuto parte a quest'esame. Feci presente a Dolmancé la difficoltà dell'impresa; non fu per nulla spaventato. ...".
la prima volta che mi imbattei in uno scritto di de sade fu a casa di mia nonna (ancora mi chiedo come vi fosse arrivato: era nascosto tra le cose delle mie giovani zie, che senz'altro lo consideravano un libro pornografico). ero in giovane età e allora facevo senz'altro caso più alle parole "membro" e "culo" che non all'impianto generale dello scritto. mi piace pensare che quel libro, lungi dall'avermi scioccata, sia stato una parte del contributo che i libri hanno dato alla mia pratica del libero pensiero. d'altra parte il saggio de sade così lo introduce: "La madre ne prescriverà la lettura alla figlia".

alla domanda iniziale sugli ominidi mi rispondo "no".

mcdl_click on the pic_réclame due

mcdl_click on the pic_réclame uno

l'inferno dei cretini

"...quanto è durato l'equivoco dei due amori, quello sacro e quello profano, che ha confuso la testa a infiniti poveri diavoli e infinite povere diavolesse? Ricordo una vecchia signora che si vantava di non essersi mai mostrata nuda al marito. Richiesta di come avesse concepito i suoi numerosi figli, rispose che aveva una camicia da notte con uno sportelletto davanti, chiuso normalmente da un bottone di madreperla, attraverso il quale...
Così visse (con un marito in tutto degno di lei) e morì, convinta di aver seguito la via della virtù che porta direttamente al paradiso, il quale, se è abitato da simili angeli, altro non è che l'inferno, anzi l'inferno peggiore, perché non è quello dei lussuriosi, dei golosi, dei prodighi, degli avari, degli iracondi, degli accidiosi, degli eretici, degli increduli, dei violenti, dei barattieri (concussori), dei ladri, dei fraudolenti o dei traditori, ma il più orribile di tutti: l'inferno dei cretini".

Aldo Buzzi, Cechov a Sondrio e altri viaggi, Milano 2000.