il tram che mi riporta a casa dalla stazione il 28 agosto registra il pieno di lettori. una coppia di mezz’età di fronte a me parla tenendo saldamente in pugno lei, nerovestita, Jennifer Weiner, Certe ragazze (in copertina campeggia la scritta “Finalmente il seguito di Brava a letto”), lui, un rotondo signore con testa a pera, camicia a quadretti bianchi e marroni e jeans, il tomazzo di Ken Follett (1367 pagine a prezzo popolare, 20 euro, e 17 se lo compri sul sito), Un mondo senza fine, a proposito del quale il sito ibs riporta parecchie recensioni. scorrendole mi si palesa un pubblico variegato e partecipe, tra cui un’entusiasta affranta – “descrittivo al punto giusto, non annoia, anzi lascia all'immaginazione spazio… e pensare quali possano essere i visi dei protagonisti!! l'ho amato dalla prima all'ultima pagina, e adesso già mi manca... ho dato 5, se ci fosse stato 10 sarebbe stato quello il mio voto… ma va bene così... vorrei sperare in un continuo, è possibile???”; un’entusiasta sintetica – “STREPITOSO!!!”; un’entusiasta recidiva – “L'ho amato dalla prima all'ultima pagina, è bellissimo, coinvolgente, appassionante... Di sicuro me lo rileggo!”; uno scettico tecnico – “Ho letto di peggio. Ma non basta a farmi dire che questo sia un bel libro… Follett è un discreto scrittore, tocca temi appassionanti e nei suoi libri si trovano molti spunti. Questo però è decisamente annacquato, avrebbe potuto tranquillamente condensare la narrazione riducendo a circa 700-800 pagine il tutto. I personaggi sono monolitici, poco sfaccettati, privi di sfumature. Inoltre la narrazione è molto terra-terra, priva di spunti di buon livello; leggendo Follett e, subito dopo, leggendo King, ci si rende conto del perché molti sostengano che tra gli autori di best-seller King sia l'unico che sappia anche scrivere...”; uno scrupoloso mangiapreti – “Ho letto l'originale inglese, è veramente ottimo. Ottima la descrizione dei cambiamenti epocali provocati dallo spopolamento dovuto alla peste, ottima la descrizione della corruzione e dell'indegnità della stragrande maggioranza dei nobili e del clero. Sicuramente è anche anticlericale, Ken Follett è socialista per chi non lo sa, e credo militi pure nel Labour Party, ma il suo non è un anticlericalismo cieco. Eppoi in un paese che è indipendente solo di fatto, ma nella realtà è un feudo personale del vescovo di Roma, fa piacere poter leggere qualche chicca del genere.”; un’ancora più scrupolosa entusiasta – “...stupendo... mi ha tenuto con il fiato sospeso fino alla fine!!! Non vedo l'ora di leggere anche I PILASTRI DELLA TERRA!!! Da leggere, lo consiglio a tutti l'unica cosa che vi posso suggerire, a me è servito perché sono sbadata, di scrivere tutti i nomi dei personaggi dall'inizio sarà più semplice la lettura. Di nuovo bellissimo non ci sono altre parole... buona lettura.”
accanto alla coppia weiner-follett un interessante uomo sulla trentina, minuto, con borsa di tela electa koenig + sacchetto feltrinelli, entrambi pieni, legge e sottolinea, munito di matita con gommino soprastante, un libro einaudi di cui non riesco a scorgere il titolo. due o tre posti più in là un nonno in compagnia del nipote, un libro in mano, rubacchia qualche riga nelle pause dalla conversazione con il piccolo parente; accanto a me un tale che qualche decennio fa si sarebbe potuto definire uno yuppie legge "il sole 24 ore". purtroppo, mentre lo legge, parla anche al telefono. alla mia destra, una ragazza giapponese legge una brossura che non riesco a identificare. sarà un’edizione penguin, di quelle che poi a volte si ritrovano dimenticate in qualche camera d’albergo e vanno a far parte del miscellaneo patrimonio librario a disposizione dei clienti, in cui trovano posto volumi assai consumati, con molte orecchiette, macchiati di caffè o resi crocchianti da qualche granello di sabbia tra le pagine. di fronte a me una elegante signora legge il “corriere della sera”. è una di quelle signore che il “corriere” lo comprano ogni giorno da secoli, che assistono al cambiamento di milano tenendosi sempre al di là degli avvenimenti di carne e sangue, col corrierone a fare da diaframma.
a bordo del tram numero due, su tredici passeggeri, leggevano in sei. sarà un buon autunno.
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