quinta intervista per “milano città di libri”: questa volta ci spostiamo in zona cadorna/fiera.
peter panton è stato il primo libraio inglese a milano. panton’s english bookshop, inaugurata nel 1979 e sita in via mascheroni 12, due piani e circa trentamila titoli in inglese, offre una serie di servizi – dalla ricerca di libri antichi alla spedizione di quelli ordinati, superveloce, in grado di competere anche con amazon.com in virtù di una serie di buone relazioni allacciate nel tempo con spedizionieri di fiducia – e un sistema di prezzi in base al quale i volumi spesso costano meno che nel regno unito. il posto rimanda un calore da casa britannica, cane compreso. peter parla un italiano eccellente.
1. perché lei fa il libraio?
il mestiere di libraio è l’esito naturale di un percorso come autore: ho inventato l’audiomagazine “speak up”, di cui mi sono occupato per cinque anni, e sempre mio è il primo corso di de agostini l’inglese per tutti, uscito negli anni settanta.
2. qual è la parte del suo lavoro che le procura maggiore soddisfazione?
la parte più soddisfacente è il contatto con i clienti, molto diversi tra loro, dal banchiere al giornalista all’attore. parlare con gente così diversa apre nuovi orizzonti personali e quindi professionali, di relazioni.
3. quanto conta il consiglio del libraio per chi frequenta la sua libreria?
il mio consiglio conta molto; in parecchi lamentano il fatto che nelle grandi librerie di catena non lavorano librai in grado di interagire ma commessi, privi di quel retroterra culturale tanto necessario alla discussione feconda tra libraio e cliente/lettore.
4. quali sono le iniziative che lei mette in atto o conta di intraprendere per coltivare, aumentare, consolidare il numero di lettori che si rivolge a lei?
nel 2009, per il suo trentesimo compleanno, regalerò alla libreria un bel sito internet e inaugurerò un club letterario, in seno al quale saranno invitati a parlare e a presentare i propri libri i personaggi più disparati della cultura anglosassone; gli incontri saranno pubblicizzati sul web e sui giornali.
5. qual è la sua proposta (o il suo sogno) per rendere Milano una “città di libri”?
in Italia, purtroppo, non esiste una grande cultura della lettura; per me la strada è lavorare sui ragazzi e sulle scuole, tentando di scalzare il sistema di videogiochi e televisione che mangia così tanti piccoli lettori. perciò, largo ai programmi di lettura nelle scuole materne ed elementari, e anche alla istituzione di un club del libro inglese nelle scuole di milano.
Peter Panton
immagine a sinistra: Dr Samuel Johnson (1709-1784), courtesy www.explore-stpauls.net/
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