venerdì 29 luglio 2011

avrà bisogno, senza dubbio, di un moleskine

Gabriele Picco, Il coltello nell'acqua, 2007-2008
Così dà conto l'artista Gabriele Picco della sua genesi creativa (e perdoniamogli la parola "fruibili": " Mi guardo intorno, ascolto le persone, leggo e penso molto, ma lo faccio spontaneamente; poi improvvisamente da una riflessione o da un particolare nasce un’idea importante; tengo sempre con me blocchetto e biro perché in fondo sono i soggetti a scegliere te e non il contrario, dunque bisogna sempre farsi trovare pronti; molto di quello che faccio parte dall’istinto, senza nessun tipo di progettualità. La fase razionale mi serve in un secondo momento per ordinare le idee, renderle più fruibili. Ed è la fase del lavoro più duro". A destra, una sorta di mobile con bottiglia di Perrier, l'unica acqua che si possa bere (con l'Evian, forse).

4 commenti:

cooksappe ha detto...

divertente!

Anonimo ha detto...

questi artisti... sarebbe meglio non parlassero. Anna

aa ha detto...

colgo una nota polemica? non ti piace gabriele picco? ritieni che molta dell'arte contemporanea sia monnezza?

aa

Anonimo ha detto...

Beccata... :-) Anna