domenica 28 agosto 2011

limonata in metrò_"will you please be quiet, please?" di raymond carver

Nella metropolitana verde direzione Gessate l'uomo in camicia celeste legge Limonata e altri racconti, il volumetto dedicato a Raymond Carver che il "Sole 24 Ore" ha allegato al giornale il 7 agosto scorso. Tra gli altri racconti c'è Vuoi star zitta, per favore?, e io benedico l'uomo in camicia celeste per avermelo riportato alla memoria.
Nel racconto, che dà il titolo all'omonima raccolta, Ralph Wyman, a partire dalla rivelazione di un episodio di infedeltà da parte di sua moglie Marian, compie un devastante viaggio all'interno di sé stesso che si apre con la dissoluzione e si conclude con la possibilità di una ricostruzione di sé. Ralph ha lasciato la casa paterna a diciotto anni, con il convincimento, instillatogli da suo padre, che affrontare la vita è una dura impresa la quale tuttavia, condotta correttamente, dà in cambio una giusta ricompensa. Gli anni dell'università si srotolano su un cammino accidentato: prima di risolversi a intraprendere la carriera di insegnante, Ralph cambia diverse facoltà, bevendo nel frattempo smodatamente. L'incontro con quella che diventerà sua moglie e il trascorrere del tempo lo conducono sulla via della responsabilità che originariamente suo padre aveva tracciato per lui. Risulta immediatamente evidente la sostanza diversa delle personalità di Ralph e Marian: mentre Ralph cominciava ad avere "la sensazione di essere sul punto di fare qualche importante scoperta sul proprio conto. Ma non la fece mai", di Marian si dice "Aveva gli occhi grandi e sembrava cogliere ogni particolare al primo sguardo"1.
Ralph e Marian concludono l'università insieme e si sposano subito dopo. Il quadro è ordinario e rassicurante. L'inizio della crisi si colloca in uno scenario di suprema soddisfazione domestica: è domenica sera, Ralph corregge i compiti dei suoi allievi mentre Marian stira e i bambini dormono. All'improvviso Marian richiama alla memoria di Ralph una sera di due anni prima in cui, nel corso di un party, lei era uscita con un amico comune per comprare del liquore. Il tarlo del sospetto, che non aveva mai cessato di abitare la mente di Ralph, lo spinge ad approfondire la questione, in cerca di una conferma o di una smentita; appreso che Marian ha effettivamente avuto un rapporto sessuale con l'altro, ha una reazione violentissima, che dall'iniziale annichilimento gli induce un impulso irreprimibile di fuga da un mondo in cui è entrato improvvisamente lo scompiglio2. Sotto l'effetto della rivelazione, Ralph comincia a essere ossessionato dalla visione di Marian in atteggiamenti lascivi. Indizi della repressione sessuale di Ralph sono presenti sin dall'inizio del racconto, quando ci viene detto che in Messico, durante il viaggio di nozze, egli è segretamente disgustato dalla diffusa sensualità di quanto lo circonda, e turbato da una visione di Marian sul balcone della casa che avevano preso in affitto, i lunghi capelli sciolti, una sciarpa rossa attorno al collo e il seno premuto contro la camicetta. L'atteggiamento di sua moglie gli comunica "quel senso di irrefrenabilità che ... è tanto misteriosamente femminile quanto gravido di pericoli"3. In fuga da una realtà di cui non sospettava fino a quel momento l'esistenza, immerso com'era stato in un dolciastro tepore domestico e nel convincimento di capire perfettamente sé stesso e sua moglie, Ralph recupera l'identità che aveva represso, ridiventando Jackson, com'era chiamato ai tempi del college dal nome del barista del suo locale preferito. Ubriaco fradicio, vaga per la città, lo sguardo sui luoghi consueti bagnati da una luce inedita. Il tono dei suoi pensieri rasenta quello di un predicatore; Ralph imputa al Male la responsabilità del suo inaudito disagio4. In conseguenza della scoperta della sensualità di Marian – cosa che ci illumina sull'illusoria consapevolezza di Ralph e sulla sua evidente frigidità –, visioni sconce continuano ad attraversargli la mente; un disegno osceno tracciato sul muro del bagno di un bar gli suscita, pur nella totale sua ubriachezza, il pensiero cosciente di trovarsi in una situazione disperata, ad affrontare eventi che probabilmente cambieranno il corso della sua vita5. Tuttavia, a differenza di altri uomini protagonisti delle storie della raccolta, Ralph possiede una sia pur minima capacità di elaborare la propria esperienza6. In tanto risuonare di voci interne ed esterne, è alla ricerca di calma e silenzio: trovato nel locale un luogo dove alcuni uomini giocano a carte, è attratto da quella che pare un'atmosfera quieta, quasi sonnolenta. Anche prima di uscire si era trovato a pensare al silenzio di cui avrebbe goduto se fosse stato in un altro posto, da solo, senza essersi sposato7.
Dopo la lunga notte, nel corso della quale ha perso tutto il suo denaro al gioco ed è stato aggredito da due malviventi, Ralph torna a casa, dove è accolto dai bambini e da Marian, che cerca invano di parlargli. L'uomo si chiude in bagno per vedere cosa è accaduto alla sua faccia dopo le percosse notturne (un atto che aveva compiuto anche nel bagno del bar, dove si era guardato allo specchio); il bagno diventa una sorta di fonte battesimale ove cercare la rigenerazione (a questo proposito si può ricordare, nella stessa raccolta di racconti, il personaggio di Leo in What Is It, che nel corso di un litigio con sua moglie continua a spruzzarsi acqua sul viso, alla ricerca di una purificazione che per lui non arriverà). Ralph fa scorrere l'acqua, e all'insistenza di sua moglie che desidera parlargli replica solo chiedendo che taccia. Nell'intimità della stanza da bagno cerca ancora il silenzio, nella sopravvenuta scoperta dell'orrore che si può nascondere dietro le parole. E ancora nel silenzio totale si svolge la scena che chiude il racconto, in cui Ralph è sul letto, prima rigido e non disponibile, poi progressivamente aperto alle carezze di sua moglie; tutto lascia intuire prima un imminente rapporto sessuale e poi, se non una comprensione profonda, almeno una riconciliazione, che paradossalmente avverrà tramite lo stesso veicolo che ha scatenato la crisi8.


1. Raymond Carver, Vuoi star zitta, per favore?, Garzanti, Milano 1988, pp. 213, 214. Come nota Salzman, "Sin dall'inizio Marian ha un'innata disponibilità a una superiore ampiezza di esperienza" (Arthur M. Salzman, Understanding Raymond Carver, University of South Carolina Press, Columbia, South Carolina, 1988, p. 69. Traduzione di servizio di chi scrive).


2. "Quando la possibilità viene confermata come realtà ... l'improvvisa irruzione dell''impensabile' nella sua vita lo destabilizza completamente, gettando la sua apparentemente sicura identità, e il suo mondo intero, nel tumulto" (Kirk Nesset, "This Word Love": Sexual Politics and Silence in Early Raymond Carver, in "American Literature, giugno 1991, pp. 308. Traduzione di servizio di chi scrive).


3. Kirk Nesset, op. cit., p. 308. Traduzione di servizio di chi scrive. A questo proposito Randolph P. Runyon (Reading Raymond Carver, Syracuse University Press, Syracuse, New York, 1992, pp. 80-83) istituisce un interessante parallelo tra l'immagine di Marian e l'interpretazione freudiana del mito di Medusa (Medusa, una della Gorgoni figlie di Forco e Ceto, fu decapitata da Perseo), in cui i capelli di Marian rappresenterebbero i serpenti sulla testa della Gorgone e la sciarpa rossa i segni della decapitazione. Freud legge il sentimento di terrore provato da Perseo nei confronti di Medusa e la conseguente decapitazione di quest'ultima come la paura e la lotta contro la castrazione. La testa di Medusa, secondo Freud, starebbe a rappresentare l'organo genitale femminile. E' abbastanza significativo, in questo quadro, che Ralph, durante il suo vagabondare notturno conseguente alla rivelazione dell'infedeltà di Marina, provi un inspiegabile terrore alla vista di una donna che scuote i capelli. 


4. "'Sì, era il male a far girare il mondo', pensò". Vuoi star zitta, per favore?, p. 225.

5. "La sua vita era cambiata, questo lo capiva. C'erano altri uomini, si chiese ubriaco, che potevano contemplare un evento della loro esistenza e cogliervi le minuscole cause della catastrofe che avrebbe poi cambiato il corso di quella medesima esistenza?". Vuoi star zitta, per favore?, p. 227.

6. "Più stabile di di ogni altra figura in questo volume, Ralph è soggetto alla crisi di identità  più esplosiva e violenta di tutte (forse perché, a differenza degli altri, egli è relativamente capace di capire la sua crisi come tale)". Kirk Nesset, op. cit., p. 308. Traduzione di servizio di chi scrive.


7. "Pensò fuggevolmente che se non si fosse sposato quella sera non sarebbe stato lì, sarebbe stato in un altro posto a fare qualcos'altro, e ci sarebbe stato silenzio, in quell'altro posto". Vuoi star zitta, per favore?, p. 221.


8. "(Carver) suggerisce paradossalmente che il rimedio per questo disagio sta nella sua causa; per Ralph e Marian il sesso ricostruirà – almeno in parte – quello che il sesso aveva cominciato a distruggere". Kirk Nesset, op. cit., p. 310. Traduzione di servizio di chi scrive.

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