l'associazione nazionale antigraffiti, sponsorizzata con una sentita adesione sulla odierna newsletter di exibart online, invita i genitori a vigilare sulle attività artistiche metropolitane dei figli pubblicando il grafico che vedete a destra, a suo tempo (2006) uscito sul "pasadena star news" ad accompagnamento di un articolo sui locali graffitari – questa uscita provocò una quantità infinita di scherno ai danni del povero giornalista; il grafico è accompagnato da una solenne dichiarazione/invito: "APPELLO AI GENITORI. Se tuo figlio esce di casa vestito in questo modo è possibile che sia un writer: parlagli e spiegagli che imbrattare è un reato."
ora, in giro si vede una marea di adolescenti con felpe dal cappuccio sollevato sulla testa e zaino: tutti writer? che facciamo, perquisiamo? mi pare incredibile che i signori antigraffiti – il cui assunto di base trovo condivisibile, finché si tratta di distinguere tra uno sgorbio e un'opera di banksy: è una distinzione molto facile da mettere in atto – mi pare incredibile, dicevo, la serietà con cui pubblicano questo disegno veramente ridicolo accompagnato da un invito altrettanto ridicolo, insopportabilmente pomposo. forse sarebbe bene proporre agli incontinenti della bomboletta un bel diario personale, ampio, con tanto spazio per scrivere e disegnare, nella speranza di spendere meno dei 750 milioni di euro preventivati per togliere tutta la monnezza su tutti i muri; o addirittura una serie di bei libri con cui occupare il tempo, accompagnando en souplesse questi giovani nel percorso virtuoso da writer a reader. ma, per favore, lasciamo in pace i portatori di felpe.
1 commento:
Posso inserire nel mio blog Orrori di comunicazione?
Se continua così...mi offro per essere tela per graffiti.
Giuseppe Maria Galliano
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