martedì 13 aprile 2010

letture in tram con madeleine finale

da sinistra, in senso orario: la ragazza in bianco legge Povera ragazza ricca di Lesley Lokko; la signora in giacca rossa, beatissima e concentrata, ha davanti a sé L'albero delle lattine di Anne Tyler; il ragazzo attaccato al sostegno è completamente immerso nella lettura del Giovane Stalin di Simon Sebag Montefiore. proprio accanto a me siede un estimatore della "Settimana enigmistica" alle prese con l'Appendice della sfinge. mi fa pensare al mio temibile nonno materno, martino, che ci faceva ri-uscire di casa e ri-suonare il campanello se, entrando, non avevamo salutato ("solo gli asini non salutano quando entrano in una casa"); ci terrorizzava se facevamo chiasso e pareva fossilizzato là, seduto a capotavola, nella cucina della casa di mia nonna, un lapis (come lo chiamava lui) in mano, il settimanale che vanta innumerevoli tentativi di imitazione davanti a sé e, sulla credenza a lato, il suo immancabile barattolo di citrosodina. operaio presso l'arsenale di taranto, a un certo punto martino fu promosso capo operaio, avanzamento che festeggiammo con un vassoio di paste e lo spumante dolce. martino, che tornava periodicamente nella sua santa maria di leuca per procurarsi l'olio e il vino – un rosso che, terminato, lasciava nel bicchiere un denso strato vermiglio –, non sospettava neanche l'esistenza del passito di pantelleria.

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