“Vorrei ora soffermarmi sul problema della formazione culturale e artistica della nostra gioventù, perché lo ritengo fondamentale per ogni target sociale. L’arte offre la calma, fa sognare, crea una comunicazione con l’oggetto che ti sta di fronte e ti responsabilizza nel volerlo mantenere per te e per gli altri. È un modo indiretto per identificarsi maggiormente con il proprio paese e la sua storia. In sintesi, ritengo l’educazione artistica molto formativa per la personalità giovanile. Fondamentale via di accesso e prezioso conto nella banca dei valori basilari di ogni essere umano.
Ritengo che l’educazione a scoprire il bello crei un desiderio di conoscerne anche la storia, una spinta indiretta a leggere, a parlarne in casa e fuori. Il bello entra così a poco a poco come elemento importante nei discorsi dei ragazzi, insieme al calcio, alla musica, alla discoteca, e il suo ricordo si propone sempre come un elemento di equilibrio. Ecco perché nel progetto di vacanze occorre assolutamente introdurre un breve viaggio artistico. E lungo il suo itinerario e nel suo programma bisogna saper inventare quello stimolo che entusiasmi i ragazzi”.
Giovanni Bollea, Genitori grandi maestri di felicità, Feltrinelli, Milano 2005, p. 96.
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