L’attività di Aldo Manuzio, editore
Sue lettere prefatorie alle edizioni (soprattutto all’opera omnia di Poliziano, alle lettere di santa Caterina, alle poesie di Petrarca)
Sue innovazioni (carattere, piccolo formato, classici senza commento)
Sue scelte editoriali innovative
Censura libraria e indice
Conseguenze sull’attività letteraria e soprattutto sull’editoria
Collaborano al master, tra gli altri, Gian Arturo Ferrari, Benedetta Centovalli, Roberto Denti, Roberto Santachiara, Massimo Bocchiola.
Roberto Cicala, direttore editoriale di Interlinea e docente di editoria presso l’Università Cattolica a Milano, è un forte punto di riferimento per i corsi. Riporto un brano di quello che Cicala scriveva nel Forum della piccola editoria quattro anni fa (Forum della piccola editoria, in “Libri e riviste d'Italia”, n.s., 12, 2007, pp. 11-14): “Senza citare L’editore ideale di Gobetti, la regola aurea è l’equilibrio tra rigore nella gestione economica e coerenza nella qualità culturale delle scelte: saper sognare con i piedi per terra ma senza seguire troppo e soltanto i gusti personali; occorre leggere e ascoltare molto, frequentare librerie e biblioteche, non disdegnare l’eclettismo senza farsi prendere da quell’autostima o meglio quella passione interiore che pure spesso può compensare la molto bassa renumerazione di chi fa questo mestiere. Ma editoria è fatta soprattutto di testi e bisogna curarli con fedeltà e attenzione, prima di tutto. […] Al di là delle lamentazioni, che però possono lasciare il tempo che trovano, è fondamentale una legge di promozione alla lettura e al libro in Italia, anche per la piccola editoria. […] Ci vorrebbero incontri con l’autore, feste senza noia, acquisti di libri per le biblioteche scolastiche, coinvolgimento dei genitori, mettendo in campo pubblicità, testimonial e creatività come in altri campi. Ricordando ciò che amava dire Gianni Rodari: che il verbo leggere non dovrebbe conoscere l’imperativo. Forse bisogna ripartire da lì.” Già, feste senza noia. E questo, credo, vale anche nell’epoca delle magnifiche sorti dell’e-book.
Sono stata in visita al collegio Santa Caterina, pochi giorni fa, invitata da una cara amica che vi teneva una lezione. Ho visto una classe di frequentanti molto motivati (il master ha un suo costo), cinque femmine e tre maschi, postadolescenti attentissimi e desiderosi di entrare in un mondo, quello editoriale, il cui fascino evidentemente non accenna a diminuire.
Terminata la lezione, siamo andati a mangiare nella mensa interna, con Maria Pia Sacchi e il vicerettore Giovanna Torre: un luogo dall’afflato assai domestico, il cui sovrano è un cuoco dall’aspetto piuttosto balzacchiano, ampio, socievole, piacevolmente sudato. Sacchi e Torre animano il master e il collegio con una genuina passione che traspare vivamente: due signore dei libri circondate da un alone di understatement, che lavorano sodo, non impazzano su Facebook e producono risultati assai concreti, come i libri degli allievi del master alla fine del corso, che hanno dato luogo alle Edizioni Santa Caterina – libri molto ben fatti, copertina compresa, che meriterebbero una diffusione oltre i confini del collegio (si possono comunque richiedere). I titoli dei “Quaderni del Master di editoria”:
Scrivere per l’editoria: viaggio attorno a libro in dieci tappe, Pavia 2008.
Una collana tira l'altra: dodici esperienze editoriali, Pavia 2009.
La copertina del secondo volume dei "Quaderni del Master di Editoria" |
Pellicole di carta: da Gogol’ a Tim Burton: quindici romanzi al cinema, Pavia 2010.
Mi è molto piaciuto, infine, il logo della casa editrice, un particolare da una xilografia contenuta nell’incunabolo aldino, stampato a Venezia per i tipi di Aldo Manuzio il 15 settembre 1500, delle Epistole devotissime de Sancta Catharina da Siena: un libro che riporta scritta in corsivo (qui usato per la prima volta da Aldo, che in seguito lo userà regolarmente per i classici) un’invocazione della santa: iesu dolce iesu amore.
Il logo delle Edizioni Santa Caterina |
Xilografia contenuta nell'incunabolo aldino Epistole devotissime de Sancta Catharina da Siena, 1500 |
2 commenti:
Chiamare anche me no eh?! Cattiva! :-)
E.
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