giovedì 26 maggio 2011

pur nella consapevolezza

che l'argomento è piuttosto frivolo, mi fermo un attimo per annunciare il mio forte compiacimento di fronte al timido spuntare dalla terra di un neonato papiro, attorno al quale per almeno una settimana ho creato un filologico effetto-nilo, inondandolo con grandi quantità di acqua di rubinetto. è il papiro della luigia. chi scrive compra piante, ma quelle che preferisce sono dono, preferibilmente sotto forma di talea, di amici cari. oppure astuti furti ai danni di ignare signore le cui piante sporgono incautamente dai davanzali, preferibilmente perpetrati durante trasferte di piacere. così c'è il papiro di luigia, la pianta grassa di gallipoli, la barba di san giuseppe di civate. ah, e sta molto bene pura la lavanda dell'attilia.

1 commento:

Rosaspina ha detto...

A me hanno sempre detto che le piante crescono meglio se "rubate" . . . :-)
Il papiro è quella, tra le varie piante, che ha appassionato di più i vari nipoti (da zia) . . . io regalavo loro un fiore e le istruzioni, e loro vedevano la magia della natura . . . ;-)

Ciao; R