lunedì 24 novembre 2008

editori mosci, editori pop: festa alla triennale bovisa, milano

sabato scorso ho fatto un salto alla festa dei piccoli e medi editori indipendenti, organizzata alla triennale bovisa da ml-libri, scoprendo l’esistenza:

a. della casa editrice eclissi, nata nel 2006, che pubblica dei bei gialli italiani. si erano fabbricati un espositore bellissimo, appoggiando una mensola a una serie di vasi quadrangolari trasparenti, contenenti ciascuno dei frammenti di carta velina gialla e nera, che richiamava le copertine dei libri a fare da pendant. tutta un’armonia, insomma, e ho voluto comprare dei gialli ambientati in una scuola – investigatori una preside e il suo vice –, scritti da rosa ida d’emidio, una preside vera di una vera scuola di milano. questi gialli sono una trilogia, di cui volevo comprare i primi due volumi. la squisita creatura che governava lo stand (ho appreso che è uno degli editor), preso il mio denaro, mi ha consegnato, insieme con il resto, un sacchetto con due libri a cui aveva aggiunto il terzo mancante alla serie, con le parole “l’ultimo glielo regalo io”. questo comportamento adorabile ha ovviamente scatenato un’onda di empatia, sotto l’effetto della quale ho divorato in poche ore il primo dei tre libri, L’altro colore dell’iride. e ho fatto bene: questi giovani “eclissi” hanno scovato e deciso di pubblicare i testi di una signora nata nel 1945 che, oltre ad aver creato una vicenda che sta solidamente in piedi dal punto di vista dell’intreccio, è dotata di un umorismo pieno di grazia e di una scrittura piena che, pur non disdegnando gli aggettivi quando ci vogliono, è al tempo stesso tanto fluida da non farsi mollare.
non ho ancora letto altro, ma mi pare proprio che in questo libro il proposito eclissiano di “interpretare il mestiere di editore in maniera attenta alla qualità delle proposte e alla domanda medio-alta di quel lettore che cerca una letteratura di evasione di buon livello” sia stato adempiuto.
molto brava l’anonima donatrice di libri, perciò, e molto brava la signora d’emidio.
vorrò poi leggere qualche volume della collana I Gatti del Cheshire, poiché condivido con eclissi l’interesse per le storie “non necessariamente rilevanti e speciali”, che in detta collana trovano posto.

infine, menzione d’onore per la cura del testo: non ho trovato neanche un refuso e sono sempre molto grata agli editori attenti da questo punto di vista (eppure gli eclissi sono piccini - da anni, ahimè, si trovano refusi nei libri della ben più strutturata einaudi. cherchi, aiutaci tu);

b. di un microlibro “incastrato con abile perizia tra due biglietti del tram rigorosamente timbrati”, come è scritto nel testo. era esposto su un banchetto di libri fatti completamente a mano – infinitamente più a mano di quelli dei vicini di stand pulcinoelefante –, lo spazio della casa editrice LIBERA e SENZA IMPEGNI, “impresa casalinga e artigianale per l’autoproduzione di manufatti artistico-editoriali a tiratura limitatissima e fondata sul concetto extramercantile dello scambio e del baratto” di federico zenoni, nelle parole dello stesso “illustratore, batterista autodidatta e riciclatore di materiali e superfici pitturabili”.
tra i titoli del catalogo della sua casa editrice, Figurativo illegale, viaggio fotografico e letterario nel graffito urbano, “una sorta di omaggio ai graffitari del Milanese che hanno preferito disegni antropomorfi (o comunque figurativi) alle solite tags, con interventi scritti di amici e amiche”; Anticlericale, dotte citazioni e una xilografia acquarellata; L’ipnosi scrittoria, storia di una terapia letteraria, con testi di Troglodita Tribe e disegni di Federico Zenoni, “un’allegra coedizione conviviale che ha inaugurato l’Interstellare degli Editori Casalinghi”.
A proposito di editori casalinghi, sono i Troglodita Tribe S.p.A.f. (Società per Azioni felici) gli autori del microlibro ATM – Atipici Testi Misti – (che ho comprato per due euro), nato dal desiderio dei T.T. di comunicare con gli scriventi di tutto il mondo. Ecco il loro invito:

“Prendete, dunque, il vostro testo e impaginatelo proprio come il libello che avete tra le dita. Copertinatelo efficacemente e indiscutibilmente con due biglietti del tram rigorosamente timbrati e, semplicemente, abbandonate il tutto sul sedile del mezzo su cui viaggiate abitualmente. Incaricati della Atipici Testi Misti viaggiano incessantemente in tutto il mondo urbano per raccogliere i vostri testi. Non abbiate alcun timore, la deriva tranviaria a cui affidate la vostra scrittura è il miglior mezzo per diffonderla, per renderla finalmente e realmente pop d’un pop che più pop non si puop”.
una pubblicazione perfetta per il tram numero due.


una considerazione sugli editori in festa. non c’era molta aria di festa e al di là dei banchetti si vedeva qualche faccia annoiata, o rassegnata: animo, signori! che queste iniziative a milano crescano, si moltiplichino, allignino eterne e tenaci come la gramigna. e poi la luce: era troppo cruda e non rimandava troppo all’atto di leggere, comodi in un angolo, al chiarore discreto di una lampada.

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