mercoledì 12 novembre 2008

mmm - misteri metropolitani milanesi

ma che cosa avrà voluto dire l'autore di questa nota attaccata alla saracinesca di un negozio di via vitruvio? era forse diretta a qualche bizzarro signore di nome cico, detentore di un agnello da passeggio smarritosi e poi ritrovato da un amico? io ho guardato verso il bar accanto alla farmacia, ma non ho visto ovini legati a un palo che cercavano di divincolarsi dal guinzaglio. men che meno ho sentito belati.
era forse un messaggio diretto a un compagno di giochi sadomasochistici? in cui il dominato, detto agnello, dava un appuntamento in terza persona al suo dominatore (lupo? bel nome, comunque) – possiamo forse ipotizzare due maniaci colti, lettori di fedro e di jean de la fontaine?
un tale, sprezzante degli appelli animalisti, aveva perso la sua pelliccia di agnello?
un riferimento cristologico da parte di un fondamentalista cristiano che crede di vedere gesù in qualunque luogo e tenta di fare proseliti, attirandoli nei bar o nelle farmacie di via vitruvio?

cico, cico. forse un signore peruviano di nome cico aveva comprato un agnello per farselo in umido con riso e fagioli, poi è dovuto correre a spostare la macchina, nel frattempo la macelleria chiudeva, allora il macellaio, individuato un amico del peruviano tra i suoi clienti, gli ha consegnato l'agnello pregandolo di consegnarlo a sua volta, tanto era già pagato? e cico è ancora lì che cerca un parcheggio, l'amico è dovuto tornare ai casi suoi e il povero agnello si sta frollando nell'attesa? però forse chico si scrive con l'acca.
qualche altra ipotesi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esilarante! Ma forse nella parte interna di quell'angolo di foglio ripiegato si trovava la soluzione. Peccato non aver sbirciato!

Anonimo ha detto...

Agnello di pasta di mandorle? Statuina per il prossimo presepe? Un nipotino di nome Agnello? Un termine gergale per indicare qualcuno che si assume la colpa di un altro?