lunedì 23 maggio 2011

belle gite di altri tempi

Il lago di Annone dalla località Pozzo
l’elenco di ambrogio
arrosti di vitello piemontese,
spezzatini,
fettine,
nodini,
cotolette,
ossibuchi,
fusello, aletta, spalla,
bistecche di manzetta, filetto, roastbeef, magatello,
carpaccio,
codone,
noce,
scamone,
conigli nostrani,
faraone,
quaglie,
galline,
cotolette di agnello,
capretti, agnelli e conigli nostrani garantiti,
cotolette impanate,
le polpette della nonna,
polli allo spiedo,
lasagne,
vitello tonnato,
gnocchi di patate,
torta Pasqualina,
torte di pasta frolla,
pizza e focaccia al trancio,
pizzettine e focaccine mignon assortite,
salatini,
brioches fresche,
frolline.

Ambrogio Rusconi, Panetteria Salumeria Macelleria, piazza Garibaldi 7-8, Civate (Lecco)

l’elenco di françois
Ippocrate bianco, con rosticini secchi e friabili,
pan bianco,
pan di semola,
panetti al burro,
pan cittadino,
carne ai ferri di sei qualità,
arrosti di capra,
strisciole di vitello arrosto fredde, senapizzate di polvere di zenzero,
gnocchi di carne,
rigaglie, fricassea, nove qualità,
pasticcio di fegato al piatto,
zuppe grasse di prima,
zuppe lionesi,
cavoli cappucci alla midolla di bue,
carne al ragù
guazzetti
[…]
scaloppette all’aglio,
pasticci in salsa calda,
cotolette di porco con cipolline,
capponi arrostiti nel lor sugo,
pollastrella,
anitroni selvatici,
capretti al forno,
cerbiatti, daini,
lepri, leprotti,
pernici, perniciotti,
fagiani, fagianelle,
cicogne, cicognini,
beccacce, beccaccini,
ortolani,
galli, galline e pollastrelli d’India.

François Rabelais, Gargantua e Pantagruele, volume secondo, capitolo cinquantanovesimo, Einaudi, Torino 1973.

Il viandante che si trovasse a Civate, in provincia di Lecco, non potrà di certo ripartire senza aver fatto una visita al negozio di Ambrogio Rusconi, il rabelaisiano negoziante multiprodotto del paese che, per tenere legata a sé la clientela, pubblica nei suoi volantini promozionali, senza dubbio fatti in casa, elenchi da leccarsi i baffi, non mancando di aggiungere: “Alla domenica mattina siamo sempre aperti dalle 6:20 alle 12, con pane fresco e tutto quello che desiderate. Vi aspettiamo”. E quando si aderisce all’invito, come ha fatto chi scrive in compagnia dell’adolescentina nel corso di una recente gita, alla cassa dell’Ambrogio si trovano due nerborute signore che, oltre a farti il conto, cacciano ciò che hai comprato nei sacchetti (di carta, bellissimi ancorché inservibili se compri più di cinquecento grammi di roba), una cosa che a Milano ho visto fare solo qualche volta al mini-Carrefour vicino a casa mia.
Civate è un eccellente punto di partenza per gite a piedi: dal paese si può raggiungere la basilica di San Pietro al Monte (un’ora di cammino), o più modestamente la località Pozzo, arrivati alla quale, dopo ben trenta minuti di cammino, ci si può rifocillare al Crotto del Capraio, giusto dietro il lago di Annone, dove una ragazza che ha fatto l’Erasmus a Barcellona serve eccellenti lasagne agli asparagi, formaggi di capra e vino bianco pétillant. Se poi si va a ficcare il naso nel retrocrotto, si troveranno capre con i loro capretti e alcuni asini, sul conto dei quali non voglio sapere di più, essendo lo stracotto d’asino una delle specialità del Capraio.
La targa con l'elenco degli antichi padri, in piazza Antichi Padri
Chi arriva a Civate dorme al bed & breakfast Antichi Padri (una bella casetta immacolata, con un'ottima fornitura di libri nel salotto), proprio sulla piazza della chiesa, di cui qualche tempo fa si è scoperto che poggia (la piazza) su una gran quantità di cadaveri di monaci (gli antichi padri cui alludono il titolo, che data al tempo dell’agghiacciante scoperta, sia della piazza sia del b&b), la qual cosa conferisce un tocco gotico a questo loco per il resto assai pacioso.
Da Civate si arriva a Lecco in una quindicina di minuti, con una puntualissima corriera. 
A Lecco si fa una passeggiata fino alla statua del Manzoni, poi si va a prendere un gelato di fronte al lungolago, in una gelateria che ha come nume tutelare, davanti al negozio, una grande statua del naturalista Mario Cermenati, cofondatore dei Musei Civici di Lecco, ritratto con lo sguardo pensoso rivolto al lago e la mano destra poggiata su una pila di libroni.

5 commenti:

pa ha detto...

aa,
che fame!!!!!!
(sai che oggi facendo ordine ho ritrovato una vecchia lettera, tua, cartacea, scritta con vera penna stilo???)

aa ha detto...

trattasi di roba compromettente?

Emanuele Secco ha detto...

mo ciao cara aa. Alla fine ti sei procurata i Dropkick Murphy's? :-)

E.

Rosaspina ha detto...

Interessantissimo post . . . non solo per la parte gastronomica, ma come invito al viaggio! ;-)
Ah! Proprio stamattina ho comprato uno di quei "gratta e vinci" sperando in qualcosa, ma, evidentemente l'Uomodellamiavita mi ama troppo e così, non ho vinto un bel niente! Si partirà più in là!:-)))

Ciao, R

aa ha detto...

ciao, r.: anche io desidero giocare al gratta e vinci, ma puntualmente dimentico di comprarlo.