sabato 18 febbraio 2012

cultura agli africani

se penso a tutto il potenziale umano sprecato in anni di frustrazione, di vorrei-ma-non-posso-perciò-ve-la-faccio pagare, se penso che quest'uomo ha sprecato tredici anni della propria vita a caricarsi di rabbia, tredici anni di libri non letti e di di film non visti, mi dico altro che latte in polvere e avanzi della nostra mensa all'africa, gli africani e il terzo mondo in genere hanno un gran bisogno di cultura, un gran bisogno di pace nelle loro terre.

5 commenti:

Matteo ha detto...

Hai ragione! Io estenderei il discorso anche all'Italia.

aa ha detto...

a eventuali italiani frustrati bombaroli, dici?

carlotta ha detto...

eppure, bin Laden non era culturalmente uno sprovveduto (frequentò college e ingegeneria), qui si può leggere un articolo che riporta una ricerca interessante:
http://www.moisesnaim.com/es/node/456

aa ha detto...

non so se l'ingegner gadda si sarebbe fatto esplodere in preda alla frustrazione. non so se la violenza di queste persone sia dovuta o meno alla loro formazione di ingegneri, o medici. so che, come giustamente rileva naìm, non esistono kamikaze brasiliani (almeno finora). perciò ci deve essere, tra molti di questi arabi di religione o background musulmano, qualche orrenda specificità che li conduce a frequente impazzimento. grazie, carlotta per l'intereressante articolo.

Matteo ha detto...

Sì, non necessariamente bombaroli, però frustratissimi che passano la loro vita ad alimentare il loro malcontento legato a tutto quello che non hanno saputo o potuto raggiungere. Invece di sospirare - la delusione ci sta, per carità - e guardare avanti con fiducia per provare a fare meglio, piazzano dinamite nel loro cuore e piangono a ogni esplosione che coincide con un ricordo passato. Sempre e solo il passato, quando davanti c'è tutta la vita.