giovedì 16 febbraio 2012

preoccupazioni essenziali

bisogna sapere che l'adolescentina si è convertita al cibo naturale (sì: è la pena del contrappasso per i genitori cinici) e, poiché sta vivendo la sua fase di fondamentalismo acuto, ha eletto a supermercato preferito il naturasì. si tratta di un covo di gente variamente alternativa, una gamma di individui vestiti in prevalenza di straccetti colorati, dalla madre con la fissa dell'allattamento in pubblico ai single con mire salutistiche alle signore, di cui già si è detto su queste pagine, con bicicletta dotata di cestino adorno di fiori finti. riporto a titolo di esempio un dialogo che avuto luogo ieri sera al naturasì tra una signora dell'apparente età di trent'anni, con la pelle solcata dai postumi di un'acne guarita male, e un amico altrettanto trentenne incontrato casualmente al banco dei vegetali: "ciao", fa lui. "compri verdure a chilometro zero?" "eh", risponde lei con un'aria un po' depressa. "speriamo". e insomma chi scrive è stata invitata ieri dall'adolescentina per una piccola spesa in detto supermercato. a una rapida occhiata si può constatare l'esistenza negli scaffali di pacchetti di biscotti al mais da 350 grammi che costano poco meno di cinque euro, che un succo di frutta ne può costare tre, che insomma gli aspiranti alla salute e a una vita naturale possono essere 1. assai benestanti; 2. talmente scemi da devolvere tre quarti dei loro guadagni ai profeti del chilometri zero. ci siamo recate al banco del pane, dove un gentile addetto ce ne ha sciorinati gli innumerevoli tipi: integrale, con semi di lino, con chicchi di grano cotto, di segale, di mais, di kamut e via dicendo. per ciascun tipo il gentile addetto specificava il tipo di cottura, se il forno era a legna o elettrico. quando presentava un tipo di pane cotto nel forno elettrico nella sua voce emergeva un desiderio di scusarsi. ma perché, gli ho chiesto, la gente chiede se il pane è cotto a legna o nel forno elettrico e se ne preoccupa? sì, dice l'avvenente ragazzone biondo. ma davvero?, chiedo io. sì, dice lui, e ci facciamo insieme una franca risata.

9 commenti:

Matteo ha detto...

Come la pizza cotta al forno a legna. O il prosciutto tagliato a mano. Son cose che trovano il loro fondamento nell'origine della materia. Questi negozietti concettualmente mi sono simpatici, ci vedo del buono e bello e sano, però hanno dei prezzi da farti cascare le mani.

aa ha detto...

in effetti l'adolescente mi ha obbligata all'acquisto delle "stelline degli gnomi", pastina ai cereali vari che con burro e parmigiano non era niente male, anche se l'ho mangiata con le mani cascate ;-)

Matteo ha detto...

E mandando giù le stelline degli gnomi non hai avuto la sensazione di recuperare il maltolto e, in più, guadagnarci in salute? Com'è possibile? :D

aa ha detto...

ho capito: sei inesorabilmente dalla parte dell'adolescentina e non ti curi del mio portafoglio.

pa ha detto...

argomento interessantissimo. io ci sono stata, spesso, in passato, perchè ci lavoravo vicino, ma ho sempre comprato poco. il cibo è davvero buono, sono sincera. i prezzi sono DISONESTI. sono delle vere e proprie prese per i fondelli. e la gente che ci lavora e che lo frequenta è INSOPPORTABILE (e io stavolta uso le maiuscole pur sapendo che non è un'abitudine molto educata).

paolo f ha detto...

Detesto quel tipo di posti. Mi tocca andarci da anni a causa del fondamentalismo coniugale (da cui mi dissocio), anche se negli ultimi tempi ho diradato perché ora nei supermercati ci sono anche gli scaffali "bio".
Quando sento la parola "bio" mi viene da metter mano alla pistola, perché i prezzi in quei negozi vanno dal triplo al sestuplo di quelli normali. E i gestori che conosco (gestrici) di quei negozi, vestiti ovviamente di straccetti, fanno i soldi: lo si capisce perché quando ci sono delle festività che implicano dei ponti, anche di due giorni, loro chiudono il negozio e ci si vede la settimana prossima! Questo, nella situazione generale del commercio, è inconcepibile.

aa ha detto...

ragazzi, io penso che naturasì e gli altri della banda (bassotti) dovrebbero sapere cosa pensiamo di loro.

pa ha detto...

il fatto è come sempre culturale. se in italia come nel nord europa si diffondesse in dosi massicce la mentalità di mangiare più sano TUTTI, e non solo pochi privilegiati, i prezzi scenderebbero e potremmo trovare accessibili questi buoni cibi. non sarebbero più destinati ad un'elite con la puzza al naso. ma siamo molto lontani da questo. io vado al carrefour e cerco le offerte, perchè poi a fine mese la differenza si fa sentire. e le cassiere sono più simpatiche.

aa ha detto...

non potrei essere più d'accordo, in quanto adoratrice dell'esselunga e del lidl. e ancora più d'accordo su commesse e commessi.