martedì 7 febbraio 2012

da dove sto leggendo

12. Un classico è un libro che viene  prima di altri classici; ma chi ha letto prima gli altri e poi legge quello, riconosce subito il suo posto nella genealogia.

A questo punto non posso più rimandare il problema decisivo di come mettere in rapporto la lettura dei classici con tutte le altre letture che classici non sono. Problema che si connette con domande come: "Perché leggere i classici anziché concentrarci su letture che ci facciano capire più a fondo il nostro tempo?" e "Dove trovare il tempo e l'agio della mente per leggere dei classici, soverchiati come siamo dalla valanga di carta stampata dell'attualità?". Certo si può ipotizzare una persona beata che dedichi il "tempo-lettura" delle sue giornate esclusivamente a leggere Lucrezio, Luciano, Montaigne, Erasmo, Quevedo, Marlowe, il Discours de la Méthode, il Wilhelm Meister, Coleridge, Ruskin, Proust e Valéry, con qualche divagazione verso Murasaki e le saghe islandesi. Tutto questo senza aver da fare recensioni dell'ultima ristampa, né pubblicazioni per il concorso della cattedra, né lavori editoriali con contratto a scadenza ravvicinata. Questa persona beata per mantenere la sua dieta senza nessuna contaminazione dovrebbe astenersi dal leggere i giornali, non lasciarsi mai tentare dall'ultimo romanzo  o dall'ultima inchiesta sociologica. Resta da vedere quanto un simile rigorismo sarebbe giusto e proficuo. L'attualità può essere banale e mortificante, ma è pur sempre un punto in cui situarci per guardare in avanti o indietro. Per poter leggere i classici si deve pur stabilire "da dove" li stai leggendo, altrimenti sia il libro che il lettore si perdono in una nuvola senza tempo. Ecco dunque che il massimo rendimento della lettura dei classici si ha da parte di chi ad essa sa alternare con sapiente dosaggio la lettura d'attualità. E questo non presume necessariamente una equilibrata calma interiore: può essere anche il frutto d'un nervosismo impaziente, d'una insoddisfazione sbuffante.

Italo Calvino, Perché leggere i classici, Mondadori*, Milano 1995.

*scusate, Mondadori e Palomar srl, per la lunga citazione.

10 commenti:

rhino ha detto...

"non presume necessariamente una equilibrata calma interiore" perchè alla terza pagina di descrizione del campanile di saint-hilaire visto da tutte le angolazioni possibili - diciamolo - rimpiangi il tempo perduto.

cara louella, grazie per le ore liete
R

aa ha detto...

my pleasure. i rinoceronti proustiani sono sempre i benvenuti.

lou

Matteo ha detto...

Sì che sono a dieta, però... rinoceronte a chi?! Calma eh! Sono a metà del primo libro della Recherche e alterno a questo i racconti di Adam Haslett, Il principio del dolore, un po' deprimente (sappiatelo, muoiono tutti!) ma scritto da dio, anzi Dio! Ecco. Un po' di qua e un po' di là, in atmosfere, luogo e tempo così diversi che è troppo eccitante saltellare! :)

aa ha detto...

acc, con l'arrivo della primavera dovrò mettermi a dieta anch'io. e a proposito di saltellare, questa mattina saltellando nella rete ho scaricato un libro che si chiama "veleno rosso sangue", ti dice niente?

Matteo ha detto...

Sono molto affezionato a Veleno per un sacco di motivi. Te ne dico 2 o 3.
1. E' uno di quegli esperimenti che dici allo specchio: Sì Matte', un horror, ma sei pazzo? A te piace la narrativa emozionale, quella che ti fa battere il cuore. Poi fai un incidente e l'horror vien da sé. :)
2. E' la prima cosa che qualcuno ha prodotto. Pure se è solo un ebook, e adesso gli ebook se li produce da sola pure mia nonna ottantaduenne. Una volta (qualche anno fa eh!) non era così. :D
3. Il protagonista si chiama Alejandro quando Lady Gaga ancora era solo il nome di un cane. Ed è un vampiro, quando l'invasione degli emo fan di Twilight era ancora lontanissima. Ok, non se l'è cacato nessuno, però vuoi mettere la sensazione (solo mia) di aver precorso 2 tendenze in un unico racconto?
(Grazie!)

aa ha detto...

devo trovare un momento per leggerlo; a questo punto sono curiosissima. quindi lady gaga = lady cacca e matteo rules!

Matteo ha detto...

aa, tu lavori soltanto come editor indipendente o sei anche agente letteraria?

aa ha detto...

non sono un agente letterario. lavoro spesso per un'agenzia letteraria, per la quale faccio immensi editing ;-))

Matteo ha detto...

Uff, volevo raccontarti una cosa importante. Tu pensi di poter essere utile a un ragazzo a cui è capitata una cosa gigantesca e che ha bisogno di un agente? Se pensi di sì te la racconto. :)

aa ha detto...

racconta, racconta. ti do la mia mail:

mail.albano@gmail.com