lunedì 25 aprile 2011
great expectations
Il signore sopra si chiama Bouazza, viene dal Marocco e oggi pomeriggio intorno alle 14:00 si intratteneva lietamente alla stazione centrale di Milano mediante la lettura delle Braci di Sándor Márai, nella sua elegante edizioni Adelphi. Cosa fa Bouazza con il suo libro in mezzo a una maggioranza marmagliesca, tra gli avvinazzati, gli spostati e i disperati che popolano la stazione di milano? Legge perché un libro è più onesto di un amico, dice. E perché lo stomaco ha fame, ma il cervello anche. E racconta che quel libro lo ha comprato a Tirano, dove abita e dove è amico del bibliotecario, che gli affitta cd e dvd e gli dà in prestito libri. Mi chiede se faccio parte di un'associazione culturale, sarebbe interessato. Tiene dei sacchetti di plastica tra le gambe, è vestito molto modestamente e come parecchi dei suoi connazionali ha dei brutti denti. Rappresenta la modalità di integrazione che vorrei.
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