mercoledì 30 novembre 2011

albanacco_mark twain

Il 30 novembre ha proprio dato all'umanità la crème de la crème. Ricorre oggi anche il genetliaco di Mark Twain, che compirebbe centosettantasei anni. Ed ecco come, nel suo Tom Sawyer, un libro si rivela foriero di grandi disgrazie: "Il maestro, il signor Dobbins, era arrivato all’età matura con un’ambizione inappagata. Il più vivo dei suoi desideri era quello di diventare medico, ma la povertà aveva deciso che non potesse essere niente di più di un modesto maestro di scuola di villaggio. Ogni giorno egli toglieva dal cassetto della cattedra un libro misterioso e, quando non faceva ripetere la lezione agli scolari, si calava nella lettura. Teneva quel libro sotto chiave. E non v’era un solo monello, nella scuola, che non morisse dalla voglia di dargli un’occhiata; ma l’occasione non si presentava mai. Tutti i ragazzi e tutte le bambine avevano una loro teoria a proposito di quel libro; ma non v’erano due di quelle teorie che fossero uguali, e non esisteva il modo di accertare la verità al riguardo. Ora Becky, mentre stava passando accanto alla cattedra, situata vicino alla porta, notò che la chiave del cassetto era infilata nella serratura! Si trattava di un’occasione preziosa, da non perdere. La bambina si guardò attorno, constatò di essere sola, e, un momento dopo, aveva il libro tra le mani. Il frontespizio – Anatomia, del professor tal dei tali – non le disse niente, e pertanto ella cominciò a sfogliare il volume. Le capitò subito sotto gli occhi una tavola mirabilmente incisa e colorata, una figura umana. In quello stesso attimo, un’ombra si posò sulla pagina e Tom Sawyer varcò la soglia dell’aula e intravide la tavola a colori. Becky fece un movimento violento per chiudere il libro ed ebbe la sfortuna di lacerare fino a metà la pagina a colori. Gettò il volume nel cassetto, girò la chiave, e scoppiò in lacrime per la vergogna e l’irritazione.
«Tom Sawyer, sei davvero perfido. Spiare la gente per vedere quello che sta guardando!»
«Come potevo sapere che stavi guardando qualcosa?»
«Dovresti vergognarti, Tom Sawyer; sai benissimo che ora mi farai la spia! E, oh, che cosa sarà di me? Che cosa sarà di me? Il maestro mi frusterà, e non sono mai stata frustata a scuola!»
Poi batté il piedino sul pavimento e soggiunse:
«Sii pure così malvagio, se vuoi! Io so qualcos’altro che succederà. Aspetta e vedrai! Sei odioso, odioso, odioso!» e corse fuori dell’aula con una nuova esplosione di pianto.
Tom rimase immobile, alquanto confuso da tanta aggressività. Poi si disse: “Che strana e stupida ragazzina è mai questa! Non l’hanno mai frustata a scuola! E con questo? Cos’è mai una frustatina? Ma le femmine sono fatte così... hanno la pelle tenera e una gran fifa di tutto. Be’, naturalmente non andrò a raccontare al vecchio Dobbins quello che ha fatto quella stupidella, perché esistono altri modi per pareggiare i conti che non sono così vili. Ma non servirà a niente lo stesso. Il vecchio Dobbins domanderà chi è stato a strappare il libro. E nessuno aprirà bocca. Lui farà, allora, quello che fa sempre... ripeterà la domanda a tutti uno dopo l’altro, e quando sarà arrivato alla colpevole se ne accorgerà, anche se lei non dirà niente. Le ragazze si tradiscono sempre con l’espressione della faccia. Non hanno spina dorsale le femmine. E Becky verrà punita. Oh, sì, si trova proprio nei guai, Becky Thatcher, perché non ha vie d’uscita.” Tom rifletté sulla situazione ancora per un momento, poi soggiunse, tra sé e sé: “Oh, peggio per lei; sarebbe contenta se fossi io a trovarmi in questo pasticcio... se la cavi per suo conto, dunque”.

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