martedì 27 marzo 2012

quando il designer si nasconde: asta benefica da sotheby's, milano

Maria Mulas, L'imperatore e l'artista, 1978
Domani 28 marzo e giovedì 29, presso la sede di Sotheby’s a Palazzo Broggi, Milano, si terrà per il nono anno consecutivo l’esposizione annuale, seguita da un’asta benefica, a favore dell’ADISCO, l’Associazione Donatrici Italiane Sangue del Cordone Ombelicale. Le informazioni dettagliate e il catalogo completo delle opere messe a disposizione da artisti, designer e stilisti si trovano qui. Tra gli artisti troviamo Maria Mulas, che espone un esemplare dell’Imperatore e l’artista, 1978, Roberto Coda Zabetta, con Albino, 2010, Maria Pia Giarré con uno splendido ritratto in bianco e nero di Robert De Niro sullo sfondo di New York, 1984. Nella sezione designer espongono Barnaba Fornasetti con un portaombrelli tautologico (decorato con manici di ombrelli), 2011, e Raffaella Valsecchi con l’opera più essenziale e più evocativa. 
 
Raffaella Valsecchi
Coppia di vasi Facciamo finta che io ero di ceramica e tu, guardandomi, temevi che fossi fragile, 2012
silicone acetico, circa 22 x 12 x 12 cm
courtesy l’artista
Quello che si compra è in realtà un titolo meraviglioso, un’illusione barocca –  Facciamo finta che io ero di ceramica e tu, guardandomi, temevi che fossi fragile, ci invita a giocare la coppia di vasi panciuti: ci avviciniamo e scopriamo con la stessa meraviglia che ci coglie davanti a un’architettura dipinta seicentesca che gli oggetti così precisamente delineati sono in realtà di silicone, uno dei materiali più amati da questa schiva designer milanese. La quale conduce, celata dietro un understatement che le viene dall’essere inglese per parte di madre e dalla sua stessa natura, una appassionata ricerca sugli oggetti, sui materiali e sulle parole, sempre tenendo in mente che nulla è come appare (Facciamo finta che è un ciclo di opere), e che certi termini contengono in sé il proprio contrario. 
Sarebbe ora che Valsecchi organizzasse una mostra personale a illustrazione del suo percorso, per ora semisegreto e che reclama tuttavia di divenire pubblico e di esporsi all’attenzione di chi vuole riflettere, molto, di chi ama le forme dense di significato, molto, di chi ama i libri, come Raffaella, moltissimo.

Raffaella Valsecchi è nata a Milano e in questa città vive e opera. Il suo studio ha sede in una cabina armadio, nella sua stessa abitazione: un microlaboratorio già in sé una preziosa galleria d’arte. Ha curato l’immagine grafica della mostra e del relativo catalogo “Napoleone e l’impero della moda”, alla Triennale di Milano, nel 2010; è cliente assidua di Leroy Merlin, che preferisce a Tiffany e dove acquista quantità inenarrabili di silicone per i suoi manufatti; fa arte, progetta, scrive e divora libri perché non ne può fare a meno. Non ha un cane ma talvolta indossa un cappotto di leopardo. raffaella.valsecchi@fastwebnet.it

2 commenti:

pa ha detto...

quello di valsecchi è il principio utilizzato spesso da Claes Oldenburg, ed è divertentissimo e poetico!

MatteoG ha detto...

Pure io voglio stritolare un vaso gommoso! :D