il signore a sinistra è un conducente del tram numero due che questa mattina ha accolto un garrulo signore tedesco (che non è quello in costume bavarese), portavoce di un gruppo di cinque, che prima di salire sul mezzo gli ha chiesto in un lingua completamente inventata (ma efficace, perché si sono capiti) se ci fosse la possibilità di comprare i biglietti a bordo. il conducente ha fatto segno di salire e l’allegra comitiva si è installata sul sedile di fronte al mio, profferendo molti hans, markus e peter. alla fermata successiva, quella di piazza san gioachimo, il titolare del tram ha indicato al teutonico l’edicola, facendogli capire che avrebbe aspettato mentre lo straniero si regolarizzava. hans, markus o peter si è fiondato tra i lazzi dei suoi compagni e il tifo dei passeggeri, ha acquistato alla velocità della luce ed è risalito sul tram, in mezzo alle ovazioni della piccola folla e sotto lo sguardo benevolo del conducente che, si vedeva, approvava il comportamento del tedesco in quanto questo non aveva fatto il portoghese. ho ancora una volta la sensazione di non trovarmi sul tram numero due, ma sul filobus numero settantacinque*.
*sì, lo so, qualche puntiglioso potrebbe obiettare che se i signori in questione fossero stati piccoli e neri forse il conducente non avrebbe usato loro tanta gentilezza. ma oggi voglio vivere così, in un mondo perfetto.
1 commento:
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