“there’s a sucker born every minute”: questa concisa affermazione, che si potrebbe tradurre letteralmente “nasce un deficiente ogni minuto” e, per estensione, “la madre dei cretini è sempre incinta”, è attribuita al grande Phineas Taylor Barnum. e in effetti quel tanto di effetto circense si trova, in queste affermazioni del nostro ministro per la pubblica istruzione (la fonte è adnkronos):
"Con l’adozione dell’e-book diamo una mano alle famiglie e un sollievo ai nostri studenti. Il libro in versione digitale scaricabile da internet permetterà infatti ai genitori di risparmiare limitando al massimo la spesa per i libri di testo, e allo stesso tempo i nostri ragazzi non saranno più costretti ad andare a scuola caricando sulle spalle zainetti troppo pesanti".
"Proprio nei momenti di difficoltà economica come quelli che stiamo vivendo – rimarca il titolare del dicastero di viale Trastevere – è fondamentale andare incontro alle famiglie sfruttando tutte le opportunità che la tecnologia ci offre, e con l’E-Book le scuole potranno scegliere testi scaricabili dalla rete al posto del tradizionale libro stampato, più caro e anche più pesante per gli studenti".
"Già diverse case editrici – anticipa il ministro – hanno raccolto questa sfida didattica entrando nel mondo dell’E-book pubblicando in versione elettronica libri scolastici e anche famosi best-seller. Per rendere questo passaggio più semplice, il ministero sta lavorando per dotare le scuole di tutti gli strumenti necessari, primo tra tutti connessioni internet efficienti". Ma la novità che Mariastella Gelmini ribadisce è anche un’altra: "I testi adottati, sia in formato cartaceo che elettronico, non potranno essere cambiati per almeno 5 anni nella scuola primaria e 6 in quella secondaria. Questo per arginare quel fenomeno purtroppo molto diffuso delle nuove edizioni simili alle precedenti che le famiglie sono costrette ad acquistare buttando via libri quasi nuovi. Agli editori – sottolinea il ministro – resta comunque la possibilità di integrare i testi con appendici di aggiornamento".
un piccolo commento, per punti:
1. sento questa corbelleria del peso degli zaini da quando mia figlia faceva le elementari (durante gli anni dell’asilo la main issue era la temperatura dell’acqua dei rubinetti, da alcuni giudicata troppo bassa per le manine esangui dei nostri bambini). ore di riunioni di classe sprecate per parlare di questo argomento, tra le alte grida e i lamenti di madri prostrate. ma con tutte quelle belle attività sportive che praticano i giovani d’oggi, dal canottaggio nel naviglio alla biodanza, con tutto il plasmon che gli abbiamo dato, è possibile che non riescano a portare qualche chilo di libri per quindici minuti al giorno?
2. se c’è una voce di spesa che le famiglie non devono affatto limitare è quella per l’acquisto dei libri, scolastici o meno. ma che si faccia una campagna per limitare lo spreco di cibo o quello di cellulari superfichi lasciati nelle mani di adolescenti, per favore.
3. connessioni internet efficienti? nel mio caso familiare, sono dieci anni che i genitori (anch'io) di tutte le classi che mia figlia ha attraversato riforniscono periodicamente a spese proprie l’asilo, la scuola elementare, la scuola media di carta igienica, sapone e articoli vari che la scuola non riesce a comprare da sé. non mi risulta che ci sia un numero sufficiente di computer, nelle nostre scuole. figuriamoci se ce n’è uno per ogni alunno. la reale efficienza starebbe nel formare persone che formino persone col gusto della conoscenza, indipendentemente dal supporto.
4. ha pensato, il ministro, ai produttori di matite? come diavolo si fa a sottolineare, sull’e-book? certo, si può scaricare e stampare, e poi? questa cartaccia non rilegata si andrebbe ad aggiungere, almeno nel caso delle scuole elementari e medie, a quella pletora di schede mal tenute, con tutti quei quiz e quegli spazi per le crocette che sollevano lo studente pure dal compito di scrivere una frase compiuta. a furia di riempire puntini e scegliere tra a, b e c questi sventurati manco a scrivere in corsivo, imparano.
fine del cahier de doléances.
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