domenica 22 aprile 2012

quando il sindaco ha una carriera, forse, come cantante (e pure l'assessore all'ambiente, se si chiama così)

il sindaco di milano giuliano pisapia è un minchione. solo così può essere definito un signore che, rispondendo alla lettera di un cantante sull'abbattimento di quindici vecchi platani, dice che è indignato e che l'errore non deve ripetersi più. davvero l'indignazione come cappello a tutto ha stufato. cosa ti indigni, giuliano? dovevi vigilare. un platano può durare anche cinquecento anni, tu e la tua giuntella di biciclettari si spera entro il mese.

6 commenti:

paolo f ha detto...

Una cosa del genere è recentemente accaduta nella cittadina dove sono cresciuto con la mia famiglia: si trattava di pini marittimi enormi lungo il viale delle mie scuole elmentari. Dovevano toglierne alcuni da una parte, li hanno invece tagliati tutti dalla parte opposta.
Molti son convinti che l'errore sarebbe in realtà un'ipocrita scusa "politica"...

aa ha detto...

una "scusa" a quale scopo?

paolo f ha detto...

Ad esempio, "far lavorare" l'impresa che cura il verde urbano, con l'abbattimento e il reimpianto di nuovi alberi (che in parte è già avvenuto, ma sono fuscelli che fan tristezza)...
Ma forse sono solo malignità. Tuttavia, crea sospetto il fatto che questi episodi (tagliare alberi x errore) non siano così isolati: basterebbe un po' di attenzione e professionalità per poterli evitare. Potrebbe essere la stessa impresa, d'accordo con qualche funzionarietto, a fare "la furba" in barba agli amministratori.

paolo f ha detto...

Penso "male" anche ricordando certi episodi raccontati anticamente in famiglia. Mio padre era segretario comunale nella mia cittadina (eravamo migrati dal centro-sud), ed era un discreto filibustiere. Il Comune voleva abbattere un antico fabbricato dietro il palazzo municipale, per poi ricostruire. Ma il rappresentante della tutela beni artistici pose il veto con comunicati e carte bollate. Allora mio padre fece la seguente bravata: quando sul suo tavolo arrivarono i documenti che ordinavano di fermare i lavori, lui si era già premurato di far partire le ruspe che si misero a buttar giù tutto, e "aprì" i documenti solo successivamente, simulando sospresa e rammarico, ma poi vantandosene in privato.
Ecco perché penso male...

aa ha detto...

si potrebbe pensare, dunque, che qualche emulo di tuo padre abbia fatto la bravata e il sindaco non sapesse nulla?

paolo f ha detto...

Sì, si potrebbe pensare: ma in astratto, perché come funziona il vostro comune (che ambiente c'è, o quanto è efficiente/affidabile l'assessore interessato, qual è l'impresa che ha fatto il pasticcio ecc.) può saperlo solo un milanese, immagino.
Bisognerebbe domandarsi "cui prodest" l'errore in discorso: l'impresa viene penalizzata o favorita dall'aver tagliato gli alberi sbagliati? Il loro contratto cosa prevede? Se, tagliando gli alberi sbagliati, vengono pagati ugualmente anche per il maggior lavoro fatto rispetto a quel che doveva essere, all'impresa conveniva anche sbagliare. Se invece per quell'errore non verranno pagati o saranno sottoposti a una penale, allora l'errore dovrebbe essere autentico.