giovedì 31 maggio 2012

cose da libretti: perlina numero due

È arrivata la seconda Perlina, da prelevare e gustare qui: un piccolo racconto di Paolo Ferrucci da leggere una prima e una seconda volta per appropriarsene a fondo.
A proposito delle Perline Raffaella Valsecchi, che le illustra e ne cura il progetto grafico, e io abbiamo ricevuto alcuni commenti di amici che esprimevano disapprovazione o disagio per la gratuità di queste pubblicazioni. È vero che le cose belle hanno un prezzo, e altrettanto vero che vogliamo essere pagate per il nostro lavoro, tuttavia si possono verificare eccezioni. Senza contare che a volte, di fronte alla prospettiva “inventa la collana/ /proponi all’editore/attendi la risposta dell’editore/prendi atto del fatto che l’editore non ti ha risposto/tieni in dispensa quel progetto perché l’editore non lo pubblica” uno ha bisogno di aria, e allora mette fuori quel che ha senza elucubrare troppo. Qui sotto pubblico una breve nota di Raffaella Valsecchi sull’argomento.

"Le cose belle costano. Tutte le volte che, con lo sguardo, si sceglie qualcosa in una vetrina, chissà perché – uffa – è quella che costa di più. 
Ecco allora la sorpresa e, perché no, il sollievo e la genuina e infantile gioia, nello scovare ogni tanto qualcosa di bello e allegramente gratuito. Le Perline sono un dono lieve: non occupano spazio, non prendono polvere, si possono dimenticare, custodite da memorie più capaci della nostra, sono piccole qualche migliaio di bit e, virtù che è gioco di parola e promessa insieme, sono virtuali ma forse non per sempre. Hanno regalato a chi le ha scritte, a chi le ha redatte e a chi le ha illustrate rari, ma non impossibili, momenti di piacevole serenità. Perché non condividerla e non offrire ad altri la stessa chance?"

7 commenti:

MatteoG ha detto...

E' bello che qualcuno si sia lamentato per non poterle/doverle pagare. :)

Maria Rita ha detto...

... ma il fatto di non poterle avere altrimenti (vedi pubblicazione), non ha impedito di averle comunque, per una gioia condivisa!
A volte le attese di cui parla Anna sfiniscono (non mi impelago nelle descrizioni), ma una delle gioie 'di chi scrive con gioia' è essere letto, ovviamente la cosa più straordinaria è riuscire a farne pure fonte di sostentamento perchè non c'è nulla di più appagante che vivere di ciò che più piace magari incontrando pure l'approvazione altrui. Quando la seconda opzione (e quindi 'volgarmente' vendere, guadagnare) viene meno per le tante ragioni a cui Anna si riferisce... allora perchè non godere almeno della prima?
E fare felici anche noi come bambini nella possibilità di riceverla!
Sono bellissime Anna, davvero! Meriterebbero di essere veramente una collana, come meriterebbero di essere comprate per appagare il senso del 'dovuto' per il lavoro e il tempo impegnato.
Ma qui ti dico ancora grazie, come per la prima, perché almeno così le abbiamo lette anziché non conoscerle affatto!

aa ha detto...

graziegraziegrazie a te, maria rita, per la tua gentilezza.

aa

Anonimo ha detto...

Una perlina preziosa. Mi ci sono subito sentita a casa. Struggente la chiusa - l'inclinazione a ovbbedire prevaleva, e a volte davo addirittura delle soddisfazioni - che poteva essere un microracconto in sé, tanto contiene tutto. Grazie, Paolo Ferrucci.
Ah. E Valsecchi, un genio.
Diana

kalz ha detto...

Sono cose come queste che servono a non morire. Bello!

aa ha detto...

ciao, kalz, da quanto tempo!

kalz ha detto...

Ciao Anna, sono una persona discreta, ma ti seguo