domenica 11 novembre 2012

philip roth contro la psicoanalisi: di fronte alla vita siamo innocenti

"Nella vita è tutta questione di fortuna o sfortuna. Non credo alla psicoanalisi né all'inconscio che ci guida nelle scelte. Abbiamo solo la fortuna o la sfortuna di fare certi incontri che possono rivelarsi buoni o cattivi. La mia prima moglie, per esempio, era una delinquente - rubava in continuazione, mentiva... - se l'avessi saputo non l'avrei mai scelta, detesto i malviventi. Ma ecco, ho avuto la sfortuna di sposare una cattiva persona. Gli psicoanalisti direbbero che l'ho scelta inconsciamente: non ci credo, ma questo si ricollega in un certo modo al mio punto di vista secondo il quale, di fronte
alla vita, siamo innocenti."

Non scrivo più, intervista di Nelly Kaprièlian a Philip Roth, in "d.repubblica.it", 3 novembre 2012

5 commenti:

paolo f ha detto...

A proposito di p. roth: mi domando come mai no gli hanno ancora riconosciuto il nobel.
ogni anno lo si fa notare, e ogni anno quelli fan finta di niente. boh.

aa ha detto...

forse perché in svezia esistono molti fans di valter binaghi:

http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2012/11/09/roth-e-qualcosa-che-progressivamente-sparira/

paolo f ha detto...

ah, c'è stata qualche scintilla, ho visto. be', per me p. roth è un grandissimo: mi chiedo quali motivi (forse politici) gli abbiano fatto saltare il giro per anni. Ricordo quando nel 1997 diedero il nobel a dario fo: un'assurdità che non si spiegava, se non - appunto - con i motivi politici.

aa ha detto...

scintille sincere e scintille seriosette.

Renato ha detto...

Victor Hugo in L'uomo che ride: "L'innocenza vale piu' della virtu'".