domenica 11 ottobre 2009

e poi sul tram numero due

ho viaggiato anche la sera e ho incontrato un'autentica vecchina, una rappresentazione in (carne e) ossa della più classica iconografia befanesca (se solo avesse avuto la scopa al posto del bastone!), con naso e mento pronunciati al punto giusto. stava seduta accanto a due vecchie da lei molto diverse, vecchie assai contemporanee curate in ogni minimo dettaglio, illuminate da perle e strass, una delle quali elegantemente sboccatissima. la vera vecchina era afflitta da una specie di tic nervoso che la induceva ad annuire a intervalli regolari, come se stesse seguendo i discorsi intorno a lei e allo stesso tempo un suo filo lontano. sdentata, rugosa, curva, raggrinzita: tutti gli aggettivi riservati alle perfide megere delle favole le si addicono ma non la qualificano. le due vecchie accanto comunicano con la strega buona: ammiccano, sorridono, forniscono indicazioni per la discesa alla stazione centrale. il tutto mentre inveiscono robustamente contro i rispettivi mariti e figli. scesa che è la vecchina, le altre due annuiscono compiaciute, osservando che la loro collega era vestita decorosamente e non puzzava.

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