giovedì 30 aprile 2009

sogno o son desto?

da un free press abbandonato sul tram numero due:

"Cerco: AMICI IMMAGINARI
Numero annuncio: 36062337
Luogo: Milano
Data pubblicazione: 30-Apr-09

ciao a tutti!
mi sto accingendo con molta fatica ad iniziare la mia tesi di laurea in psicologia, argomento: L’AMICO IMMAGINARIO
Invito chiunque abbia avuto un’esperienza di questo tipo, o magari conosce qualcuno che ha avuto un amico immaginario nella sua infanzia, a contattarmi, sto raccogliendo ogni genere di informazione! grazie a tutti"

ma se quello che ha avuto un'esperienza di questo tipo conosce qualcuno che ha avuto un amico immaginario nella sua infanzia, solo che questo qualcuno è un amico immaginario, l'inserzionista quando la finisce la tesi? sono felice di essermi laureata col vecchio ordinamento.

il marito della panettiera

la mia panettiera si chiama fatima, detta fati, e viene da casablanca. è una donna molto smilza, molto pratica, infinitamente gentile, che aggiunge sempre qualche grissino o un pezzo di focaccia al mio sacchetto, dopo aver fatto i conti. adora mia figlia, che adora pane e panifici, e le ha promesso che, quando avrà l’età, d’estate potrà lavorare con lei per guadagnare qualche soldo.
un giorno mi ha chiesto se fossi sposata e alla domanda è seguita una conversazione, nel corso della quale la fati mi ha detto di essere venuta in europa perché lei, fin da piccola, ha sempre avuto un irreprimibile bisogno di libertà. da bambina, da adolescente non faceva nulla di speciale, ma odiava sentirsi chiedere dove fosse stata e cosa avesse fatto. parenti e vicinato le respiravano troppo dappresso, così è venuta in italia, dove ha voluto fare l’imprenditrice. con il suo panificio dà lavoro a un paio di compaesane con i capelli rosa e a un panificatore maschio con i capelli normali. si respira, in quel negozio, un po’ di quel marocco che al turista non nega mai una tazza di tè, insieme con una forte aspirazione alla tranquillità e all’indipendenza da parte di tutte le ragazze. la stessa, quest’ultima, rimandata dall’inconfondibile sagoma di fatima – una specie di olivia di braccio di ferro un po’ più bassa – che, mentre cammina per andare a fare qualche commissione, si agita leggermente al suono del suo ipod. difficilmente si potrà vedere la fati partecipare a qualche festa etnica con un piatto di cuscus in mano. fatima abita fuori milano e immancabilmente, mi racconta, al suo rientro, quasi sempre tardi la sera, la tavola è apparecchiata e la cena è pronto, preparata per lei da suo marito francesco.

p.s.: spero per fatima che suo marito, oltre a prepararle la cena, la insidi come il marito della parrucchiera faceva con la stessa: trionfo dell'amore erotico coniugale. nel caso, spero anche che la fati non si suicidi.


courtesy
per la panettiera in ceramica: http://www.santon-de-provence.net
per la targa blu: www.gal-123.com
per la panettiera marocchina seduta: http://www.marocantan.com
le altre non me le ricordo, se qualcuno dovesse protestare eliminerò le immagini.

venerdì 24 aprile 2009

massì, festeggiamo

cosedalibri compie un anno* oggi. scriverci mi piace sempre.


*la torta e l'elaborazione grafica sono della figlia adolescentina della signora di cosedalibri. una torta old style per una signora che, come dice la perfida ragazza, ancora si veste come una vecchia hippy.

Non è mai troppo presto (per spegnere)

Ascolto la conversazione che il conducente del tram numero due fa al telefono (mentre guida) e colgo un piccolo campione di arte della conversazione. Sento solo lui, ma comprendo che l’argomento è qualche incomprensione di coppia, forse relativa a una terza persona, che i due cercano di dirimere. La conversazione è pacata, vagamente artificiale, piena di “ti capisco”, “cerca anche tu di capire me”, “rispetto le tue decisioni” (non sto scherzando, diceva proprio così). La voce del conducente ha un’ombra di raspa in gola, una roca qualità popolare tenuta a bada dall’atteggiamento alla moda, una barbetta ben curata e un discreto gioiello all’orecchio. Il conducente si esprime in un italiano mediamente corretto. Mi frulla per la testa un richiamo a qualcosa di già sentito, poi d’improvviso tutto mi è chiaro: è il registro del reality show. La lingua delle conversazioni intrattenute su un divano mentre i giorni rotolano via in attesa del premio finale. È la versione del civile conversare targata “grande fratello”. La telecamera sempre sull’“on” riesce in parte a controllare gli istinti dei contendenti (fatta eccezione per quelli carnali, forse), a reprimere superficialmente la natura ferina di questa lotta per la sopravvivenza il cui scenario è di solito una casa che pare un insieme di stanze allestite in un negozio di mobili, dove in un ambiente ricco di comodità e di gadget da trentenni minus habentes si imbastiscono strategie per il raggiungimento dell’obiettivo. E dunque l’esposizione alla telecamera compie il miracolo che nessun itis era riuscito a fare: li seda, li interessa, li coinvolge. In superficie, però, ché poi, quando meno te lo aspetti, tra una mutanda mal sistemata e un succinto corpettino, parte lo schiaffone, la bestemmia, l’invettiva volgare. Certo, queste trasmissioni in qualche modo alfabetizzano, civilizzano, democratizzano. Però nel mediocre, nel raccogliticcio, a tempo. Non c’è più alberto manzi, alla tele.

giovedì 23 aprile 2009

cose da copy - il lidl e lo zyklon

sono una grande fan del supermercato lidl. hanno il miglior lievito secco per fare il pane in circolazione e a natale vendono biscotti speziati e glassati di tutte le forme: un paradiso per chi, come, chi scrive, vorrebbe vivere in una casetta di marzapane (però senza la strega). e poi mi ricorda bamberg, un minuscolo ponte sul fiume e una gradevole compagnia. a milano il sacchetto lidl, al braccio di migranti e pensionati, è anche una delle più comuni icone metropolitane. adoro tanto il supermercato del signor schwarz che mi sono iscritta alla sua newsletter, e questo, tempo fa, mi ha permesso di divenire l'entusiasta proprietaria di un temperamatite da tavolo acquistato per meno di quattro euro. la newsletter di oggi, tuttavia, mi lascia un dubbio sul senso di opportunità del loro copy:

"Aspirapolvere Zyklon
Misure: 40,5 x 28,5 x 28,5 cm, Potenza: 1500 Watt, Pulsante ON/OFF, Lunghezza cavo: 55 cm, Filtro HEPA, 3 diversi ugelli: per pavimento, per fughe e spazzola rotante, Raccoglipolvere trasparente: capacità 3,2 litri, 3 anni di garanzia."

scrivere in tre righe di zyklon, di fughe e di polvere mi appare vagamente sinistro.
se è per questo, anche la vicenda raccontata dalla filcams di trento, qui.


mercoledì 22 aprile 2009

bastardi 2 / valsugana

e un piccolo capolavoro, qui.

bastardi 1 / malta

"malta bastarda" non è un'invettiva contro l'isola del mediterraneo, ma la scritta che campeggia su alcuni sacchetti di materiale da costruzione.

sabato 18 aprile 2009

douce france – librai e libraires




i librai sono tipi malmostosi, mi diceva sabato pomeriggio marco casiraghi della milanese “libreria di quartiere” di viale piceno, comprendendo nella definizione anche sé stesso. intorno a viale piceno, continuava, ci sono cinque librai che si servono dallo stesso distributore e ogni volta prendono cinque macchine e fanno cinque viaggi. interdipendenza tra colleghi? iniziative congiunte? non se ne parla nemmeno. e mi leggeva la mail di un libraio di reggio emilia che vuole promuovere la creazione di un’associazione dei librai indipendenti ma, osserva, dopo aver mandato quattrocento mail ha ricevuto solo quarantuno risposte (ma l’associazione librai indipendenti per ragazzi, nata nel 2006 e unica di cui abbia notizia, esisterà ancora?).
i nostri cugini d’oltralpe, invece, si associano e come, ad esempio qui.
e curiosando tra le loro librerie si scoprono cose fenomenali, come “le bal des ardents”, al centro di lione, con la sua entrata ad arco formata da una moltitudine di libri e la sua predilezione per editori indipendenti e autori poco conosciuti.
parte invece da peyssies, nella haute-garonne, la “librairie mobile”, uno stand su ruote che trasporta di luogo in luogo libri, riviste, film e cd musicali prodotti da piccole realtà editoriali.
a parigi, infine, al 145 di rue amelot si trova la “librairie libertaire” (Publico), con i suoi cinquemila titoli che spaziano dal movimento operaio al femminismo, dalla letteratura proletaria a quella erotica, dall’antifascismo all’ecologia. a proposito, ma poi l’assessore finazzer flory ha incontrato gabriele salvatores per discutere del destino dell’archivio primo moroni? e a che punto siamo?

martedì 14 aprile 2009

summertime

come doveva accadere al dottor johnson con londra, mi piace respirare con la città, idealmente con gli abitanti della città, un respiro corale che si amplifica e si espande nelle mattine presto d’estate, quando i portinai hanno appena lavato le porzioni di marciapiedi antistanti i palazzi, i molti cani di milano non hanno ancora lordato le strade e può anche accadere di provare un’ingannevole frescura. respirare in comunione, dicevo, ma idealmente, senza venire a contatto con nessuno, ché spesso la città è più che bastevole all’esercizio del pensiero del flâneur.

venerdì 10 aprile 2009

mangalemmi 34

peritoso: esitante, titubante; timoroso.

aria nuova

"Quel signore che si ferma indeciso davanti all’edicola, incerto quale giornale acquistare, è uno di quelli che vogliono cambiar vita. È profondamente scontento di sé, e ama insultarsi per ore consecutive. Si scrive biglietti di insolenze ed esortazioni, e se li mette in tasca; poi, quando è per strada, li estrae e li legge. Sono biglietti molto severi."

Giorgio Manganelli, Centuria

la felicità del cacasotto

è qualcuno che si offre di accompagnarti quando devi fare gli esami del sangue.

mercoledì 8 aprile 2009

lo zaino di franca - per bimbi di ogni età

da un'intervista a franca nuti di piera passalacqua, qui:

"Consiglio di leggere di tutto, anche i libretti da cinque euro che si trovano sulle bancarelle. Leggere tutto, anche solo mezza pagina ogni tanto. Insegnando alla scuola di teatro, mi accorgo che i ragazzi non sanno quasi nulla a memoria, nulla di poesia. È necessario insegnare loro il valore della poesia, l’importanza di crearsi nella vita una sorta di zaino intellettuale dove riporre quanto si è letto. In qualsiasi momento della propria vita, si può riprendere in mano un testo di poesie solo per ricordare un verso che può essere utile per superare un momento di difficoltà."

milano città di libri 18 - ancora contrappunti

contrappunto relativo alla retorica della libreria indipendente: il punto di vista del padre delle librerie feltrinelli, qui.

lunedì 6 aprile 2009

mangalemmi 33

falotico: stravagante, bizzarro, balzano.

pop porno - citofonare vanessa

sul “giorno” del 4 aprile, alla pagina degli annunci, costantino arredamenti di lissone propone i suoi mobili, vincenzo sgombera fumetti (scrive proprio così), un anonimo vende una chevrolet cabrio e una moto yamaha gialla e settantatré ragazze vendono sé stesse. otto vogliono solo compratori italiani, una li desidera, oltre che italiani, distintissimi, tre portano la decima misura di reggiseno; da un box occhieggiano delle amiche intime signore italiane spregiudicate e viziose, che purtroppo garantiscono piacere esclusivamente il sabato (forse i mariti amano pescare); una signorina, che esercita in via teodosio 19, pratica massaggi da brivido in ambiente climatizzato (si presume che in estate a un certo punto spenga il condizionatore). alcune di queste proponenti si definiscono completissime: viene il dubbio che alle altre manchi qualche pezzo. un’italiana con tre punti esclamativi, giovane, voluttuosa, corpo mozzafiato, afferma di conoscere giochini inconfessabili: ma se poi, venuti al dunque, non li confessa al signore accorso per beneficiarne è prevista la restituzione del prezzo di vendita? forse è meglio rivolgersi a un trans con un nome da zia britannica, priscilla, che promette giochi indimenticabili, il che assicura quantomeno che i giochi vengano effettivamente praticati. dalla pagina apprendiamo che la città di sondrio ospita una stupenda mulatta, sesta misura, che col cliente lo farà per la prima volta: pratica preliminari da urlo, ma dove avrà maturato tutta questa esperienza? e, quando lo sverginatore di sondrio avrà compiuto la sua opera, quale sarà il contenuto dell’annuncio successivo relativo alla ormai smagata mulatta affetta da gigantismo mammellare?
la cosa più scioccante per chi scrive, tuttavia, è stato l’apprendere che in via zurettti 23, in zona stazione centrale, in via melchiorre gioia 75, in via melchiorre gioia 76, fanno mercimonio del loro corpo rispettivamente lory, alessandra, francesca e una trentaduenne massaggiatrice bolognese: ero convinta di abitare nel cuore culturale della città, ma a leggere “il giorno”, hélas, apprendo di vivere in un covo di nequizie.

geografie - vox clamantis in deserto

è domenica 5 aprile ed è primo pomeriggio. sul filobus numero 92 un ragazzo cinese urla al cellulare, coprendo le voci altrui. un'anziana signora commenta "el vusa come un danàa. sono abituati al deserto". io mi sono immaginata il deserto del gobi popolato da cinesi nevrotici attaccati ai loro telefoni nei quali urlano a più non posso. poi ho controllato e ho appreso che il gobi è popolato in prevalenza da mongoli nomadi. fatto sta che avrei preferito di gran lunga che al telefono ci fossero le favole, e che il filobus fosse il numero 75, quello di rodari.