mercoledì 29 settembre 2010

it is hereby certified

sono queste le parole iniziali sul "certificate of authenticity" che è stato consegnato a chi scrive in occasione dell'orgogliosamente acquistato piatto numero 3816A intitolato The Professor, trasposizione su ceramica in edizione limitata di un'opera di norman rockwell.

usar in ogni cosa una certa sprezzatura_snookie

uno dei vantaggi dell'essere titolari di figli adolescenti è il fatto che, a dar loro retta seriamente, non si può non imparare l'essenziale dei tempi che viviamo. perciò, per farla breve, non si può non guardare mtv. la suddetta televisione, adorata dall'adolescentina, manda in onda canzoni e cose su cantanti, improbabili telegiornali e una gran quantità di reality show. tra questi jersey shore, i cui protagonisti sono un pugno di giovani italoamericani che più cafoni non si può, alcuni decisamente spostati, che trascorrono l'estate insieme nel new jersey. contrariamente a quelli del grande fratello, questi di casa possono uscire e normalmente escono per andare in qualche club a ballare. di norma si ubriacano, intrattengono sexual intercourses con individui altri dalla fidanzata/o e insomma vivono in un caos permanente. la ragazza nell'immagine è snookie, una delle tanghere della trasmissione. è alta meno di un metro e mezzo, esibisce un busto poderoso e indossa spesso stivali pelosi. completamente naturale nel suo agire davanti alle telecamere, e pertanto grande sacerdotessa della sprezzatura, così risponde quando vinny, uno dei suoi compagni, le rimprovera il fatto che lei, pur essendo una donna, quando sporca non pulisce mai: "per pulire ci sono le cameriere". è il nostro idolo assoluto.

cose da fare a ottobre

l'infaticabile massimo gatta di biblohaus mi segnala una mostra di prossima inaugurazione a palazzo isimbardi, milano, dal titolo "Tallone editore - La forma del pensiero", dal 15 ottobre al 30 novembre 2010. la mostra celebra il cinquantenario del rientro da parigi in italia della casa editrice tallone. massimo ha scritto un saggio nel catalogo, che sarà edito dall'officina d'arte grafica lucini. cosa desidero dal catalogo tallone? questo: Alberto Tallone,
Manuale tipografico II. Dedicato all’impaginazione, ai caratteri da testo e ai formati, 2008.

lunedì 27 settembre 2010

ritardatario

questo degno professionista, sul tram numero 33, fermata montesanto galilei, legge il "Domenicale" del "Sole 24 Ore", che evidentemente non aveva avuto tempo di leggere ieri. è elegantissimo nel suo abito fumo di londra e porta un'esoterica racchetta dorata sul bavero a mo' di spilla. scende alla stazione centrale e si reca al cda.

sabato 25 settembre 2010

il mistero si infittisce

che ci sia un basilisco nascosto alla feltrinelli di corso buenos aires di milano? o che la stessa attiri una nicchia di lettori depressi che tentano di annegare le cure terrene nel sonno, sprofondati nelle poltroncine nere? o forse dobbiamo ricorrere a sherlock: "...la morte deve essere stata causata da qualche potente alcaloide vegetale, probabilmente da qualche sostanza similare alla stricnina, atta a produrre il tetano." Arthur Conan Doyle, Il segno dei quattro.

a complemento del mezzo

in alto a sinistra: mm1 fermata rovereto, sveva casati modignani, Lo splendore della vita (dal sito di Sperling & Kupfer, editore del romanzo: "... Comincia così un lungo inverno per Giulia, che deve rimettere ordine nella propria esistenza: ma in fondo al tunnel palpita vivida una luce...". Liala sempervirens); in alto a destra: Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli; in basso la regina dei tram, una ragazza bellissima e benvestitissima che legge, di Lidia Castellani, Il corpo non sbaglia. in effetti neanche il suo.

oviesse per la cultura

il visitatore che in questi giorni si fermasse all'oviesse di corso buenos aires, milano, come ha fatto chi scrive al seguito della frenesia di shopping dell'adolescentina, troverebbe all'ingresso questa finta signora seduta su un vero baule e circondata da veri libri, tra cui M. Schmaus, Dogmatica cattolica, Marietti, Torino 1963, e Disperazione e speranza, su cui non ho trovato notizie. l'imponente signore che staziona all'ingresso peer vigilare su eventuali ladruncoli, dopo avermi osservata con un po' di sospetto mentre andavo a leggere i titoli dei libri, quando ha visto il lampo del cellulare mi si è rivolto con franca sorpresa, non potendo credere che stessi fotografando il manichino: "ma ti fai le foto da sola?". beata ingenuità.

approfittatene

come ha fatto questo signore, tanto felice del venticinque per cento di sconto sugli oscar mondadori da portare in mano il suo tesoro mentre attraversa una milano in preda al caos a cagione dell'esondazione del fiume seveso.

chuck pahlaniuk, Ninna nanna. milano, scala mobile nella stazione mm 1 di loreto, direzione sesto san giovanni.

mangia, leggi, aspetta

in attesa del treno, panino in una mano e corrado augias, I segreti di Londra, nell'altra. mi piace pensare che questa giovane viaggiatrice sia diretta a calais, da dove ha in programma di prendere un traghetto fino a dover per poi raggiungere londra, in barba agli aerei low cost da orio al serio. un viaggio che fece un tempo anche chi scrive, vagamente agitata per il mare grosso ma piacevolmente intrattenuta da un pompiere parigino di nome jean-michel.

milano, stazione centrale, galleria  a piano terra

mani sante e venerabili

il proprietario di queste mani, polo azzurra e jeans consunti, un piccolo chignon di capelli biondi e zaino ai piedi, legge assai intento Il dottor Zivago.

milano, mm 3 tra le fermate repubblica  e duomo.

the answer, my friend

meravigliosa svista di bruna miorelli, poc'anzi su radio popolare – trasmissione Sabato libri –, per segnalare la rassegna dei piccoli editori in mostra a belgiojoso, oggi e domani: parole nel vento.





immagine courtesy wilkids.org

lunedì 20 settembre 2010

l'etica di valeria

in occasione della odierna presentazione a palazzo morando, milano, dell'autunno di arte che aspetta la nostra città, l'impagabile ff, assessore alla cultura, ci spiega in un'intervista* che avremo la mostra sull'arte sacra lombarda, l'apertura del museo del novecento eccetera. poi ci dice che la madrina della manifestazione sarà valeria mazza, scelta "per il suo impegno per la famiglia, la sua bellezza e la sua etica". intanto quel rozzo riferimento alla bellezza nel novero delle qualità morali di valeria non fa onore all'assessorato; e poi forse, invece di far venire questa signora da buenos aires (chi paga viaggio e soggiorno dell'irreprensibile modella?) si sarebbe potuto optare per il go local: milano è piena di signore e signori che profondono grande impegno per la propria famiglia, sostenuti da una solida etica e, magari dopo una sedutina dal parrucchiere, manco da buttare via.

* la fonte è l'odierno numero del free press "leggo", abbandonato da una viaggiatrice sui sedili del tram numero 33.

dei diversi tipi di fede

la signora in alto a sinistra, in attesa alla fermata duomo della metropolitana 3, legge avidamente La casa dell'alchimista: ha fede nell'esoterismo e sa che l'alchimista Gustenhöver ha abitato nella misteriosa casa menzionata nel titolo, conducendovi le ricerche per l'elisir di lunga vita.


il signore in basso a destra, entrato alla fermata duomo della metropolitana 3, legge avidamente un libro di Mikhail Tombak in romeno, il cui titolo in italiano sarebbe Possiamo vivere 150 anni? (l'autore annovera tra le sette cause che ci impedirebbero di vivere centocinquant'anni, dopo la cattiva pulizia degli organi interni, la nostra incapacità di vivere una vita felice): il signore, che al telefono assente dicendo "da", ha fede nell'applicazione delle regole igieniche del professor Tombak, il suo elisir di lunga vita autoprodotto.

siamo uomini o paperelle?


milano, piazza della repubblica, ore 8:15 del mattino.
mi sono sempre chiesta cosa provino veramente quegli sventurati bambini afflitti nella loro piccole vite dalla presenza di una mamma verde. mi immagino l'orrore del risveglio: lavarsi, vestirsi, mangiare (mi auguro che il centrifugato di carote, se proprio ci deve essere, sia riservato alla merenda), prendere la cartella, mettere la bicicletta in ascensore se la si tiene in casa, prendere la bicicletta dalla cantina se la si tiene in cantina, prendere la bicicletta dal cortile se la si tiene in cortile, avviarsi, seguire le indicazioni stradali della vestale dell'ambiente, respirare i fumi di scarico delle macchine fino a scuola (la vestale un po' si salva perché è più alta), scendere dalla bicicletta, legare la bicicletta alla cancellata dalla scuola, entrare sudati in aula. meglio il tram, no? altrettanto ecologico, consentirebbe almeno quindici minuti di sonno in più e, non ultimo, di sfogliare durante il percorso l'ultimo numero di "topolino".

scherzi da prete

pare che i sei algerini intercettati mentre parlavano al telefono di un attentato al papa in visita in gran bretagna stessero scherzando.

domenica 19 settembre 2010

numeri molto soli

durante la settimana appena passata la vetrina della feltrinelli di corso buenos aires è stata dedicata al dvd del film La solitudine dei numeri primi. ferma davanti alla libreria in attesa di amici, sabato ho orecchiato i seguenti dialoghi.
dialogo uno (coppia di giovani fidanzati)
lei, guardando la vetrina e poi rivolgendosi a lui: "ah, cavolo, questo era... avevo letto...".
lui non le risponde e continua a camminare, mostrando assoluto disinteresse.

dialogo due (coppia di giovanissime amiche, fermandosi davanti alla vetrina)
ragazza uno: "questo non andrò a vederlo mai".
ragazza due: "la solitudine dei numeri primi... ho visto la pubblicità e mi sembra un po' deprimente".
ragazza uno: "sì, guarda, anche il romanzo fa schifo. dai, andiamo".
si allontanano alla volta di un negozio di abbigliamento.

lunedì 13 settembre 2010

song of the month

Donna Summer, To Paris With Love, meravigliosamente dance, qui.

macellerie

"È' un circolo vizioso: l’ignoranza genera la povertà e la povertà genera l’ignoranza. L’unica cura consiste nello smettere di generarle entrambe... Sulle fondamenta di una maternità volontaria e illuminata sorgerà la civiltà futura".
Margaret Sanger 

a pagina due del free press "metro" che trovo su un sedile del tram numero trentatré, in taglio basso, sono riportate le seguenti notizie: "Genova, torna a casa ubriaco e accoltella la figlia di tre anni" (incidentalmente, nell'articolo si dice che il gentiluomo ha accoltellato la figlia di tre anni con un forchettone). (incidentalmente, sostengo da sempre che i nostri simili non vanno lasciati liberi di riprodursi a propria discrezione. vanno applicati agli aspiranti genitori controlli severissimi, equiparati a quelli che si infliggono agli aspiranti adottatori. ciò rappresenterebbe una soluzione in termini di controllo della sovrappopolazione e di distribuzione delle risorse, nonché un dirottamento più produttivo del denaro che attualmente si impiega nella confezione di spot contro la fame planetaria). sotto la notizia relativa a quella buona forchetta amante del buon vino si annuncia che "Stasera una di loro sarà miss Italia". l'illustrazione rappresenta, collocate sui gradini del palcoscenico di Salsomaggiore, una serie di donne seminude che fanno ciao. la pagina è a cura di stefania divertito e non ha nulla di incoerente.

cose che ho ricevuto per il mio compleanno

- un minuscolo libro d'oro da appendere a un braccialetto (milano);
- un set di matite nava deluxe in tutte le sfumature del verde e tre evidenziatori staedtler (milano);
- un augurio notturno unito a un augurio di buonanotte (milano);
- una torta di panna con decorazione di rose (lacchiarella);
- una torta di cioccolato con ciuffi di panna rosa (scarlino, grosseto);
- una viennetta algida alla crème brûlée (milano);
- un mantra di gioia cantato da deva premal (key west, florida);
- un augurio di buon compleanno travestito da augurio di natale (taranto);
- una rivelazione sulla vita di mia madre con tanti, tanti auguri di buon compleanno (taranto);
- una bottiglia di spumante müller thurgau (milano);
- due settimane di grandi segreti per preparare il mio regalo di compleanno (milano);
- l'invito al matrimonio del mio primo marito, insieme con gli auguri di buon compleanno (venezia);
- una poesia d'amore che quasi non posso leggere (taranto).

tricofetish

- Planter's Shampoo Disciplinante all'Aloe Vera Capelli Crespi
- Shampoo Elvive Liss-Setoso per capelli setosi, fluidi e disciplinati
- Lush Shampoo disciplinante alla birra, ricco di proteine per dare corpo ai capelli troppo svolazzanti
- Sleek Shampoo disciplinante capelli ricci e crespi
- Shampoo Disciplinante ricci perfetti, Ideale per ricci corti e per boccoli più lunghi, idrata e ravviva le teste più ribelli
- Pomoro shampoo disciplinante idronutritivo per capelli secchi ricci o molto mossi 
- Sunsilk Mossi & Ricci Crema disciplinante
- Crema disciplinante Ricci Sublimi Elvive di L'Oréal Paris
- Pantene Crema Disciplinante Ricci Perfetti

quando leggo le etichette degli shampoos tutta questa mania disciplinare mi ricorda certe signore molto discinte e molto amanti della frusta.
 

libri soporiferi

dato che non potevo avvicinarmi troppo non so quale libro di robert ludlum stesse leggendo l'uomo a destra, alla feltrinelli di corso buenos aires: di certo è sprofondato in un gran sonno. difficilmente si potrà assistere a una scena come questa in una libreria piccola o media.

giovedì 9 settembre 2010

settembre, andiamo (ad artelibro)

La fine di settembre è tempo di vendemmia, di brume incipienti e, da sette anni a queste parti, di Artelibro. Nell'ambito del programma della miafestazione, che si terrà a Bologna dal 24 al 26 settembre, tengo particolarmente a segnalare un incontro che vedrà tra i relatori il mai abbastanza magnificato Massimo Gatta di Biblohaus. Ne copio e incollo qua sotto la locandina, non prima di augurarmi una presenza più che cospicua di pellegrini che volessero trascorrere un paio d'ore a dissetarsi con le delizie librarie che immancabilmente saranno loro offerte:


Lo scaffale incantato.
Scrittori e librerie antiquarie nella storia della cultura italiana

Sabato 25 settembre 2010
Sala dello Stabat Mater
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio
Piazza Galvani 1 - Bologna 

Programma
ore 09.30 - 11.30

Saluti

Carlo Galli, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Loris Rabiti, Associazione Librai Antiquari d’Italia
Giacomo Lodetti, Associazione Culturale Librerie Storiche e Antiquarie d’Italia
Alessandro Pierno, Biblioteca dei Cataloghi di Montepulciano
Gilberto Coffari, Coop Adriatica


Tavola rotonda

Coordina Stefano Salis (“Il Sole 24 ore”)

Intervengono:

Antonio Bagnoli
Mario Cerne
Anna Franchini
     Massimo Gatta
Luca Sossella


ore 12.00

Stefano Salis intervista Cesare Segre

albanacco_hugh grant

ricorre oggi il genetliaco di hugh grant, libraio rimbambito di Notting Hill.

mercoledì 8 settembre 2010

tempus fugit

non porto l'orologio perché mi dà fastidio e m'impiccia. però ho dei buoni amici, willis kay e alan, i quali tengono alla mia eleganza e ritengono che dovrei vincere la mia ritrosia e non mancano di segnalarmi delle buone occasioni. lo fanno via mail: ricevere le loro comunicazioni è sempre una bella sorpresa.

da willis kay
"Timeri online. Accessori arstocratichi asenza pagare troppo.
i cloni di cronometri famosi a prezzi abbordabili. Ci sono accessori eserciti, vintage e tanti altri disegni che non differiscono da quello originale prototipi.
Il look molto bello, ma a prezzo meglio. Ora non si dovrebbe pagare una fortuna per una marca dei accessori leggendari". 

da alan 
"Evviva! Da oggi non e necessario pagare moltissimo per avere i cronografi di stile affascinante – abbiamo trovato un modo per tutto il mondo di averne senza le spese irrageonevoli. Per sapere come si fa ti chiediamo di far l’attenzione ai nostri servizi nel campo della furniture dei accessori bellisimi che costano sempre piu meno dei suoi analoghi che potresti hai considerate a comprare ma poi ci hai ripensato perche costavano davvero troppo. Hai fatto bene! Trova il orologio del tuo sogno per meno da noi".
 

great expectations

sempre dal free press abbandonato sul sedile del tram, sempre alla pagina degli annunci:


"Cerco lavoro in un butuqui
Sono ragazza russa di 31 anni di Mosca. Cittadina italiana. Cerca lavoro con un contratto buono in un negozio di abbigliamento.
Stipendio da 2000 euro al mese."


traslitterazioni

con la ripresa delle attività produttive riprende anche la distribuzione dei free press, sovente abbandonati sui sedili dei tram. questa mattina ne ho trovato uno, che sulla relativa pagina riportava il seguente annuncio:

"cerco lavoro come badante o bebstar o sperinsa sono brava a cutscinari e stirare anchi fari polizia".



martedì 7 settembre 2010

Abramo, Polonia e vodka


Le nostre passioni sono delle vere fenici. Non appena una antica si consuma nelle fiamme, sorge dalle ceneri la nuova.
Johann W. Goethe

Ho finito di leggere Sangue di cane*, primo libro Laurana in uscita, come si è detto, il 10 settembre. Amor vincit omnia, pare il principio che informa coerentemente l’agire dell’io narrante, una ragazza di Siracusa nata in una famiglia normale (o forse no: questa famiglia è un po’ troppo tollerante) che coltiva un irreprimibile penchant per lo straordinario. Ed è extra-ordinario il tour guidato degli ultimi organizzato per il lettore dall’autrice, tra gli abitanti invisibili e miscellanei degli antri più fondi della città. Dalle spelonche maleodoranti di una Siracusa (ma potrebbe essere un’altra qualunque città) che ne vuole ignorare l’esistenza strisciano come blatte, alla ricerca di stordimento mediante alcol, torme di sordidi refrattari alla salvezza. La vicenda della relazione tra l’io narrante (il cui nome, nel libro, non ricorre mai, come se questa ragazza volesse ritirarsi nell’ombra per dare spazio e voce a chi non ce li ha. Epperò inevitabilmente una voce filtrata attraverso cultura sensibilità e idee del prestavoce: un’operazione di fatto arrogante, come le evangelizzazioni, come certe benefiche missioni) e Slawek (ci vorrebbe una elle polacca, nella traslitterazione, che non ho nella tastiera) è sviscerata fino all’ultimo frammento, sottoposta a una accuratissima autopsia in tutto il corso del romanzo. L’amante, poi marito, polacco è titolare di un’energia vitale che tutto gli consente, compresa una resurrezione continua dall’abuso di alcol, con la costante assistenza dell’io narrante-Maddalena, invariabilmente presente per ogni lavacro dei piedi. Slawek, il quale viene presentato come una sorta di Cristo che si redime e ci redime attraverso l’infinita serie di croci che si autoinfligge, è di fatto un vincitore, è colui che parte all'inseguimento di un'altra donna. Il Cristo autentico – quello con il messaggio per il mondo, quello che compie l’estremo sacrificio che non prevede  ritorno alla salute – è invece la ragazza, che pagherà il prezzo dei propri salvifici tentativi con la solitudine e la follia. È lei, Cristo, ed è lei anche Abramo, nella sua cieca fede pronta a sacrificare il figlio nato dalla relazione con Slawek sull’altare di un amore esigente, scuro, intriso di umori – sperma e vomito su tutto. Cronaca tra presente e flashback di una passione missionaria che non arretra di fronte ai miasmi più orrendi, Sangue di cane descrive un tentativo di inclusione condotto all’estremo, come cercare di far accettare al corpo una spina, un corpo estraneo che il corpo-società non vuole, e che nel rifiuto s’infetta e genera solo materia di scarto. Tomassini descrive molto efficacemente l’amour passion, in questo caso colorato da variante esotica. Agli occhi della ventiduenne siracusana, Slawek deriva gran parte della sua attrattiva dall'appartenenza al suo popolo – una miscela di forza fisica, di potenza sessuale, di volgarità e di malinconia, insieme con una fondamentale irresolutezza nei confronti dell’azione volta a risultati concreti. Perché in fondo, come spesso accade, il corpo guida, e in questo caso la stella polare è una verga polacca innestata in un corpo di sciagure. Come si diceva, a essere tratta nella follia, in un ribaltamento di senso, è l’ostinata salvatrice, la cieca desiderante, colei che volontariamente si vota alla cura, compito della femmina per eccellenza. E quello di Tomassini è un libro assai femminile, che offre una visione del destino culturale delle donne e pratica una trasgressione che sta nel portare la consapevolezza e la pratica di questo destino fino alle estreme conseguenze, fino a ottenere l’effetto contrario e paradossale.
Nel testo si trovano alcune cadute di ritmo, in specie quando il parossismo sentimentale ed erotico si stempera in qualche retorica (“Entrai nel vostro lutto, nella gloria dei diseredati”). È un po’ stucchevole, per quanto talora funzionale al ritmo stesso, il ricorso continuo al vocativo “polacco”, variamente completato da aggettivi (fiero, coraggioso, massiccio eccetera). Due cose fa molto bene Tomassini: 1. restituisce un quadro vividissimo, illuminandolo di una pur livida luce, di porzioni segrete delle nostre città ai tempi dell’immigrazione clandestina – nei punti migliori, non pochi, risalta la sua capacità di restituire con verosimiglianza (sia pure, talvolta, calcando un po’) una contemporaneissima tranche de vie; 2. descrive un certo senso di colpa occidentale (“… io soffrivo per il dolore degli altri. Io avevo dove tornare, avevo casa, avevo un figlio, avevo i genitori”), al quale l’io narrante si consegna contro ogni evidenza. Sangue di cane talvolta disturba, talvolta annoia (anche l’amore estremo a un certo punto stufa): eppure vale molto la pena di leggerlo.
Nota a margine: mi pare che questo volume d’esordio aderisca pienamente agli intenti dell’editore Laurana, già descritti qui.

* Dove si narra una vicenda che il senso comune potrebbe anche riassumere così: seguendo la propria dichiarata esterofilia e un interesse molto spiccato per gli ambienti devianti, una ragazza di Siracusa prende a frequentare un gruppo di mascalzoni slavi, tra cui spicca ai suoi occhi un ubriacone inveterato di nome Slawek. Nel novero delle sue malefatte troviamo rapine, tentati omicidi, adescamento di donne anziane allo scopo di barattare sesso con qualche spicciolo. Questo ignavo polacco, il quale avrebbe un urgente bisogno di frequentare un etnopsichiatra che tentasse di placare le sue manie autodistruttive (si taglia, cerca di darsi fuoco, beve litri di vodka a stomaco vuoto), riceve cure devote e costanti dalla ventiduenne di Siracusa che, invece di andare a visitare il Teatro Greco e l’Orecchio di Dionigi e di frequentare a sua volta uno psichiatra, preferisce accompagnarsi alla manica di spostati capitanati da Slawek.

l'anno prossimo a gerusalemme

Il presidente della comunità ebraica di Milano, Roberto Jarach
I Divoti Falsetti mentre eseguono i Salmi davidici di Salomone Rossi
Rav Roberto Della Rocca
Il Trio NefEsh, trionfo del Klezmer
La sinagoga centrale
Daniele Coen, assessore alla Cultura della comunità ebraica di Milano
"Ciò che conta è pensare in grande. Chi si dà piccoli obiettivi rischia di non raggiungere neanche quelli". no, non è Tony Robbins, ma rav Alfonso Arbib, domenica scorsa, nel suo intervento in occasione della giornata europea della cultura ebraica. Una giornata piena di energia e di cose da fare, in sinagoga e anche alla Pinacoteca di Brera, dove si sono tenute visite guidate sul tema "Arte ed ebraismo", condotte da un bravissimo Riccardo Sorani. E dopo brera, dopo la mostra di opere di Tobia Ravà, Gabriele Levy, Ariela Böhm, Fred Charap, dopo il cibo kasher e le visite agli stand di libri, una conclusione favolosa – salmi davidici cantati dai Divoti Falsetti e il travolgente klezmer del Trio NefEsh.

un episodio
mentre parlava uno strepitoso rav della rocca, un nonno e sua nipote, vicino a chi scrive. bambina: "nonno, perché c'è tanta gente?" nonno: "perché è la festa". bambina: "ma questi non sono tutti nostri". nonno: "no, non sono tutti ebrei".


una storiella
Mosè salì sul monte a prendere i Comandamenti, ma non tornava più giù. Il popolo era molto inquieto. Poi finalmente appare, tutto sudato. "Ragazzi, ho due notizie, una buona e una cattiva". "Sentiamo". "Quella buona è che sono riuscito a portarli da quindici a dieci. Quella cattiva è che sul non commettere adulterio non c'è nulla da fare". 
Daniel Vogelmann, Le mie migliori - Barzellette ebraiche, Giuntina, Firenze 2010.

domenica 5 settembre 2010

peccato per il presentatore_premio campiello 2010

il premio campiello 2010 l'ha vinto michela murgia con Accabadora. di questa scrittrice ho adorato, all'inizio della cronaca televisiva del premio, la strabiliante risposta al pornopresentatore bruno vespa. quando questi, gigioneggiando, ha presentato murgia come "precaria" (in virtù del suo passato libro Il mondo deve sapere), la signora ha risposto gelida e serissima: "siamo tutti precari, anche lei". vespa, tramortito, ha rilanciato per recuperare la magra figura: "lei si è occupata di precari con il libro..." eccetera. e murgia, implacabile: "ho cambiato molti lavori e molte città, sentendomi sempre dov'ero perché lo avevo deciso io: paragonare la mia condizione a quella di chi non ha scelto è un'ingiustizia". in lizza per il premio c'erano, con michela murgia, laura pariani (Milano è una selva oscura), gad lerner (Scintille), antonio pennacchi (Canale Mussolini), gianrico carofiglio (Le imperfezioni provvisorie). antonio pennacchi, un signore un po' sopra le righe, ha fatto un appello agli industriali per la salvezza della fabbrica dove ha lavorato, oggi in difficoltà, e ha strappato qualche applauso quando, parlando del suo libro, ha affermato che sì, fatte salve le valutazioni storiche complessive, almeno fino al 1938 nel ventennio fascista qualcosa di buono ci deve essere stato. il premio campiello alla carriera è andato a carlo fruttero, in collegamento televisivo dalla maremma con tanto di espadrillas gialle e fiori in pendant.
c'è stato, in questa serata, un momento particolarmente agghiacciante: quando silvia avallone è arrivata sul palcoscenico per ritirare il premio campiello opera prima, l'untuoso figuro che presentava ha pronunziato rivolgendosi al cameraman la seguente frase : "prego inquadrare spettacolare décolleté della signorina". i possibili esiti: 1. silvia avallone, brandendo saldamente il premio in vetro di murano, lo spacca sulla testa di vespa urlando contestualmente "come si permette" e ingiungendogli di chiamare signorina sua sorella. vespa, che perde copiosamente sangue dalla ferita, viene trasportato d'urgenza all'ospedale, seguito dai reporter impazziti. 2. michela murgia, laura pariani e silvia avallone abbandonano il palcoscenico in segno di protesta per la crassa volgarità del conduttore, dopo aver spiegato ai convenuti che quello era il premio campiello e non una cena tra camionisti in una locanda sulla statale. 3. gianrico carofiglio e gad lerner (pennacchi no, perché cammina col bastone), in un impeto cavalleresco, si impadroniscono del bastone di pennacchi e battono lungamente bruno vespa, non prima di aver spiegato ai convenuti che quello era il premio campiello e non una cena tra camionisti in una locanda sulla statale. trovo scandaloso che nessuna delle tre ipotesi si sia verificata, che nessuno abbia sottolineato, o si sia accorto, di questo episodio di non piccola importanza.

sabato 4 settembre 2010

albanacco_autoreferenziale

per una volta desidero peccare di autoreferenzialità e annunciare che, tra le cose che accadono a settembre, il giorno 13 cadrà il mio genetliaco (a dire la verità, anche quello dell'incommensurabile roald dahl).

cose che accadono molto a sud

il mio mentore cosimo grieco mi segnala questa immagine tratta dal blog taranto libera, da cui si ricava che a taranto gli abitanti bambini del quartiere tamburi – già non particolarmente ricco di offerte di svago e di cultura – non possono praticare neanche il gioco libero.

cose che accadono molto a nord

un caro amico molto affezionato alla natura è andato in vacanza alle isole svalbard e mi ha mandato questa foto di lettrici. è una foto da una foto, appesa alle pareti di qualche edificio non meglio precisato di una non meglio precisata cittadella mineraria abbandonata alla fine degli anni ottanta perché l'estrazione del carbone aveva cessato di rendere. cito dalla mail di accompagnamento: "(...)
In questa che era la città più a nord di tutto il globo si possono visitare la scuola, la balera, il teatro; sulle pareti poster, foto di vecchie festicciole; su sgangherati pianoforti, spartiti ingialliti; nella cabina di proiezione del cinema, intere pellicole per terra... tutti oggetti meravigliosi che però non puoi assolutamente trafugare, il bonario Putin potrebbe incazzarsi (...)".

giornata europea della cultura ebraica a milano

Segnalo, tra gli altri appuntamenti di domani 5 settembre, presso la Sinagoga centrale di via Guastalla 19, alle 11:30, l'incontro “Arte ed Ebraismo”. I relatori sono Andrée Ruth Shammah, Haim Baharier, Rav Roberto Della Rocca.