sabato 9 aprile 2011

la bella libreria dei servi di maria

 

"La libreria vuole essere uno strumento per la diffusione della cultura, per l'approfondimento della scelta di fede, per seguire l'evoluzione e il dibattito delle idee contemporanee, per vivere l'essenziale": è la dichiarazione di intenti espressa dalla libreria San Carlo, braccio culturale della comunità dei Servi di Maria, che fa capo alla basilica di San Carlo al Corso, dove il corso è il Vittorio Emanuele di Milano. Questa libreria gode di un corner di prestigio, neanche tanto corner, dato che si trova all'ingresso della chiesa: una bella teca bianca e rossa che preannuncia e invita a visitare il negozio. E i bravi Servi, tra i libri di Benedetto XVI e del priore Enzo Bianchi, hanno collocato anche la marchettona Saviano/Feltrinelli. E sono stati avveduti, poiché probabilmente la suddetta farà un gran bene al bilancio della libreria, se dobbiamo fidarci, in mancanza dei tabulati delle vendite, dei commenti espressi dai lettori sul sito della casa editrice nella parte dedicata al libro.Tra le manifestazioni isteriche di gradimento (no editing):

"la mia famiglia viene con te!

Scritta il: 14 marzo 2011
perchè questo documento, così come tutti gli altri scritti di Roberto, fa si che mia figlia di 18 anni tra un testo di greco ed uno di latino, mi chiede di Falcone, di Welby e di Anna Politoskaia... e sperando che l'altra mia figlia di 7 anni, che ora ascolta con curiosità, possa in futuro leggerlo e capire perchè ci trema la voce davanti a tanto coraggio. Voce che torna forte per ringraziarti e gridare che siamo con te!!"
mi chiedo: ma questa ragazza diciottenne che frequenta il liceo classico, ancora chiede alla mamma notizie che potrebbe agevolmente ricercare per conto proprio con un comodo click o una comoda seduta in biblioteca?
e la curiosità della settenne sarà suscitata dall'interesse per l'eroica giornalista russa o da qualche inespressa domanda a proposito delle imbarazzanti manifestazioni dell'entusiasmo materno?

4 commenti:

Frank ha detto...

Ancora: brava. Il problema però non si risolve con un click, ed è una mera illusione aspettarsi che un diciottenne vada (cammini fino a) in biblioteca. La 'biblioteca' dovrebbe esistere in casa. Ma accade raramente. Io cerco ancora, quando posso, di ricorrere alle fonti cartacee, o al limite alla stessa versione in CD. E quando mia figlia mi chiede informazioni di quel tipo, gliele do facendole presente che esistono diversi punti di vista, non solo il mio, e che deve farsi una SUA opinione. In genere, francamente, le suggerisco di non 'farsela' a tutti i costi. Certe volte è meglio sospendere il giudizio, guardarsi intorno, dubitare delle opinioni, anche delle proprie, approfondire, cercare... Insomma, la 'solita' questione dello spirito critico, della non-adesione. Mio padre era una persona molto colta e informata, ma quando gli chiedevo delle 'risposte', lui si sottraeva e mi spediva a cercare da solo nei dizionari, nelle enciclopedie, nei testi.

aa ha detto...

concordo. e in effetti volevo sottolineare la stranezza di questa ragazza che usa la mamma come fonte di informazione, alla bella età di diciotto anni e allieva del liceo classico.

Soraya Carron vicioso ha detto...

Non ci trovo niente di strano, significa che esiste dialogo fra loro. Mia figlia studia al liceo classico e frequenta le biblioteche. In casa siamo tutti grandi lettori, ci scambiamo pareri sui libri, filosfia e spero che succeda così anche con mia figlia di 10.
Siamo così anomali??

Soraya Carron Vicioso

aa ha detto...

neanche io ci troverei niente di strano se quella signora mi apparisse equilibrata. l'anomalia è quella.