martedì 7 febbraio 2012

nigra sum sed formosa

E in effetti la bruna protagonista dello spot della Lancia Ypsilon e Musa Ecochic è una specie di Sulammita dall'occhio ceruleo, che nelle intenzioni del creativo che ha scritto lo spot è raffinata, poiché indossa vesti raffinate, e intelligente, poiché mentre aspetta che Salomone torni a casa legge il Cantico dei Cantici, non mancando, tuttavia, di percorrere il giardino a piedi nudi.

Venga il mio diletto nel suo giardino
e ne mangi i frutti squisiti. 


La voce fuori campo dice che Ecochic è prendersi tutta la libertà con più di millecinquecento chilometri di autonomia; intanto le pagine del Cantico si girano da sole, mosse dalla brezza.

Dov'è andato il tuo diletto,
o bella fra le donne?
Dove si è recato il tuo diletto,
perché noi lo possiamo cercare con te? 


Qui si ha la sensazione che Salomone ritardi perché, oltre alle grazie di Sulammita, lo inebriano anche i  millecinquecento chilometri che può percorrere con un pieno. E millecinquecento chilometri, si sa, non si percorrono in quindici minuti.

Il mio diletto era sceso nel suo giardino
fra le aiuole del balsamo
a pascolare il gregge nei giardini
e a cogliere gigli. 

Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me;
egli pascola il gregge tra i gigli. 


Io temo, Sulammita, che il tuo diletto stia pascolando la sua Ecochic.
E insomma, aspetta, aspetta, ma Salomone di arrivare proprio non ne vuole sapere.

Vieni, mio diletto, andiamo nei campi,
passiamo la notte nei villaggi. 


Ma Salomone pare avere inclinazioni decisamente metropolitane. E in effetti non lo vediamo mai, il cialtroncello, sino alla fine dello spot, tanto che Sulammita, invece che cercare consolazione nel libro, lo fa a pezzi e tutto intorno alla sua figura, al centro di una terrazza, ne cadono scenograficamente le pagine. E siccome, seguendo l'invito della voce fuori campo, evidentemente il suo diletto se ne è andato a vivere senza limiti sulla Ecochic, a Sulammita non rimane che distendersi incongruamente sul duro piano di una specie di mobile (ma non poteva andare a immalinconirsi su un giaciglio?), crocifissa in un'attesa che pare senza fine.

Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
non destate, non scuotete dal sonno l'amata,
finché non lo voglia. 


Così dice Salomone, e intanto prende tempo e ingrana la marcia per un altro bel giretto sulla Lancia.

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