sabato 27 febbraio 2010

vota ardemia

scusate, ma come si fa a non adorare questa signora che sul suo manifesto elettorale, lungi dal farsi praticare photo-artifizi mirati al miglioramento dell'immagine, si presenta ai suoi eventuali sostenitori con i suoi veri capelli radi –ricrescita e tutto –, un domesticissimo strato di fondotinta, una montatura che meno trendy non si può e un tailleur che più fuori moda non si può? portatrice di un ellittico richiamo a una berlingueriana sobrietà, oriani fa pubblicare sul manifesto solo il suo cognome (di battesimo fa ardemia), sintetizza il suo programma in tre righe e dispone di un claim perfettamente intonato a tutto il resto: le mani di ardemia, entro le quali dovremmo depositare i nostri diritti, maneggiano a loro agio anche la pasta per la pizza, ci giurerei.

amicizie virili

milano, via ponte seveso. questo gruppetto di uomini ha fatto la spesa (nei loro sacchetti, grandi quantità di patate e di cipolle) e si avvia verso casa. in quella casa verosimilmente non ci sono donne. gli uomini fingono di litigare, si spingono, ridono, si abbracciano, tra loro vige una spensieratezza da uscita da scuola. è una scena che sollecita meraviglia e comunica una vaga ambiguità, come quando si passeggia per casablanca o marrakesh e si incontra una messe di coppie di uomini che si tengono per mano.

mcdl_aggiornamento

in via vitruvio, al posto di "libri e idee", sorgerà un mercatino dell'usato intitolato "cashpower". la mia domanda è: non c'era già abbastanza monnezza?

quarto stato in monodose

milano, piazza duca d'aosta. lei fa probabilmente la badante, lui senz'altro carica e scarica mobili. la bambina fa la quarta elementare e conserva un lieve accento, forse ucraino. ha senz'altro praticato danza o ginnastica artistica nel suo paese d'origine; a scuola si distingue per una certa assennatezza slava. non so dove saranno il primo marzo, ma so per certo che saranno con noi, produttivamente, per molto tempo.

mercoledì 24 febbraio 2010

me emma, you jane

questa signora, eccezionalmente sul tram numero cinque, legge Emma, di Jane Austen, in lingua originale e in una deliziosa edizione di piccolo formato. una ragazza, emma, alla quale, nella prima quindicina dell'ottocento, jane faceva dire: "una donna non deve sposare un uomo solo perché così le viene richiesto, o perché egli le è affezionato, e sa scrivere una lettera decente."

martedì 23 febbraio 2010

ma non era new orleans



nel pomeriggio di sabato le mie letture sono state interrotte da una serie di urla scomposte provenienti da via zuretti, milano. qualche manciata di facinorosi con travestimenti carnevaleschi è passata in corteo sotto casa mia producendo un chiasso indistinto e molto fastidioso. apprendo che si tratta di un corteo multirazziale in vista dello sciopero dei migranti del prossimo primo marzo: mi pare che i partecipanti fossero in maggioranza italiani – quel genere di afflitti da senso di colpa postcolonialista. non poteva mancare, per infiammare gli animi, la menzione di abdoul guiebre, il ragazzo ucciso proprio in via zuretti un paio di anni fa da un paio di baristi decerebrati, e il cui destino pare quello di sgangherato simbolo di fumose istanze egualitarie. non ho ben capito cosa sia e a cosa miri questo sciopero dei migranti. intanto, se i migranti stanno migrando, è ben difficile che possano partecipare a uno sciopero; quelli che sono già migrati probabilmente il primo marzo lavoreranno, poiché il primo interesse di chi migra è di conquistare una solida posizione per sé e per i propri figli (non per niente i figli di solerti portinai della sierra leone e di pulitori filippini fanno passi scolastici da gigante, altro che i nostri figli pallidi e sazi). in ogni caso, che tristezza e che tritezza questi animatori di cortei: cantano male e ballano peggio. un corteo è un atto di comunicazione, e come tale dovrebbe essere allestito con un minimo di professionalità, sennò non comunica un tubo, al massimo è autoreferenziale. "bastardi fascisti" oppure "siamo tutti negri" sono espressioni che lasciano il tempo che trovano: per favore, organizzatori, dedicate un po' più di tempo alle prove.

venerdì 19 febbraio 2010

comunicazione di servizio_mcdl

sono molto felice di annunciare la pubblicazione di Milano città di libri - Guida alle librerie e ai librai indipendenti di Milano, dove si svela che, oltre alle librerie enormi, a milano esistono e resistono 101 librerie medie e piccole, tra quelle di varia e quelle specializzate. nella guida i librai e le libraie della città parlano, sognano e talora lanciano qualche improperio. alla fine si trova un'intervista a un bibliobarista, un signore che nel suo bar, da dieci anni, ogni settimana sceglie un libro che gli piace e lo espone sul suo bancone, sollecitando la discussione con i suoi avventori. l'autore è chi scrive; il progetto cominciò su questo blog.