lunedì 8 marzo 2010

una stanza tutta per lei

a parte la menade danzante sulle note di tabucchi, stamattina sul tram numero due c'era una bella infilata di lettori. un rocker dai capelli grigi, che completa il suo chiodo di pelle nera con uno strofinaccio modello arafat, legge Broken Angels di Richard Morgan, uno di quegli orrendi polpettoni fantascientifici di cui non capisco nulla; però lo legge in lingua originale. la signora dal berretto con ponpon è immersa nei Sommersi e i salvati di Primo Levi: è tutta vestita di nero, ha una borsa pitonata grigia e occhiali di uno splendido rosa. accanto a me una ragazza col piumino bianco è molto seriamente immersa nella lettura di Alicia Giménez-Bartlett, Una stanza tutta per gli altri, così seriamente che il libro è tutto farcito di piccoli post-it gialli. cosa starà mai indagando questa forse inconsapevole erede di virginia, senz'altro adusa fin dalla nascita a disporre di una stanza tutta per sé? la mano dell'uomo vestito di blu, invece, regge una copia di Ryszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto:

"Come ho già detto, le Storie di Erodoto uscirono in libreria nel 1955, due anni dopo la morte di Stalin. L'atmosfera si era rasserenata, la gente respirava liberamente. Era appena uscito un romanzo di Ehrenburg il cui titolo sarebbe diventato il simbolo dell'era che stava cominciando: Il disgelo. A quel tempo per noi la letteratura era tutto. Vi cercavamo la forza di vivere, le direzioni da prendere, la rivelazione."

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