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La preghiera di Michael e Lea
Un amore profondo legava Michael a sua moglie Lea. Le preghiere che Michael rivolgeva al cielo, riempivano di tenerezza il cuore di Lea, e scendevano fin nel profondo del suo animo. Sicché Lea era sempre accanto a suo marito, quando questi pregava, ed insieme pronunciavano le benedizioni, che ogni ebreo rivolge al Cielo, nelle prime luci dell’alba.
Nel momento in cui Michael, secondo quanto i Maestri hanno prescritto, pronunciava le parole “Benedetto Tu Signore che non mi hai creato donna” e Lea sussurrava “Benedetto Tu Signore che mi hai creato secondo la Tua volontà”, Michael si faceva triste, ed aveva la chiara sensazione di procurare dolore a sua moglie.
Sentiva inoltre che stava dicendo qualche cosa che non corrispondeva alle sue intenzioni.
Decise allora, d’accordo con sua moglie, che dal mattino seguente qualcosa sarebbe cambiato nelle loro preghiere. E all’indomani, mentre il sole cominciò ad inondare con una luce possente il cielo, Michael disse: “Benedetto Tu Signore che mi hai creato uomo”, e all’unisono Lea ad alta voce, come mai aveva fatto fino allora, pregò: “Benedetto Signore che mi hai creato donna”.
Le parole di Michael e di Lea s’intrecciarono e si unirono, nel salire verso il cielo, e gli Angeli dissero che in Cielo “era arrivata una sola benedizione, quella di una coppia riunita in una sola carne”.
Aldo Sonnino, Racconti chassidici dei nostri tempi, Midrash 21, Beniamino Carucci Editore, Assisi-Roma 1978.
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