sabato 14 agosto 2010

del ruolo dei librai (oltre al resto)

traduco qui velocemente un testo che ho trovato sul blog dell'ottimo nigel beale (l'originale è qui), nella fattispecie un pezzo pubblicitario dell'editore alfred knopf (leggendolo ho pensato alla differenza che intercorre tra i racconti ben congegnati, e lunghi, e soddisfacenti degli antichi caroselli e gli spot, metti, di assorbenti per signora scritti da certi copywriter ai giorni nostri. a proposito dei quali desidero segnalare quello di lines seta è, il cui pay off recita "la rivoluzione nel mondo degli assorbenti". presumo che quel verbo "è" lasciato aperto dovrebbe scatenare la fantasia delle utenti, facendo loro intravedere l'universo di possibilità schiuso dall'uso del rivoluzionario pannolino. e per esaltare la forza evocativa di quella bella vocale accentata, il copywriter ha inserito la voce di quella che sembra una ragazzina demente che la recita come se si stesse strozzando).

ma ecco cosa dice alfred:
 
"Credo che l’impronta di un editore abbia un significato, e che se i lettori ponessero più attenzione all’editore dei libri che comprano le possibilità di rimanere delusi sarebbero infinitamente minori.
Credo che i buoni libri debbano essere fatti bene, e tento di dare a ogni libro che pubblico una veste che lo distingua e lo renda invitante.
[…]
Credo che un editore abbia, nei confronti dei suoi autori, l’obbligo morale e commerciale di promuovere in ogni modo le vendite dei loro libri, di tenerli in catalogo e di esaltare il prestigio dell’autore.
[…]
Credo che la necessità fondamentale del commercio dei libri non sia il baccano di Madison Avenue, ma un maggior numero di librai che amino e capiscano i libri e che possano comunicare il proprio entusiasmo al pubblico in attesa.
Credo che le riviste, i film, la televisione, la radio non sostituiranno mai i buoni libri."
 


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