Riporto qui sotto un brano da un post di
Bookriot, che ha pubblicato un elenco in forma di conversazione tra Rebecca Joines Schinsky e
Jeff O’Neal (la versione integrale è qui) il quale fa giustizia di dieci luoghi
o lagne comuni che sovente ricorrono nel chiacchiericcio attorno al mondo dei
libri. Ho trovato molto interessante il punto dieci: sottolinea la necessità
che il libraio diventi imprenditore, senza chiedere denaro altrui per il
proprio sostentamento. La necessità di una presa di responsabilità. Cose da
libri ne aveva parlato, un tantino più acidamente, qui. Ma sentiamo quelli di Bookriot, nella fattispecie Rebecca:
N. 10: SALVA LA TUA LIBRERIARebecca Joines Schinsky: Sto per uscire con il fucile spianato. Non voglio mai più sentire nemmeno una variazione di “Salva questa libreria! Dalle i tuoi dollari!”. Amo le librerie indipendenti […] e faccio la mia parte per mantenere aperte quelle vicino a me. Credo nel sostegno attraverso l’acquisto per evitare la chiusura di attività che si desidera tenere in vita. Ma i proprietari delle librerie devono introdurre innovazioni, trovare nuovi modelli di business e modi di competere; se poi non ci riescono la loro salvezza non dovrebbe essere compito dei clienti.
Leggete
anche il resto, vi si parla briosamente di ebook, self-publishing, apocalittici misti.
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