"da quando lavoro al libraccio ho il culo più sodo di sempre". questa è stata la letterale risposta di una delle libraie del libraccio vittorio veneto alla mia osservazione scherzosa "certo che qui si fa un sacco di movimento, no?", conseguente all'averla vista inerpicarsi su una di quelle altissime, terrorizzanti scale che servono per accedere ai ripiani più alti, alla ricerca di un libro per chi scrive. da cosa nasce cosa, e questa signora si è compiaciuta di consigliarmi alcuni libri. credo di non aver mai chiesto né tenuto conto del consiglio dei librai, non per supponenza ma perché in genere mi piace rovistare da sola oppure so già quello che desidero. l'altra sera, però, non cercavo nulla se non il puro piacere di guardare i libri, perciò mi sono adagiata volentieri in ascolto, già decisa a comprare tutto quello che mi avrebbe offerto quella libraia tanto comunicativa e tanto ginnica. e lei mi ha dato Il postino di Neruda, un libro che se avessi dovuto decidere autonomamente avrei reputato eccessivamente latino per i miei gusti.
e invece mi è piaciuto moltissimo, così pieno di franchi umori e di tenerezza, con un incipit di capitolo cartotecnico-scaramantico che mi ha definitivamente conquistata: "Erano così satinati i fogli dell'album, così immacolato il loro candore, che Mario Jiménez trovò un felice pretesto per non scrivere lì i suoi versi. Solo quando avesse scarabocchiato il quaderno 'Torre' riempiendolo di esercizi, avrebbe preso l'iniziativa di disinfettarsi le mani con sapone 'Flores de Pravia' e avrebbe purgato le sue metafore per trascrivere soltanto le migliori, con una biro verde che il vate estenuava".
e poi quella libraia mi ha venduto, di Daniel Glattauer, Le ho mai raccontato del vento del Nord, una bellissima storia coniugale raccontata attraverso una corrispondenza via email.
l'autore, che non conoscevo, è davvero bravissimo a raccontare, ora nei panni di un uomo ora nei panni di una donna, l'amore virtuale che può instaurarsi senza mai incontrarsi, e quella invincibile paura di corrompere la relazione in caso di contatto di carne e sangue (in the flesh, come direbbero gli anglossassoni).
il terzo libro non l'ho ancora letto: è Bar Atlantic di Bruno Osimo.
questo ne dice la recensione sul sito dell'editore: "Bar Atlantic è la storia di un precario della scuola, della vita, dell'amore: di un casalingo inquieto che venera sua moglie e ha un'amante diversa in cinque città." mi pare prometta bene.
e grazie, allora, libraia culosodo. al piacere di incontrarne molte, di libraie come lei.
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mercoledì 14 marzo 2012
lunedì 20 febbraio 2012
che domenica bestiale
starsene sdraiati sul divano leggendo l'avventurosa biografia* di erich linder, interrompendosi di tanto in tanto per contemplare le evoluzioni del duca orsino, il tartarughino d'acqua di famiglia. con qualche pausa per sandwich con grana padano e maionese alle erbe, e un paio di giganteschi nescafé.
* e qui devo narrare l'altrettanto avventurosa storia di questo libro, a proposito del quale feci un appello anche su cosedalibri poiché non riuscivo a trovarlo, nonostante lo avessi ordinato al libraccio, che dopo mesi di attesa mi aveva dato picche (ma lo avevate cercato bene, amici miei?).
fatto si è che l'ho cercato anche presso l'autore Dario Biagi, che è stato così cortese da darmi preziose indicazioni per il suo reperimento. e insomma, l'ho ordinato per la seconda volta, questa volta con soddisfazione, e mi è arrivato lo stesso giorno in cui rhino, una lettrice di questo blog nonché amica diletta, ha rivelato di averlo e di essere disposta a regalarmelo. Il dio di carta è una lettura talmente soddisfacente, ricca di informazioni, restituisce così bene il contesto in cui linder cominciò a operare, ci regala un ritratto talmente vivido (ma mai agiografico) di quel ragazzo che a diciassette anni era già un traduttore provetto che io voglio invitare chi mi legge a leggerlo, e allo scopo fornisco il numero di telefono da comporre per ordinarlo (è quello di Milonga, magazzino cui fa capo Avagliano editore): 06 54 21 06 24
* e qui devo narrare l'altrettanto avventurosa storia di questo libro, a proposito del quale feci un appello anche su cosedalibri poiché non riuscivo a trovarlo, nonostante lo avessi ordinato al libraccio, che dopo mesi di attesa mi aveva dato picche (ma lo avevate cercato bene, amici miei?).
fatto si è che l'ho cercato anche presso l'autore Dario Biagi, che è stato così cortese da darmi preziose indicazioni per il suo reperimento. e insomma, l'ho ordinato per la seconda volta, questa volta con soddisfazione, e mi è arrivato lo stesso giorno in cui rhino, una lettrice di questo blog nonché amica diletta, ha rivelato di averlo e di essere disposta a regalarmelo. Il dio di carta è una lettura talmente soddisfacente, ricca di informazioni, restituisce così bene il contesto in cui linder cominciò a operare, ci regala un ritratto talmente vivido (ma mai agiografico) di quel ragazzo che a diciassette anni era già un traduttore provetto che io voglio invitare chi mi legge a leggerlo, e allo scopo fornisco il numero di telefono da comporre per ordinarlo (è quello di Milonga, magazzino cui fa capo Avagliano editore): 06 54 21 06 24
lunedì 4 aprile 2011
auguste poppe e farine assassine
"S.M. la Regina
allevando da sé stessa la prole, insegna i doveri di madre affettuosa. E poi le balie costano moltissimo, sono spesso causa di gravi mali, viziano i bimbi. Biberons e farine lattee sono dannosissimi: il 60 per cento dei bimbi morti avanti un anno muore per questo, perciò le mamme prendano il premiato
GALATTOFORO PROTA-GIURLEO
che apporterà loro il latte, se non ne hanno, lo aumenterà se poco, e migliorerà se cattivo. Così alleveranno da sé stesse la prole."
Annuncio pubblicitario comparso sulla "Lettura", rivista mensile del "Corriere della Sera", anno V, n. IX, settembre 1905, abbonamento annuo per l'Italia lire 5. Copia della rivista acquistata da chi scrive presso il Libraccio di viale Vittorio Veneto, Milano, settore "Ultima spiaggia", per la bellezza di euro 3.
Galattoforo per madri galattogene e neonati galattofagi del secolo scorso. La regina in questione è Elena di Savoia, vigorosa ragazzona montenegrina educata alla corte russa e andata in sposa a Vittorio Emanuele III, poetessa a tempo perso e madre di cinque figli. Non oso immaginare la quantità di Galattoforo Prota-Giurleo in consegna alla famiglia reale tra il primo e il quinto bambino.
allevando da sé stessa la prole, insegna i doveri di madre affettuosa. E poi le balie costano moltissimo, sono spesso causa di gravi mali, viziano i bimbi. Biberons e farine lattee sono dannosissimi: il 60 per cento dei bimbi morti avanti un anno muore per questo, perciò le mamme prendano il premiato
GALATTOFORO PROTA-GIURLEO
che apporterà loro il latte, se non ne hanno, lo aumenterà se poco, e migliorerà se cattivo. Così alleveranno da sé stesse la prole."
Annuncio pubblicitario comparso sulla "Lettura", rivista mensile del "Corriere della Sera", anno V, n. IX, settembre 1905, abbonamento annuo per l'Italia lire 5. Copia della rivista acquistata da chi scrive presso il Libraccio di viale Vittorio Veneto, Milano, settore "Ultima spiaggia", per la bellezza di euro 3.
Galattoforo per madri galattogene e neonati galattofagi del secolo scorso. La regina in questione è Elena di Savoia, vigorosa ragazzona montenegrina educata alla corte russa e andata in sposa a Vittorio Emanuele III, poetessa a tempo perso e madre di cinque figli. Non oso immaginare la quantità di Galattoforo Prota-Giurleo in consegna alla famiglia reale tra il primo e il quinto bambino.
giovedì 3 marzo 2011
per ragazze fedeli_sconti di genere al libraccio
Fa un po' sorridere, ma è un commovente omaggio dei Libracci alle signore, in occasione dell'otto marzo, comunque più efficace, duraturo e modificante-nel-profondo di qualunque sporadico corteo. Copio e incollo dalla newsletter che mi onoro di ricevere in quanto titolare della carta Altafedeltà:
"In occasione della Festa della Donna Libraccio ti aspetta con una grande promozione: dal 4 al 13 Marzo a tutte le donne che possiedono Altafedeltà – o che la vogliono fare – sconto del 20% su tutti i libri nuovi (testi scolastici e universitari esclusi)".
Precipitiamoci.
immagine courtesy blogher.com
"In occasione della Festa della Donna Libraccio ti aspetta con una grande promozione: dal 4 al 13 Marzo a tutte le donne che possiedono Altafedeltà – o che la vogliono fare – sconto del 20% su tutti i libri nuovi (testi scolastici e universitari esclusi)".
Precipitiamoci.
immagine courtesy blogher.com
Le cose tutte quante // Hann'ordine tra loro
E deve essere stato in virtù di quest'ordine segreto se per puro caso, avendola chi scrive vista negligentemente posata accanto alla cassa, la stessa ha potuto appropriarsi di questa copia della Divina Commedia, in formato 6 x 10,5 centimetri, pubblicata a Firenze da G. Barbera editore nel 1921. Una minigioia da tenere in pugno, acquistata presso il Libraccio di via Corsico per la bellezza di due euro. Come non abbandonarsi a intermittenti empiti di felicità, nonostante la primavera sia in agguato?
Sul piatto di copertina, nel tondo impresso in oro, un'ape che si avvicina a una rosa e il motto dell'editore Barbera: "Non bramo altr'esca", da un verso di Petrarca.
Immagini copyright adolescentina
Sul piatto di copertina, nel tondo impresso in oro, un'ape che si avvicina a una rosa e il motto dell'editore Barbera: "Non bramo altr'esca", da un verso di Petrarca.
Immagini copyright adolescentina
giovedì 23 dicembre 2010
cose che si possono fare con meno di cinque euro
il libraccio, si sa, vende libri nuovi e usati, scolastici e non, insieme con dvd, cd e oggetti di cartoleria. i libri usati sono sistemati in maniera molto efficiente; la loro esistenza e reperibilità sono di gran servizio per i lettori assidui. in più, il libraccio di viale vittorio veneto, qui a milano, ospita da maggio a novembre, nei locali dedicati alla scolastica, uno spazio denominato "ultima spiaggia", dove per un libro si possono spendere anche 50 cents, con rimpolpamenti dello stock assai frequenti. per non parlare del libraio meregalli – no, non costa 50 cents, ma è polposetto comme il le faut anche lui – inutilmente corteggiato da chi scrive. romantiche digressioni a parte, ecco cosa abbiamo conquistato, nella nostra recente incursione all'"ultima spiaggia", per il costo di un chilo di mele rachitiche comprato da quei fighetti di naturasì:
1. Gina Lagorio, Il bastardo, in edizione Euroclub, ben cartonata: 1,50 euro
2. Antonio Moresco, Storia d'amore e di specchi, Portofranco: 1,00 euro
3. Giulio Mozzi, Fiction, Einaudi: 2,00 euro
1. Gina Lagorio, Il bastardo, in edizione Euroclub, ben cartonata: 1,50 euro
2. Antonio Moresco, Storia d'amore e di specchi, Portofranco: 1,00 euro
3. Giulio Mozzi, Fiction, Einaudi: 2,00 euro
lunedì 14 giugno 2010
l'abitante di saturno e l'abitante di sirio
nel corso del viaggio che hanno deciso di intraprendere insieme, a un certo punto Micromega e il filosofo di Saturno si fermano sulla Terra e vedono gli uomini:
"Che piacere provò Micromega vedendo muoversi quelle piccole macchine, studiando i loro gesti strani, seguendoli in tutti gli atti! Che esclamazioni! Con che gioia mise uno dei suoi microscopi nelle mani del suo compagno di viaggio! 'Li vedo!' dicevano tutti e due insieme: 'non vedete che portano pesi, che si chinano, che si rialzano?' E nel dir così, tremavan loro le mani, per il piacere di vedere oggetti così nuovi e per la paura di perderli. L'abitante di Saturno, passando dalla troppa diffidenza a una troppa credulità, credette di vederli lavorare alla propagazione della specie: 'Ah!', diceva, 'ho colto sul fatto la natura”.
lunedì 31 maggio 2010
non aprite quella porta
come si può evincere da una serie di indizi, chi scrive è una persona molto interessata alle librerie e ai librai, tanto da aver imbastito un libro su quelli di milano. durante l'indagine propedeutica alla confezione dell'aureo libretto, e anche a posteriori, parecchi sono stati i tipi umani nei quali l'osservatrice si è imbattuta. non tutti i librai sono tipi innamorati del loro lavoro, dei libri, della gente che li compra. non in tutti la peculiarità del prodotto che vendono fa discendere un'inclinazione alla diffusione delle idee. alcuni, au contraire – senza scomodare indebitamente dickens e il suo scrooge – somigliano a certi loschi figuri in cui ci si potrebbe imbattere nel corso di una passeggiata a diagon alley, in un film di harry potter. magari uno di quei goblin della gringott bank con le mani adunche, le unghie giallastre e lo sguardo non proprio limpido. è questa l'agghiacciante sensazione che si prova varcando la soglia del trovalibro, in viale montenero a milano. il libraio renato non accoglie. il libraio renato respinge. il libraio renato è forse untuoso con qualche cliente promettente, ma è sprovvisto di un animo gentile. il suo sorriso da alligatore ricorda quello di filippo penati nei meno riusciti dei suoi manifesti elettorali. il libraio renato è animoso, ce l'ha con i colleghi più grandi che praticano sconti selvaggi. ricevere notizie purchessia da altri colleghi librai lo irrita, poiché, dichiara, ciò rappresenta per lui solo un inutile intasamento della casella di posta elettronica. questo atteggiamento inquina il suo approccio nei confronti dell'esterno. recrimina, si lagna; si rinchiude, sospettoso, a zappettare l'erbetta nella sua piccola libreria, sognando la grande vendetta che potrà consumare quando sarà arrivato il giorno in cui anche in italia avremo la LEGGE SUL LIBRO. ah, la france!
io credo che persone siffatte dovrebbero cambiare lavoro. magari fare gli scrivani, quelli che il pubblico non vede mai, come quelli al servizio del marito della procuratrice coquenard, amica di porthos nei Tre moschettieri: incolori impiegati in attesa della fine della giornata e degli avanzi della mensa dei padroni, gli avari par excellence*. non è retorica pensare che uno, quando entra in una libreria, si aspetti – se richiesto – un gradevole consiglio da una persona di buon carattere.
perciò io dico: non aprite quella porta, non varcate quella soglia: sappiate che le librerie, a milano, sono più di cento. non c'è alcun bisogno di avere a che fare con persone poco generose di sé che, al contrario di zio paperone, non fanno neanche ridere. in caso di necessità recatevi, non so, al libraccio di viale vittorio veneto, dove trovate gente che sa quel che dice, disponibile a cercare per e con voi. o recatevi alla più vicina feltrinelli dove almeno, se non avrete la ventura di incontrare un libraio formato da romano montroni, c'è la forte possibilità che vi imbattiate in un qualche sconto. i libri, signori, costano, e si deve almeno acquistarli con piacere.
io credo che persone siffatte dovrebbero cambiare lavoro. magari fare gli scrivani, quelli che il pubblico non vede mai, come quelli al servizio del marito della procuratrice coquenard, amica di porthos nei Tre moschettieri: incolori impiegati in attesa della fine della giornata e degli avanzi della mensa dei padroni, gli avari par excellence*. non è retorica pensare che uno, quando entra in una libreria, si aspetti – se richiesto – un gradevole consiglio da una persona di buon carattere.
perciò io dico: non aprite quella porta, non varcate quella soglia: sappiate che le librerie, a milano, sono più di cento. non c'è alcun bisogno di avere a che fare con persone poco generose di sé che, al contrario di zio paperone, non fanno neanche ridere. in caso di necessità recatevi, non so, al libraccio di viale vittorio veneto, dove trovate gente che sa quel che dice, disponibile a cercare per e con voi. o recatevi alla più vicina feltrinelli dove almeno, se non avrete la ventura di incontrare un libraio formato da romano montroni, c'è la forte possibilità che vi imbattiate in un qualche sconto. i libri, signori, costano, e si deve almeno acquistarli con piacere.
* "La signora Coquenard sorrise, e a un suo segno tutti si sedettero in fretta.
Padron Coquenard fu il primo a esser servito, poi Porthos: in seguito la signora Coquenard riempì il suo piatto e distribuì le croste senza brodo agli scrivani impazienti. ...
Padron Coquenard fu il primo a esser servito, poi Porthos: in seguito la signora Coquenard riempì il suo piatto e distribuì le croste senza brodo agli scrivani impazienti. ...
Dopo la minestra, la domestica portò un pollo lesso, magnificenza per cui le palpebre dei convitati si dilatarono tanto da sembrare prossime a fendersi. ...
Il povero pollo era magro, e lo rivestiva una di quelle pelli grosse e irte di penne, che le ossa non riescono a forare nonostante i loro sforzi; certo, era stato cercato a lungo prima che lo scovassero sul bastone da pollaio sul quale si era ritirato a morir di vecchiaia.
'Diavolo!', pensò Porthos, 'ecco una cosa molto triste: ìo rispetto la vecchiaia, ma non l'apprezzo molto lessata o arrostita'.
'Diavolo!', pensò Porthos, 'ecco una cosa molto triste: ìo rispetto la vecchiaia, ma non l'apprezzo molto lessata o arrostita'.
E si guardò attorno per vedere se la sua opinione era condivisa: ma, tutt'al contrario di lui, non vide che occhi fiammeggianti, i quali divoravano in anticipo quel sublime pollo, oggetto del suo disprezzo.
La signora Coquenard trasse il piatto a sé, staccò con destrezza le due grandi zampe che pose nel tondo di suo marito; tagliò il collo che mise in disparte per sé con la testa; levò l'ala per Porthos, e riconsegnò l'animale alla domestica che l'aveva portato ..."
sabato 30 gennaio 2010
un giorno perfetto per (i pesci) banana





il libraccio di via solferino/via balzan chiude: l'affitto era troppo alto e così loro sloggiano per fare posto, pare, a un negozio di abbigliamento. la vendetta sarà consumata a primavera, vicino alla fermata di metropolitana romolo: mille metri quadri di libri nella nuova sede. all'interno della libreria, che ha deciso sconti su tutto, dal trenta al settantacinque per cento, tra i lettori convenuti c'è grande aria di festa: gente di tutte le età scruta gli espositori, un ragazzo parla al telefono con qualcuno e dice, della fidanzata che si aggira per la libreria, "dovresti vederla! è contentissima, compra a più non posso, qui ci sono un sacco di chicche, chicche!". l'entusiasmo è alle stelle, massimamente nel cuore di chi scrive, convenuta anch'essa, con l'adolescentina, per cibarsi del nettare e dell'ambrosia che stillano dagli scaffali. e allora ecco il risultato dell'incursione:
per chi scrive
- M. Beard, J. Henderson, I classici. Il mondo antico e noi, Laterza
- T. Engelhardt, Gli ultimi giorni dell'editoria, Sylvestre Bonnard
- Per Giorgio Manganelli, quaderno dell'Università degli Studi di Pavia, Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, Corrado e Luigi Guardamagna Editori (da leccarsi i mustacchi)
per l'adolescentina, da lei medesima scelti
- Jane Austen, L'abbazia di Northanger, Theoria
- Stephanie Barron, Jane e il segreto del medaglione, Tea
- Cecily von Ziegesar, Bad Girls - Mi ami, vero?, Sonzogno
- Kate Wilhelm, La casa che uccide, Mondadori
totale = 37,88 euro
e guardate quanta soddisfazione si legge sul volto del signore che compare nella prima foto, con quel mucchio di libri tra le braccia, il quale, non pago, di lì a poco ne comprerà altri tre.
ma la giornata perfetta non era finita: uscite dal libraccio ed entrate da ted one, il bar vicino al "corriere della sera", il mio amico pasquale, barista intellettuale, mi ha invitata nell'angolo del locale dedicato al bookcrossing e mi ha fatto dono di un libro di donna tartt tradotto in francese, contributo di una signora d'oltralpe che oltralpe stava tornando e stava disperdendo il proprio patrimonio un po' qui un po' là: Le maître des illusions.
mentre, lasciata l'adolescentina alle sue cose da adolescente, passeggiavo sulla via di casa pregustando tutti i miei tesori, mi sono chiesta cosa mancasse alla perfetta felicità. se solo i miei capelli non fossero così sensibili all'umidità e mantenessero quella forma perfetta che è prerogativa di molte perfette signore, mi sono detta. ma poi mi sono ricordata che stasera, sulla 7, c'è un'altra puntata dell'Ispettore Barnaby.
martedì 9 settembre 2008
divulgatori metropolitani

che bello sarebbe se, alla trita domanda “cosa vuoi fare da grande?”, qualche bambino rispondesse, invece che il pompiere o la maestra, “il knowledge disseminator”.
immagine courtesy www.tentativetimes.net
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