Visualizzazione post con etichetta musthave. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta musthave. Mostra tutti i post

mercoledì 10 agosto 2011

clothes

desidero rendere partecipi i lettori della irreprimibile gioia che ha colto chi scrive quando, esplorando il banchetto di un mercato cittadino, si è resa conto di essere di fronte a una giacca (però da femmina) simile in tutto e per tutto a quella indossata dall'immenso B.B. King in occasione del Live in Montreux 1993: di una specie di broccato celeste, ampia, faceva da eccezionale pendant alla lussuosa Gibson Lucille personalizzata, con il nome del maestro scritto lungo il manico. ah, che pavoneggiamenti, di qui a poco, in autunno.

mercoledì 5 maggio 2010

musthave 6_se fossi una sovrana lettrice

se fossi una sovrana lettrice avrei diritto alla macchina per leggere conservata a napoli presso la biblioteca nazionale vittorio emanuele III, costruita nel 1792 da Giovanni Uldrich. sentite qua: "Questo leggio rotante, in coppia con il suo pendant anch’esso conservato nella sezione Palatina della Biblioteca Nazionale di Napoli, è un raro esempio di mobile meccanico settecentesco, che rinnova in stile neoclassico la tipologia delle Bücherlesemaschinen di origine medievale, particolarmente diffuse nelle biblioteche monastiche dell’Europa centrale. Entrambi i mobili sono stati identificati grazie a un opuscolo del 1826, che li descrive accuratamente, come appartenenti a Maria Carolina d’Asburgo, la quale era solita utilizzarli durante le sue letture nella sua biblioteca privata nella Reggia di Caserta. Secondo la fonte ottocentesca, essi erano costituiti di 'una bellissima tavola rotonda di diametro di circa palmi 12, tutta lavorata di legni stranieri', e possedevano un meccanismo girevole, consistente in 'una bellissima macchinetta anche di mogano a somiglianza di una gran ruota verticale poggiante sopra due graziosi piedi con tanti piccoli leggii attorno, per situarci senza incommodo i libri', così da consentire alla sovrana di non doversi alzare per poter accedere ai volumi (Patturelli 1826 [rist. anast. 1972], p. 85).

dalla scheda relativa all'oggetto in Magnificenza e progetto - 500 anni di grandi mobili italiani a confronto, Skira editore, Milano 2009.




lunedì 3 maggio 2010

pubblicità (meritatissima)

massimo gatta è uno con cui si corrisponde volentieri. potrebbe essere facilmente un destinatario di limerick: "c'era un bibliotecario di campobasso..." (sì, gatta fa il bibliotecario all'università del molise). ma soprattutto gatta partecipa all'impresa di una delle case editrici più appetitose che ci siano in giro, la biblohaus di macerata, la quale sforna a ripetizione piccole e grandi meraviglie di libri sui libri. io esco da un'esperienza dalla quale in realtà non sarei mai voluta uscire, vale a dire la lettura, di gatta medesimo di Librai e librerie di ieri e di oggi - una bibliografia. cosa non vi si trova, che acquolina! cito dall'introduzione dell'autore: "Amo da sempre le bibliografie, che considero opere aperte e incompiute, cantieri in attività permanente [e Cantieri è anche il titolo della splendida newletter bimestrale di biblohaus, n.d.a.], manufatti artigianali ma anche vortici ossessivi. Mi piace la loro forma di utensile da lavoro rigoroso e sobrio, adatto allo scopo, senza fronzoli. [...] Il suo carattere operaio di opera dinamica, di ponte che unisce, mi ha sempre affascinato. Il bibliografo come un muratore, un mattone dopo l'altro, una scheda dopo l'altra, una notizia da verificare, un'altra da correggere. Nello stesso tempo, in quanto opera incompiuta, rivela la sua caratteristica principale: la modestia, l'essere migliorabile e aggiornabile comunque". qualche musthave, tra i volumi citati nell'arco emporale che va dal 1539 al 2007: Charles Nodier, Le Bibliomane; Arthur Conan Doyle, The Adventure of the Empty House; Lawrence Block, Il ladro che studiava Spinoza; A. Giulivi, R. Trani (a cura di), Arturo Schwarz. La Galleria 1954-1975; M. Zusak, La bambina che salvava i libri.
tra gli altri gioielli,
Nostalgia del grigio di oliviero diliberto: dopo l'introduzione di marco santoro e un'Elegia per la vecchia BUR dello stesso diliberto, e prima di Luigi Rusca e Paolo Lecaldano artefici della mitica BUR grigia del nostro massimo gatta, il libro contiene le riproduzioni di 908 copertine, tante quanti sono i vecchi bur pubblicati, dalla collezione diliberto. chapeau.


lunedì 11 gennaio 2010

musthave 5_il sogno di una vita

io harbans singh proprio non lo conoscevo. ma come si fa a non amare un tale, sia pure sconosciuto, che ti chiede, nella pagina pubblicitaria del suo strageniale travelling desk, se ti piace l'inchiostro, il legno, leggere, scrivere, le lettere, invitandoti a diventare partner della sua mini impresa? non intendo diventare partner, ma il travelling desk lo voglio fortissimamente. vi rendete conto che per soli 99 euros si può ottenere per sempre il paradiso portatile degli scrittori, degli annotatori compulsivi, degli accumulatori di parole?

giovedì 18 giugno 2009

disheveled mid-summer party

nel mio quartiere, si sa, risiede la crème de la crème degli intellettuali milanesi. all’esselunga di via cagliero, oltre che rosita celentano, si incontra spesso paolo limiti con la vecchia madre, e persino la mia portinaia è un po’ come bessarione, nel senso che non la vedi mai senza un libro in mano (il prode ruggero, suo marito, no: lui più che alla letteratura indulge – ma con misura – alla bottiglia). e in questo nostro marais solo un po’ meno affascinante di quello parigino si tengono party, incontri, feste di ogni genere. come quella che c’è stata a casa mia ieri sera, invitato d’onore un iconografo di vaglia, nonché appassionato di lirica e di vini bianchi nordici (insomma, una sorta di uomo ideale – nel corso della serata, noi già un po’ alticci, ho appreso che sa anche appendere un lampadario). quest’uomo, oltre ai già elencati pregi, somiglia in maniera impressionante a tom cruise giovane (ma il tempo, con lui, è stato lieve). e ancora, last but not least, è il titolare maschile del gran ciambellanato dei disheveled (vedi post del 24 settembre, 7 ottobre 2008, 2 e 11 febbraio 2009). veste panni ampi, camicie di lino, sandali vagamente frateschi, è titolare di un’eleganza un po’ blasée e soprattutto ha una collezione di strepitosi pantaloni da pigiama comprati da oviesse, che indossa per uscire. siamo entrambi cultori di Dallas, indossiamo anelli gemelli con incise le cifre dei nostri nomi e parliamo anche di cose assai profonde. l’unica cosa di cui non mi capacito è il biasimo misto a un leggero compatimento che leggo nel suo sguardo quando attacco a parlargli della mia passione di sempre, il wrestling.

martedì 7 ottobre 2008

musthave 4 – gente che legge

sì, questo bisogna proprio averlo. e se per caso non passaste da spartanburg, south carolina, dovete trovare il modo per farvelo spedire. è il catalogo della mostra “People Reading”, ospitata dallo spartanburg art museum da maggio fino all’altro ieri. curata da thomas l. johnson, bibliotecario supremo dell’università del south carolina, la mostra (qui potete vederla online) propone una selezione dalle opere di proprietà di donald e patricia oresman, due bibliofili newyorkesi che cominciarono a raccoglierle nel 1974: tutte (pressappoco duemila) raffiguranti gente che legge – primo dei due criteri che informano la collezione: il secondo e ultimo è rappresentato dal gusto dei due signori.
questa ricognizione, sia pure sul filo dell'arte e non della quotidianità, mi trova, com'è ovvio, assai consonante.

la didascalia della litografia che pubblico è Robert L. Barnum, A Good Book, 1997-1999: raffigura un lettore un po’ disheveled.

giovedì 15 maggio 2008

musthave 3 - bibliopop

poi, se uno proprio deve alzarsi dalla bibliochaise, nella malaugurata ipotesi che abbia finito di leggere i suoi cinque metri di libri e nelle vicinanze non ci sia bernard pivot che gliene passa qualche altro prendendolo dai suoi mucchi sul pavimento, può sempre decidere di attingere alla piola pop: un pannello smaltato su cui quei bibliomani di nobody&co. avvitano otto file di pioli colorati, che si possono svitare se si desidera riordinare i colori secondo un criterio personale. i libri di grande formato, infilati tra un piolo e l’altro, si vedono molto bene e aggiungono colore al colore.
per des esseintes contemporanei, viaggiatori a tavolino e bibliosedentari: la loro stanza tutta per sé è firmata senz’altro dai nobody.

lunedì 5 maggio 2008

musthave 2 - cake and the city

non si può non averla. la paletta da dolci con tacco a spillo che sembra progettata da manolo blahnik è prodotta da chiasso, con sede a chicago. si chiamano proprio chiasso, in italiano, e sul loro sito forniscono il significato del termine insieme con una deliziosa traslitterazione: key-ah-so.

titolo originale della paletta: stiletto cake server.

giovedì 1 maggio 2008

musthave



certo che se bernard pivot avesse avuto la bibliochaise...