venerdì 30 maggio 2008
occorrenze
eppure può accadere che, pur non nutrendo aggressività nei confronti degli animali, a uno questi ultimi siano indifferenti. può accadere che uno si figuri un mondo in cui gli animali sono assenti e, interrogandosi sugli effetti, dica vabbè. così come può accadere che si sia indifferenti ai bambini, càpita che quelle creature che inducono deliquio nei gattari, che spingono alla scrittura di tomi, che fanno la delizia di alcuni, risultino indifferenti pure loro. e che, non so, parlando di gatti, invece di pensare al miracolo delle fusa, alla flessuosità, alla straordinaria capacità di equilibrio, all’eleganza e destrezza dei movimenti uno pensi ai peli che volano e arrivano in gola (qui l’ipocondriaco ossessivo si figura grumi di peli sempre più grossi che bloccano il respiro in gola e conducono a morte per soffocamento); all’odor di gatto, che esiste, nonostante le fole sulla perfetta autopulizia dei felini; a questi piccoli corpi muscolosi dai guizzi tanto improvvisi quanto incontrollabili; e che questi pensieri provochino un leggero schifo e un forte desiderio di mantenere l’animale a distanza.
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