lunedì 28 settembre 2009

energia

mi pare che marco vallora sia uno dei pochi che ancora coltivano un po' di indignazione nei confronti dell'editoria inutile. questa è la chiusa della sua striscia sulla prima pagina del "ttl" di sabato 26 settembre (il titolo è non fanno arte i cataloghi insulsi e la colonnina è dedicata all'interpretazione dei dati di un'indagine sul fatturato dei libri d'arte, divulgati in occasione dell'appena trascorso "artelibro"):

"Rinasca una sana saggistica e muoiano cataloghi insulsi, improvvisati, zeppi di errori di stampa".

aderisco. ho lavorato sui cataloghi di mostra per lunghi anni e confermo che, in specie nell'ultima decade, questi sfortunati fratelli dei libri veri (con alcune lodevoli eccezioni, of course) sono fatti male, letti e controllati peggio, nonché fonte di notti insonni per i redattori raccogliticci di case editrici che non investono né sulla formazione dei propri professionisti né, alla lunga, sulla loro buona immagine.
indipendentemente dal fatto che avrei potuto averne a palate, non ho mai comprato un catalogo di mostra in vita mia.