giovedì 3 dicembre 2009
vantaggi della professione editoriale
certo che uno cura un libro, conclude trionfalmente la propria opera scrivendo un'appropriata quarta di copertina e poi si reca alla presentazione del volume come niente fosse. è quello che è capitato a chi scrive, quando ieri pensava di recarsi semplicemente alla presentazione del libro su piero castellini baldissera, eccellente ancorché filobarocco decoratore di interni nonché restauratore della villa necchi campiglio in via mozart. approdata quindi in corso magenta 65 munita di invito vip, varcata la soglia faccio il mio ingresso in una sorta di maniero illuminato da una gran quantità di candele e affollato all'inverosimile di signore e signori ricoperti di loden, alcuni con mantellina sherlock-style e sciarpa tartan. a dire la verità non ho ancora capito dove sono andata, forse era una delle residenze dell'architetto, comunque c'era una bellissima minibiblioteca e c'era un bellissimo giardino, che conduceva al negozio di tessuti sempre di castellini e al banco di un fioraio, appositamente allestito, che donava superbi bouquets di rose alle signore. a me le cose di castellini piacciono, anche perché l'architetto è un eccentrico: mette corna dappertutto, ne fa lampade, gambe di divani, ornamenti assortiti, con un piacevole effetto monti in città ovunque esse siano. fatto sta che mi sono fatta strada tra i camerieri itineranti che offrivano ciotoline di pappa al pomodoro e sono finalmente arrivata al banco dei vini. il bianco era eccellente, come credo pensasse anche l'architetto, a giudicare dallo sguardo liquido che mi ha rivolto mentre mi ringraziava per la quarta di copertina.
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