"...quanto è durato l'equivoco dei due amori, quello sacro e quello profano, che ha confuso la testa a infiniti poveri diavoli e infinite povere diavolesse? Ricordo una vecchia signora che si vantava di non essersi mai mostrata nuda al marito. Richiesta di come avesse concepito i suoi numerosi figli, rispose che aveva una camicia da notte con uno sportelletto davanti, chiuso normalmente da un bottone di madreperla, attraverso il quale...
Così visse (con un marito in tutto degno di lei) e morì, convinta di aver seguito la via della virtù che porta direttamente al paradiso, il quale, se è abitato da simili angeli, altro non è che l'inferno, anzi l'inferno peggiore, perché non è quello dei lussuriosi, dei golosi, dei prodighi, degli avari, degli iracondi, degli accidiosi, degli eretici, degli increduli, dei violenti, dei barattieri (concussori), dei ladri, dei fraudolenti o dei traditori, ma il più orribile di tutti: l'inferno dei cretini".
Aldo Buzzi, Cechov a Sondrio e altri viaggi, Milano 2000.
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