"Io sono colui che ha un angoscioso desiderio d'amore.
Gravita la terra? la materia non attira, bramandola, tutta la materia?
Così il mio corpo verso tutti quelli che incontro o conosco".
Walt Whitman, da Children of Adam
immagine (rubata): Robert Mapplethorpe, Thomas, 1987
martedì 31 agosto 2010
momenti per cambiare
nel frammento di una comunicazione professionale a me indirizzata da un molto onorevole direttore di un molto prestigioso museo russo trovo una microlezione di scrittura a proposito della necessità della sedimentazione del testo (il molto onorevole direttore, come sempre, fa ai suoi destinatari la cortesia di scrivere nella loro lingua): "Gentile dottoressa (nome), adesso spedisco i miei correzioni e proposte per il testo sul volume (titolo). Naturalmente ho letto la traduzione del testo anche prima, ma sempre e possibile trovare qualche momenti per cambiare e perfezionare (...). Ringrazio molto per la Sua collaborazione e spedisco cordiali saluti. (nome)"
protofemminismi
"Ti chiedi perché la tua Gellia ha intorno solo eunuchi, Pannico? Gellia vuol far l'amore ma non vuole avere figli".
Marziale, Epigrammi
Marziale, Epigrammi
plastica barocca
i mobili del palazzo borromeo, all'isola bella, sono ricoperti di plastica, come usava svariati decenni addietro nelle case piccolo-borghesi, e questo fatto vizia un pochino l'esperienza estetica del visitatore. persino sull'imponente letto a baldacchino è stesa un'orrenda coltre plasticata. epperò, nella biblioteca si trova un'edizione completa dell'Encyclopédie, con tanto di aggiornamenti, davanti al contenente della quale si è consumata, in occasione della visita di chi scrive, una curiosa tautologia: un marito francese che spiegava alla moglie francese genesi e collocazione cronologica dell'opus di diderot e d'alembert. poi, fuori dal palazzo e via dalla pazza folla di acquistatori di souvenir, sul gradino di una casa in via stretta, un lettore ha dichiarato, col massimo dell'understatement, che stava leggendo solo un giallo.
lunedì 30 agosto 2010
on the run
non sono riuscita a scattargli una foto, ma nel tardo pomeriggio di oggi, in un'abbacinante luce ormai settembrina, si avanzava in via torino un non più che ventenne che, mostrando supremo sprezzo del pericolo, non guardava in faccia nessuno e neanche eventuali ostacoli che si frapponessero tra lui e la strada, immerso com'era nella lettura itinerante di Pastorale americana di Philip Roth.
lavoro sicuro, ortografia incerta
il ministero del lavoro e delle politiche sociali ha allestito una campagna dal titolo "salute e sicurezza sul lavoro". la sicurezza sul lavoro, ci dice il copywriter del ministero, la pretende chi si vuole bene. e fin qui, tutto molto bene. solo che, quando lo spot viene trasmesso alla tele, la prima frase è scritta così: "Fa che questi momenti non restino solo dei ricordi". dov'è l'apostrofo che segnala l'elisione? la scritta campeggia bene in vista sullo schermo ed è anche riportata sul sito ministeriale in una versione testuale dello spot in formato pdf: nessuno tra coloro che hanno lavorato allo spot l'ha controllata? non dico sacconi, che nella sua pagina, sempre sul sito del ministero, pubblica un ameno curriculum in inglese dal quale apprendiamo che il ministro è "married with one children", ma un sottosegretario, un portaborse, un bambino in visita al parlamento?
round the clock_inquirenti a tempo pieno
il padre di messina al telegiornale della 7, nel corso di una dichiarazione, tra l'altro: "gli inquirenti stanno lavorando acca 24".
giovedì 26 agosto 2010
it's a girl_scoop
a settembre, a milano, in corso di porta nuova, aprirà parole&pagine, la libreria di alessandra papetti. alessandra, che proviene dal mondo delle pubbliche relazioni, ha coltivato a lungo questo progetto: nelle sue intenzioni non solo negozio, ma spazio dedicato alle cose e alle persone della cultura che dovessero reclamarlo. nell'attesa dell'inaugurazione le vetrine sono ricoperte da fogli di carta bianca su cui è stampato il pastiche che potrete leggere facendo clic sull'immagine.
Libreria Parole&Pagine, Milano
telefono + 39 02 655 60 781
Libreria Parole&Pagine, Milano
telefono + 39 02 655 60 781
tre frammenti dalla giornata di oggi
frammento uno. un dono ricevuto: una bella miscellanea di pezzi su milano, da cui riporto una cosa di montale: "Perché ho scelto Milano a preferenza d'altre città? Molti amici, quando vado a Roma o altrove, me lo chiedono tra stupiti e scandalizzati. E la mia risposta è sempre la stessa: perché a Milano ho trovato un posto di lavoro soddisfacente."
frammento due. l'inizio di una storia ambientata a milano: "Il torbato della Maida era sempre il torbato della Maida, anche se i Navigli non erano più i Navigli. E avere di fronte a sé Matilde, tardi la sera, dopo la boxe, per quei minuti – trenta minuti? quaranta, quarantacinque? – era una piccola, buona cosa.
L’avvocato Antonio Alma teneva a bada le proprie inclinazioni pericolose in palestra, a suon di pugni".
frammento tre. la maniglia di wittgenstein. oggi, mentre lavoravo a un testo, ho scoperto che le maniglie della Wittgenstein Haus le ha disegnate ludwig stesso.
immagine della chiusa dei navigli copyright adolescentina.
mercoledì 25 agosto 2010
lunedì 23 agosto 2010
i say a little prayer for you_pubblicità comparativa
In alto: 1. la Medaglia Miracolosa di Luci sull'Est, fronte e retro. In basso a sinistra: 2. i Rosari di Maria, collezione Hachette. In basso a destra: 3. ioPrego. |
prima di tutto la colonna sonora, qui.
e poi le caratteristiche dei prodotti, per una scelta di preghiera itinerante consapevole.
- 2. l'esergo sul sito dei Rosari di Maria è una frase di Pio XII: "Il Rosario è sintesi di tutto il Vangelo, meditazione dei misteri del Signore, corona di rose e inno di lode". la promessa di Hachette è quella di accompagnarci, se acquisteremo l'indispensabile strumento di preghiera (che possiamo scegliere preziosamente placcato in oro o argento), in un viaggio nei santuari mariani più amati dalla devozione popolare. la domanda è: che fare se uno è un devoto di élite?
- 3. del device ioPrego ho già parlato qui. non ho altre domande.
a voi la scelta.
domenica 22 agosto 2010
cose da fare a settembre
compiere un'accurata ricognizione delle zone del proprio cervello alla ricerca di inconsuete forme del pensare e di autunnale freschezza. nel caso voleste farlo a cavallo di una moto, il suillustrato casco si trova su belle helmets. |
recarsi, il 5 settembre – giornata europea della cultura ebraica –, a casale monferrato, presso la sinagoga, dove alle 11 sarà presentato il volume Cento lumi per Casale Monferrato - Lampade di Chanukkah. ho avuto il piacere di rivederne i testi nelle tre lingue in cui è pubblicato (italiano, inglese, francese), ma soprattutto di godere delle immagini: più di cento chanukkiot d'artista, lampade per la festa ebraica dei Lumi declinate secondo la sensibilità dei diversi artisti chiamati a idearle, tra cui Emanuele Luzzati, Giosetta Fioroni, Aldo Mondino, Elio Carmi, Moreno Gentili. |
frequentare, se si ha la ventura di abitare a grosseto, il seminario tenuto da giulio mozzi: un signore che sa quel che dice, sa come dirlo, sa come insegnarlo (vedi, ma non è l'unico esempio, il suo Ricettario di scrittura creativa, scritto insieme con stefano brugnolo). apparentemente cristallino in quanto conosce modi efficaci anche per manifestare il proprio torbido, mozzi mi ricorda quelle figure di galantuomini con tutti i conti in ordine, che non hanno nulla da nascondere, concreti lavoratori settentrionali privi di sbavature. lui, in più, ha il vantaggio di esserne consapevole (non di ricordarmi le suddette figure, ma, in un certo senso, di richiamarle). |
albanacco_ephraim kishon
scriveva ephraim kishon, mai troppo compianto umorista israeliano – nato nel 1924 e del quale ricorre il compleanno oggi: "israele è l'unico paese al mondo in cui ogni madre ha il numero di cellulare del sergente di suo figlio nell'esercito".
sabato 21 agosto 2010
domenica 15 agosto 2010
nostalgia canaglia
i momenti più struggenti nella vita di un lettore sono quelli in cui, in un tempo che si sa circoscritto, ci si imbatte in un libro, un brano, un frammento di pagina di supplemento culturale trascurato da settimane, le cui parole chiamano e trattengono chi trattenersi non può. non è la stessa cosa che mettersi scientemente a leggere sapendo di avere tempo a disposizione.
sabato 14 agosto 2010
albanacco_david e bobby
oggi è il compleanno di david crosby (1941) – vi prego di compiere un'operazione nostalgia qui – e di beautiful bobby eaton, cinquantaduenne wrestler di huntsville, alabama.
you can count on me_bilanci di mezza estate
dall'inizio dell'anno ho emesso ventitré fatture per lavori editoriali che vanno dalla revisione di testi alla traduzione di testi alla produzione di testi. dall'inizio dell'anno ho letto 3329 cartelle di testo. una cartella editoriale conta duemila battute, perciò ho letto per professione 6.658.000 caratteri.
del ruolo dei librai (oltre al resto)
traduco qui velocemente un testo che ho trovato sul blog dell'ottimo nigel beale (l'originale è qui), nella fattispecie un pezzo pubblicitario dell'editore alfred knopf (leggendolo ho pensato alla differenza che intercorre tra i racconti ben congegnati, e lunghi, e soddisfacenti degli antichi caroselli e gli spot, metti, di assorbenti per signora scritti da certi copywriter ai giorni nostri. a proposito dei quali desidero segnalare quello di lines seta è, il cui pay off recita "la rivoluzione nel mondo degli assorbenti". presumo che quel verbo "è" lasciato aperto dovrebbe scatenare la fantasia delle utenti, facendo loro intravedere l'universo di possibilità schiuso dall'uso del rivoluzionario pannolino. e per esaltare la forza evocativa di quella bella vocale accentata, il copywriter ha inserito la voce di quella che sembra una ragazzina demente che la recita come se si stesse strozzando).
ma ecco cosa dice alfred:
ma ecco cosa dice alfred:
"Credo che l’impronta di un editore abbia un significato, e che se i lettori ponessero più attenzione all’editore dei libri che comprano le possibilità di rimanere delusi sarebbero infinitamente minori.
Credo che i buoni libri debbano essere fatti bene, e tento di dare a ogni libro che pubblico una veste che lo distingua e lo renda invitante.
[…]
Credo che un editore abbia, nei confronti dei suoi autori, l’obbligo morale e commerciale di promuovere in ogni modo le vendite dei loro libri, di tenerli in catalogo e di esaltare il prestigio dell’autore.
[…]
Credo che la necessità fondamentale del commercio dei libri non sia il baccano di Madison Avenue, ma un maggior numero di librai che amino e capiscano i libri e che possano comunicare il proprio entusiasmo al pubblico in attesa.
Credo che le riviste, i film, la televisione, la radio non sostituiranno mai i buoni libri."
venerdì 13 agosto 2010
albanacco_alfred hitchcock
oggi ricorre il compleanno di alfred, che nacque nel 1899. suggerirei di ricordarlo con un Nodo alla gola party (nel corso del quale, lungi dallo strangolare qualche convenuto per poi ficcarlo in una cassapanca, rivedere piacevolmente il film del 1948).
mercoledì 11 agosto 2010
affari italiani, anzi siciliani
quasi non posso pensare che, con tutto questo parlare di iPad, si sia trascurato un device fondamentale per entrare in comunicazione con l'onnipotente e con la comunità dei suoi fedeli: è ioPrego, il comodo rosario elettronico da usare alla bisogna, ovunque ci si trovi. usando ioPrego, pare, si entra in contatto con una vasta comunità di altri oranti: "Pregare insieme aiuta a sentirsi più vicino a Dio. ioPrego, il Rosario Elettronico, ti aiuta (in qualunque momento) a sentirti parte di una comunità di credenti che prega insieme a te", scrive il copyprayer. in sicilia se ne vendono 1500 copie al mese; se ne possono ammirare passaggi pubblicitari anche su raitre.
quei bravi ragazzi
affari cinesi
shanda literature group, il maggiore e-publisher cinese, ha appena lanciato un e-reader, simile nel design al kindle di amazon, insieme con una e-libreria forte di tre milioni di titoli. e come si chiama questo parakindle, nel paese dei panda? onore al copywriter: il nome è bambook.
lunedì 9 agosto 2010
del diverso uso estivo dei libri
sopra: Stephenie Meyer, Eclipse in lingua originale usato come ombrellone. milano, centro balneare romano.
sotto: Fabio Volo, titolo non identificato, usato per ingannare il tempo nell'attesa dell'apertura di un negozio. milano, via torino.
sotto: Fabio Volo, titolo non identificato, usato per ingannare il tempo nell'attesa dell'apertura di un negozio. milano, via torino.
domenica 8 agosto 2010
se milano avesse la senna_signore fastidiose
è vivamente consigliabile, fino al 12 settembre, recarsi al pac di milano per vedere la mostra di zhang huan, "ashman": un monumentale buddha fatto di cenere, collocato di fronte al suo calco di ferro – ogni volta che deve allestire una mostra zhang huan rimette tutta la cenere nel calco, ricompone la figura e poi le scassa la testa; il passaggio dei visitatori, il cui movimento muove la cenere, fa il resto; olii su tela – micromondi di libellule e formiche dipinte con sorprendente perizia; una serie di foto e un video che documenta una bizzarra, masochistica performance: l'artista, nudo, disegna un quadrato strisciando sul suolo, poi raggiunge una specie di divano con la seduta di ghiaccio, ove si distende prono (non oso immaginare le conseguenze di quest'atto sui genitali scoperti), circondato da cani abbaianti – un frastuono insopportabile e distraente –, ciascuno col proprio padrone. non posso dire di avere capito il significato di questa manifestazione d'arte contemporanea, ma tutto sommato era l'unica cosa bruttina di tutta la mostra. se escludiamo le vigilanti del pac, una serie di occhiute signore col dono dell'ubiquità, fastidiosissime, che avevano il compito di impedire di fotografare le opere e un senso della prossemica pressoché assente. il padiglione d'arte contemporanea di milano, per chi non lo conoscesse, dura tre metri quadri e dentro non c'è neanche la gioconda: eppure mi sento molto più a mio agio al louvre.
copyright dell'immagine: adolescentina, 2010.
copyright dell'immagine: adolescentina, 2010.
venerdì 6 agosto 2010
famiglie querule
trovo che se la famiglia cariolato ha deciso di accettare tutti i figli che dio le avrebbe mandato dovrebbe anche accettare le conseguenze di questi divini regali e perciò astenersi dall'importunare il comune di isola vicentina. oppure regolare gli istinti tribali mediante astinenza.
the sultans of swing
ho avuto già modo di parlare, in queste pagine, del professore fulvio cervini, caro amico, bel pezzo d'uomo e agitato agitatore culturale. il nostro, storico dell'arte di vaglia, insegna all'università di firenze, scrive (bene), si indigna (molto bene), tesse belle cose sul territorio ligure, che gli diede i natali. mi segnala oggi un suo intervento sul sito patrimonio sos (sottotitolo: in difesa dei beni culturali e ambientali), qui, in cui, prendendo a pretesto i festeggiamenti per il primo anno di attività della direzione generale per la valorizzazione del ministero per i beni e le attività culturali, occorso il 29 luglio, ne fa a brani gli assunti fondamentali. lo risegnalo con piacere a mia volta. desidero aggiungere, a proposito del professore di firenze, che egli è anche il rettore dell'accademia della pigna di sanremo, un centro di cultura sorto attorno alla biblioteca dallo stesso titolo. tutto mi piace, dell'attività della pigna, ma ancor più mi attira il nome del gran cerimoniere dell'accademia: si chiama freddy colt (detto il sultano dello swing) e, per quello che mi riguarda, quando non sta alla pigna si ritira nelle pagine di tex willer.
otto anni, troppo pochi
il signore qui a destra non sta girando una contemporanea puntata di miami vice, no. si sta invece recando al tribunale di newcastle, inghilterra, dove sarà condannato a otto anni di galera per aver sottratto alla biblioteca di durham, una decina di anni fa, una copia del First Folio di william shakespeare (1623). recatosi alla folger shakespeare library di washington per farlo valutare, il pollo è ovviamente incappato nelle maglie degli esperti della biblioteca, che si sono prontamente rivolti all'fbi. raymond scott, così si chiama il nostro britannico mascalzone, ha cinquantatré anni. è invaghito della ballerina cubana heidy rios, che di anni ne ha ventitré. ray ha tentato di vendere il First Folio per portare la sua fresca bistecchina esotica a newcastle (a conoscere l'anziana madre, con cui il giovane raymond ancora viveva) e per pagare un'immensa quantità di debiti, originati dalla sua passione per le belle macchine e i bei vestiti. il "daily mail" ha intervistato un'amica di heidy. pare che la giovane artista non si dolga poi troppo per l'incarcerazione di questo anziano fesso che, dopo essere stato folgorato da una sua esibizione, è tornato due volte a cuba carico di regali e denaro di cui non vogliamo indagare l'origine. la storia, in sé, è piuttosto trita, se non fosse per il fattore shakey. a cagione del quale io, a questo signore, non otto, ma ottanta anni di galera, avrei dato. a spaccare pietre.
giovedì 5 agosto 2010
the apple of my eyes
mercoledì 4 agosto 2010
la formula neutra
"un caro saluto" è una formula che trovo sempre più spesso a chiusura di mail di lavoro, anche da parte di persone che non ho mai visto e che quindi non possono sapere se io sia o meno degna di un saluto caro. sarà senz'altro molto civile, però questa espressione neoeducata mi lascia sempre perplessa – forse un po' meno del più militaresco "saluti", parecchio usato da gente del nord, ma comunque perplessa. io preferirei una formula neutra, completamente burocratica ma almeno non melliflua. no, non voglio essere salutata caramente.
martedì 3 agosto 2010
biografie
si sa, quando di mestiere si fanno libri, e nella fattispecie libri d’arte, si viene a contatto con una serie di autori (intendo quelli viventi), qualcuno di vaglia, la grande maggioranza membri della schiera dei mediocri. una sottocategoria dell’appena citata schiera è quella dei wannabe, gli aspiranti: esiziali signore di mezza età (anche quando sono maschi) che vorrebbero ma non possono: saggisti che vorrebbero essere umberto eco, poi accettano di scrivere dieci cartelle per un onesto produttore di calze per la moda (ma facoltoso, e che li paga molto) e adattano variandolo pochissimo un saggetto scovato su internet, note, bibliografia e tutto; architetti che vorrebbero essere zaha hadid, poi progettano un centro commerciale e lo chiamano multifunzionale e pubblicano un libro che elenca minuziosamente progettini e collaboratori, badando a non dimenticare proprio nessuno; designer che vorrebbero essere alessandro mendini, ma, nonostante l’ormai assodato incanutimento, del famoso signore del design rimangono ancora vice (epperò stile joe biden, non stile al gore) e di loro si ricorda qualche vasetto, un paio di tappeti e un qualche sparso verso autoreferenziale.
ebbene, questi tronfi signori/e un po’ patetici, convinti di dover essere onorati in virtù del fatto che riescono a navigare a vista nel piccolo mare popolato di architetti/designer/progettisti di varia natura, oltre ad affliggere con puerili capriccetti le case editrici che frequentano, talvolta scrivono le loro biografie (faute de mieux: se non le scrivessero da soli, chi altri terrebbe memoria delle loro non indimenticabili gesta?), che poi fanno davvero pubblicare sui libri, nonostante siano così concepite: “… Da allora progressivamente si afferma con i suoi scritti come il narratore più lucido, impietoso e insieme appassionato delle vicende del design e dell’architettura italiana e internazionale: realizza anche numerose mostre ed esposizioni (seguono i titoli), suoi oggetti e prodotti fanno parte di collezioni private e pubbliche in Italia e nel mondo”.
si legga ora, da una delle tante biografie di umberto eco – l’estratto che segue è tratto dal sito di Italica Rai internazionale: “Nato ad Alessandria nel 1932, Umberto Eco si trasferisce poco meno che ventenne a Torino per potervi frequentare l'Università. Nel 1954 si laurea in estetica, relatore Luigi Pareyson, con una tesi su san Tommaso d'Aquino, autentica scaturigine degli studi di medievistica dei quali si ricorderà pure in certe sue fortunate prove narrative. …”. certo, umberto non è lucido, impietoso e insieme appassionato, ma forse un tantinello più elegante?
non è questo il momento di svelare il nome del nostro albocrinito figlio del popolo (ma irreprimibilmente attratto dalla borghesia), prezzolato autore di vaste monografie aziendali: per questo bisognerà attendere la biennale di venezia, dopo il 26 agosto, quando il suo ultimo libro sarà di pubblico dominio. se però qualcuno dovesse indovinare l’identità della petulante prima del 26, scatta l’aperitivo premio. buona caccia.
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