domenica 3 ottobre 2010
quel poliedrico parallelepipedo
bisogna sapere che chi scrive non è nata a milano, ma a milano ha desiderato fortissimamente trasferirsi. spinta dal desiderio di lavorare in editoria, nel lontano 1989 decise di trasportare i propri scarsi averi in quel padano klondike, bussò alla porta di una grande casa editrice d'arte, fu ricevuta da una bizzarra signora in ballerine (poi si scoprì che la signora quelle ballerine le portava pure quando camminava per i monti del sudtirolo) che la mise alla prova, superò la prova e il resto è storia. ma la storia che la scrivente voleva raccontare è un'altra, ed è una storia di integrazione. a milano ha trovato amici eccellenti, ha intrecciato relazioni eccellenti, mai si è sentita straniera. l'unica volta che si è resa conto di non essere milanese è stata quella in cui, invitata a cena da un'amica recente, si è resa conto che l'amica il sugo lo faceva col dado star. inarrivabile.
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