lunedì 24 gennaio 2011

museo delle parole 2

Nella conclusione dello straziante La cassierina di Carlo Dossi, la parola più che desueta, ma quanto vivida: calamarenti.

"Tu!", disse Alberto.
La ragazzetta alzò due occhioni neri e calamarenti*.
"Ti batteranno, eh?", domandò egli con una voce pietosa.
Ella bassò la testina e sospirò.
"Prendi", fe' Alberto, rovesciandole in grembo tutto che insaccocciava... e soldi di rame, e soldi di argento. Poi, fuggì via.
Due sguardi maravigliati e di riconoscenza lo accompagnarono. Ei non li vide; li sentì.


Carlo Dossi, La cassierina, in AA.VV., Racconti della Scapigliatura milanese, De Agostini, Novara 1968.


* con le occhiaie.

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