"Io, peccatore, mai senza sete: se non presente, almeno futura; prevenendola, si capisce. Bevo per la sete avvenire. Bevo eternamente! per me un'eternità di bevute, e una bevuta d'eternità."*
Bisogna sapere che chi scrive ha avuto la ventura di alloggiare, a Cannes, nei pressi dell'Impasse Rabelais; e che lo spirito del grande francese ha aleggiato in parecchie circostanze intervenute durante il suo soggiorno, non ultimo il fatto che, vicinissima, fosse disponibile per pantagrueliche cene innaffiate di sidro La Crêperie al 66 di rue Meynadier.
Veduta di rue Meynadier dai tavoli della Crêperie |
Chi volesse aguzzare lo sguardo troverà sul menù la crêpe Gargantua (n. 12) e la crêpe Pantagruel (n. 16) |
La tazza da sidro della Crêperie (non si riferirà del numero delle volte in cui è stata sbattuta sul tavolo da chi scrive, per richiamare l'attenzione dell'oste sul fatto che fosse vuota) |
cCrêperie
*François Rabelais, Gargantua e Pantagruele, libro I, capitolo V, Discorsi dei bevitori, Einaudi, Torino 1973.
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