si sa, talvolta i libri si devono confezionare anche se gli autori non sono disponibili in loco e allora talvolta è necessario parlarsi al telefono. così oggi mi sono messa a mio agio e mi sono preparata a una telefonata che si preannunciava lunga, con un autore che ha scritto un testo complesso, denso di rimandi e di riferimenti variegati. l'uomo è una persona seria, che scrive cose quali "Che l’io lirico delle Fleurs rinviasse a questo struggente episodio dell’Eneide richiamato come una epifania transmentale, non interessa soltanto i francesisti e gli interpreti di Baudelaire". e abbiamo discusso, talvolta impercettibilmente scontrandoci, su molte questioni di merito e di forma (alcune di lana caprina). a un certo punto, da roma, si è sentito il suono di un citofono, e dopo pochi minuti ha fatto il suo ingresso nella dimora dell'autore emendante una bambina presumibilmente di pochi anni, che per qualche motivo continuava a piangere, in compagnia di una mamma o di una tata un pochino spazientita. l'autore si è scusato e, mentre chi scrive attendeva al telefono, è andato a sedare la piccina con un po' di praticissima tele. la nostra conversazione è ripresa con profitto fino a che, verso la fine, il mio facondo interlocutore mi ha pregata una seconda volta di aspettarlo un momento, perché, ha detto, "devo accendere l'acqua sotto la bambina". e queste cinque o sei parole hanno rivelato la fragilità della patina intellettuale che ricopre il mai sedato istinto primordiale dell'assassino.
1 commento:
Ah! Ah! Ah! . . . Sarà mica un cannibale??? Sarà un cultore del bagno alla giapponese??? :-)
Certo che è buffo!;-)
Ciao, R
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