giovedì 19 febbraio 2009

orgoglio di padre - scatologie


questa sì che è volgarità.

Come Grangola conobbe la meravigliosa intelligenza di Gargantua
dalla invenzione di un nettaculo

[...] "Bene", disse Grangola, "ma qual è il nettaculo che ti sembrò migliore?" "Stavo per arrivarci", rispose Gargantua, "e presto ne saprete il tu autem. Mi pulii col fieno, con la paglia, la stoppa, la borra, la lana, e la carta. Ma sempre lascia al coglion qualche cosa chi con la carta il seder si cosa. "Come!", disse Grangola, "coglioncino mio, hai già imparato a baciar la bottiglia, che sai fare le rime baciate?" "E come no? mio re", rispose Gargantua. "Rimo così e anche meglio; e adopero le rime come le rame. Sentite questa prosopopea del cesso ai cacatori:

Cacone,

Puzzone,

Pettone,

Merdoso,

La pappa,

Che ti scappa,

Si spappa,

Su me,

Cacone,

Stronzone,

Merdone,

Che ti venga una brutta malattia,

Se i tuoi

Sporchi

Buchi

Non ti pulisci prima di andar via!


[...] "Sì", disse Grangola, "ma ora torniamo alla faccenda.

"Quale?", disse Gargantua, "cacare?"

"No", disse Grangola, "pulirsi il culo".

"Bene", rispose Gargantua, "ma paghereste una mezza brenta di vin di Brettagna, se io vi mettessi con le spalle al muro sull'argomento?"

"Sì, e volentieri", rispose Grangola.

"Non ci sarà mai bisogno", riprese Gargantua, "di nettarsi il culo, a meno che quello sia sporco; e sporco non può essere se uno non ha cacato: ergo se ne deduce, che sempre bisognerà cacare prima di nettarsi il sedere".
"Oh!", esclamò Grangola, "come sei fino, ragazzo mio! Uno di questi giorni ti farò laureare in Sorbona, perdio, perché hai proprio più cervello che anni [...]".

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