davide lagiannella è il giovane libraio proprietario della recentemente trasferita libreria del corso, che dall’inizio del 2008 novembre abita in corso buenos aires 49. in questa grande libreria di varia, in cui prevalgono numericamente i volumi di narrativa, lavorano otto persone tra cui, oltre alla direttrice, una signora che vende libri da quarant’anni e una giovane responsabile della sezione ragazzi, che ha fatto un gran bel lavoro nell’ampio spazio dedicato alle giovani generazioni di lettori.
1. perché lei fa il libraio?
Faccio il libraio per una sorta di destino di famiglia e come sbocco naturale del mio percorso di studi classici; è peraltro un destino che condivido e che si unisce alla mia passione per i libri e al mio amore per la lettura. A questo piacere per la parola scritta si aggiunge, da un punto di vista più prosaico, il piacere commerciale dei conti che tornano. Quella dei conti è una parte importante della nostra attività: Milano è una città operosa, e in quanto tale popolata da persone che non indugiano in libreria per molto tempo, perciò è necessario mettere in atto strategie sempre nuove per attirare clienti.
2. qual è la parte del suo lavoro che le procura maggiore soddisfazione?
Senz’altro il rapporto con i clienti, al quale dedico molto spazio. Dato che sono ufficialmente libraio da soli sette anni (ho cominciato l’11 settembre del 2001 e per due settimane pareva che il mondo dovesse finire; di fatto questa è la prima libreria di cui ho assunto la piena gestione: da studente avevo sempre dato una mano nei fine settimana, ma nulla di più), bado a costruire buone relazioni con il pubblico: ho cominciato da qualche tempo a essere riconosciuto in quanto figura di riferimento e vado avanti con profitto. Capita anche, con diversi clienti, di arrivare a rapporti personali, che esulano dalla relazione commerciale. In questo particolare momento della mia vita professionale vivo una grossa gratificazione per il lavoro ricompensato dopo mesi di pianificazione per il cambiamento di sede; è piacevole seguire personalmente la crescita della struttura.
3. quanto conta il consiglio del libraio per chi frequenta la sua libreria?
La libreria è strutturata e umanamente attrezzata proprio per favorire il rapporto di chi desidera consiglio e orientamento. i nostri collaboratori sono tutti preparati e godono di un’alta anzianità lavorativa a garanzia della loro competenza. Nel negozio i libri sono ordinati per editore, e questo facilita la ricerca di chi vuole muoversi autonomamente. Il settore ragazzi è quasi una libreria nella libreria, uno spazio autonomo pensato con grande attenzione perché i piccoli si possano muovere a proprio agio tra i volumi.
4. quali sono le iniziative che lei mette in atto o conta di intraprendere per coltivare, aumentare, consolidare il numero di lettori che si rivolge a lei?
La nostra attività di promozione avviene per il momento attraverso comunicazioni periodiche alla nostra mailing list di clienti; è in fase di allestimento il sito web della libreria e utilizziamo le vetrine su strada per pubblicizzare presentazioni e altre attività. Un altro strumento di attrazione è il nostro periodico trenta per cento di sconto su tutti i libri, che pratichiamo normalmente nella prima quindicina di agosto e poi a febbraio [su questo temo che altri librai avrebbero qualcosa da eccepire, chi lo desidera può commentare, n.d.a.].
5. qual è la sua proposta (o il suo sogno) per rendere Milano una “città di libri”?
Puntare sui più giovani: sogno di vedere meno ipod alle orecchie dei ragazzini e più libri nelle loro mani; favorire la lettura a tutti i livelli, anche attraverso iniziative comune, che superino diffidenza, rivalità e invidie tra quelli che fanno il mio stesso mestiere. E comunque ho molta fiducia: anche della mia generazione [lagiannella ha trentatré anni, n.d.a.] si diceva che avesse valori deboli, e intanto eccomi qua.
Davide Lagiannella
Nessun commento:
Posta un commento