il nostro assessore alla cultura è un signore dal doppio cognome un po’ esotico. al centro della prima pagina del suo sito campeggia una foto gigantesca, in cui massimiliano compare in atteggiamento un po’ pensoso un po’ gabbana senza dolce, mento leggermente appoggiato sulla mano, occhio ceruleo perduto in lontananza, jeans a vita giusta e maglioncino blu né troppo stretto né troppo largo. sullo sfondo, un ubertoso pendio (lombardo?). ebbene, nonostante queste premesse agghiaccianti l’assessore ha proposto quest’anno, per il 20, 21 e 22 marzo, le giornate della lettura (il claim è lo stesso dell’associazione della biblioteca la conca, “alza il volume” – vedi post del 9 marzo –, ma il logo è diverso: non so se si siano parlati). il programma delle tre giornate si trova qui. io andrò a vedere la mostra “Passare il segno” alla biblioteca di via senato, sull’editoria 1968-1977, venerdì; sabato andrò al teatro strehler per “il libro che ha cambiato la mia vita è…”, con, tra gli altri, giulio giorello, antonio scurati, elisabetta sgarbi; concluderò in bellezza domenica con la “lettura in vettura” sul tram numero 31.
come si dice dalle mie parti, have a nice weekend.
p.s.: io però il volume lo vorrei alzare molto, molto di più. a milano voglio una festa (permanente) del libro, un salone del libro, uguale, diverso, fratello, interdipendente, complementare a quello di torino.
immagini: a sinistra, l’assessore (che non me ne vorrà se ho preso la foto dal suo sito); a destra, Marina Camargo, Letters in Perspective, 2002, courtesy bookpatrol
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