sabato 2 giugno 2012

piccole, buone cose: il pane di castelvetrano

Comincia oggi la rubrica aperiodica sul pane che avevamo annunciato il 1° giugno: andiamo in Sicilia.

 
Una fetta di sole
Marina Caccialanza 

Scuro, dorato, dolce e saporito; sprigiona aroma di orzo e di mandorle. Deve la sua crosta spessa e croccante e la sua mollica morbida e alveolata al lievito naturale. È il pane di Castelvetrano, una delizia che da secoli completa la tavola dei siciliani che hanno la fortuna di assaporarlo.
Tra le meraviglie della ricchezza gastronomica italiana – oltre trecento tipi diversi di pane –, il pane di Castelvetrano è unico nel suo genere. Deve il suo sapore particolare ai due tipi di farina di grano duro impiegati per la sua produzione: la russulidda e la tumminìa, varietà autoctone cresciute sotto il sole della Sicilia, e all’uso del lievito naturale e del sale delle saline di Trapani. Cotto nel forno a legna alimentato con rami di olivo che ne esalta l’aroma di cereali, si presenta in grosse pagnotte da un chilo da affettare e conservare per diversi giorni.
Il pane di Castelvetrano*


 *immagine courtesy saperisapori.it

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